Vado, studio … e ritorno. Sempre più meridionali hanno successo “in patria”
Il compito di un genitore è quello di dare ali e radici ai propri figli
Il Sud fa qualcosa di simile, e a dimostrarlo c’è il fatto che, sempre più frequentemente, chi da lì va via, per formarsi, crescere professionalmente e accumulare esperienze, poi ci ritorna. Un modo, forse, per chiudere un cerchio e restituire alla (madre) terra i frutti dell’opportunità di crescita che ha offerto. Questa è (anche) la storia di Andrea Antonio Fioravante che, dopo la laurea in disegno industriale, è andato via da Barletta per trasferirsi in Lombardia. A distanza di quattro anni è tornato a casa, si è messo in proprio … e nel frattempo coltiva il suo hobby: la moto.
Gli anni al Nord come palestra di vita
«Il periodo trascorso fuori dalla mia terra è servito per accumulare esperienza, e come si suol dire, farmi le ossa. È stato formativo, e indubbiamente utile, al pari dell’università». Così Andrea Antonio Fioravante. «Ho lavorato nell’ambito della progettazione aeronautica, ho fondato, insieme a mio fratello, uno studio di ingegneria e sono stato nominato responsabile del settore ricerca e sviluppo di una multinazionale che opera nel settore medicale e dentale».
Tuttavia, sottolinea Andrea Antonio, in ogni momento era ben presente il desiderio di tornare. Dal suo punto di vista il periodo al Nord rappresentava una parentesi, una fase interlocutoria, qualcosa di funzionale a un progetto ben preciso e fortemente voluto. Infatti, spiega il ragazzo, ogni volta che provava a immaginare/visualizzare il suo futuro, lo “scenario” di riferimento era sempre quello, accogliente e famigliare, della Puglia.
Il “grande salto”
Andrea Antonio Fioravante non si è lasciato guidare dall’ambizione. Forse molti, al suo posto, sarebbero stati “ingolositi” dal prestigio e dal raggio d’azione delle aziende per cui lavoravano. Così, legittimamente, avrebbero accantonato il proposito di tornare e scelto di coltivare una carriera stabile e soddisfacente dal punto di vista economico. Lui è andato dritto per la propria strada, e ha creato Zyx3d, azienda di stampa 3D. «Quando ho iniziato ero consapevole che si trattava di un progetto forse fin troppo ‘avanti’ per il contesto territoriale di riferimento, però non mi sono fatto frenare dai dubbi».
Zyx3d offre supporto alle imprese che vogliono ottimizzare i processi produttivi legati all’utilizzo di stampanti e software 3D. Contestualmente, Andrea Antonio Fioravante ha ideato Reelfill, linea di filamenti ad hoc che è stata presentata all’Expo Elettronica di Milano Malpensa.
Quando il coraggio paga
«Sarei ipocrita se dicessi che la scelta di tornare non mi spaventava. Da una parte, infatti, c’era il posto fisso, che mi garantiva comunque ulteriori opportunità di crescita, dall’altra parte invece c’era un grande punto di domanda. Fortunatamente, la Puglia è un toccasana, in questo senso. Mi ha coccolato come un bambino, e accompagnato lungo tutto il percorso di ‘ri-adattamento’. È stato come nascere una seconda volta. Adesso sono entusiasta della decisione presa, e comincio ogni giorno carico al massimo».
Andrea Antonio Fioravante ha comunque dovuto combattere, per veder crescere il suo progetto. Prima ancora che burocrazia e contesto economico ristretto, a mettergli i bastoni tra le ruote è stata soprattutto una certa chiusura mentale, un approccio disfattista e diffidente che sfocia nell’inciviltà. Qualcosa che rischiava di tramutarsi in zavorra, ma che non l’ha piegato.
Bentornati al Sud: dal film alla realtà
A dare voce alla storia di Andrea Antonio Fioravante è stato il portale Bentornati al Sud, progetto ideato nel 2011 da Marianna Pozzulo che, dopo essersi formata e aver accumulato esperienza nell’ambito delle risorse umane tra Bologna e Milano, è tornata in Puglia.
Perché è nato BaS? Per condividere il contradditorio stato d’animo che scandisce le fasi iniziali di questa decisione, e far conoscere i frutti “generati” dalla testardaggine di chi ha avuto il coraggio di andare controcorrente. Una rete, insomma, che si propone di raccogliere non solo la solitudine e il senso di sradicamento dei primi momenti, ma anche e soprattutto la gioia che nasce quando si vede prender forma il proprio sogno. Un modo, quindi, per spronare i tanti che si trovano prigionieri del limbo del “vorrei ma non posso”, e stimolare la collaborazione tra le buone prassi sviluppatesi sul territorio.
«Si parte con una valigia piena di speranza, e si torna con un bagaglio ricco di esperienza». Questo è il motto di Benvenuti al Sud.
Qualcosa sta cambiando (?)
Intanto, nei mesi scorsi, Confindustra e SRM (Centro Studi collegato a Intesa San Paolo) hanno fatto il punto sullo “stato di salute” del tessuto produttivo meridionale. Sono stati così messi in evidenza alcuni aspetti promettenti, che lasciano ben sperare. Ad esempio, per la prima volta negli ultimi 9 anni si è registrato un aumento del numero di aziende (+10.000 in 12 mesi); il fenomeno ha interessato soprattutto quelle di dimensioni piccole e medie, rafforzando una tendenza ormai caratteristica del territorio. Contestualmente si è verificata una contrazione del numero dei fallimenti, e nel primo trimestre del 2016 il numero di occupati è cresciuto dello 0,6%
Ci aspetta una contro-rivoluzione produttiva e culturale?