Uno scorcio di misera quotidianità
28.09.2015 16:40
Ogni giorno mi sveglio pensando: «Un’altra dannata giornata da affrontare con tutte le sue lotte, i suoi problemi». Mi preparo ed esco ad affrontare il mondo, vado in cerca di un lavoro anche temporaneo, confidando che qualcosa di positivo possa svoltare la mia giornata. Cammino per strada piangendo dietro i miei occhiali da sole, chiedendomi il perché, ripensando al cambiamento negativo della mia vita, e non vedo molte prospettive future, né ho molte speranze.
Poi mi fermo di colpo. La mia attenzione è catturata da una scena sconvolgente, osservo un uomo che rovista nel cassonetto dei rifiuti alla ricerca di chissà cosa, e porge qualcosa da mangiare alla sua bambina e alla sua compagna vicino a lui. Non è il solito zingaro che fruga i cassonetti per mestiere, no!
E’ un uomo, un padre di famiglia che con ogni probabilità, osservando l’abbigliamento, ha vissuto tempi migliori, e ora chissà per quale scherzo della vita ha perso la sua identità, la sua dignità di persona e con lui i suoi familiari.
Avverto repentino un dolore sconvolgente: un pugno nello stomaco. Tuttavia non posso passare indifferente davanti a quello scenario, guardando negli occhietti speranzosi della piccola che aspetta qualcosa da mangiare dal suo papà.
Esploro le mie tasche, e tutto quello che ho sono solo 5,00 euro. Non mi soffermo a pensare neanche un attimo, benché consapevole di avere solo quei pochi soldi, decido di avvicinarmi a loro e donarglieli. Non potrò mai dimenticare quegli sguardi colmi di una disperata gratitudine, quando ho detto all’uomo: «Sono pochi ma dovrebbero bastare a non fare mangiare alla bambina ciò che sta in quel cassonetto».
Lui mi ha sorriso commosso e poi ha abbassato lo sguardo facendo spallucce. E’ stato devastante vedere l’umiliazione sul volto di un uomo, colto a sfamare la propria famiglia da un simile take away.
Mi chiedo: «Nel prossimo futuro a quanti di noi toccherà farlo. Dov’è il nostro stato quando deve preservarci da simili orrori?».
Mi allontano e le mie lacrime scendono ancora più copiose e inarrestabili dinanzi a tanta miseria, e mentre cammino, non mi preoccupo più neanche di nasconderle ai passanti.
Di Marielena De Carne
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