Vero, il nuovo social che fa successo sulle falle di Instagram
Vero.
Già il nome e il manifesto dell’app rimandano ad un proposito ben preciso: riportare alla genuinità le relazioni fra amici e persone connesse.
Vero è un social relativamente nuovo, un po’ Instagram, un po’ Facebook lanciato nel 2015 e passato praticamente in sordina. Fino ad ora.
Alla fine della scorsa settimana , secondo le elaborazioni di App Annie, compagnia californiana di analisi dati, Vero è passata in quattro giorni dal numero 566 al numero uno nella classifica dei top download.
Il servizio sviluppato dal milionario libanese Ayman Haririm, l’impresario cinematografico Motaz Nabulsi e l’investitore Scott Birnbaum, ha conquistato 600mila utenti in 24 ore.
Perché?
L’ipotesi più accreditata è lo sdegno degli utenti nei confronti del cambio di algoritmo dei social network di fotografia, primo fra tutti ovviamente, il re dei social per il photo sharing: Instagram.
In primis un cambiamento nel news feed, non più cronologico. Poi i post consigliati. Infine molti hanno arricciato il naso alle richieste di account che servono proprio per comprare followers.
Inoltre, con il dilagare di influencer, brand e marchi, tutti stanno virando sempre più verso la foto perfetta, perdendo la spontaneità della condivisione del quotidiano.
I punti forti di Vero
Cosa ha di diverso rispetto ad altre app, come Instagram, che si stanno sempre più votando ad algoritmi e pubblicità? Il controllo su ciò che si condivide e con chi è totale: al momento dell’iscrizione è possibile selezionare diversi tipi di amicizia da concedere ai contatti: follower, conoscente, amico, amico stretto.
In pratica si utilizza lo stesso registro che si usa nella vita reale, a seconda del tipo di comunicazione che si vuole creare. Su Vero è inoltre possibile condividere ogni genere di contenuto: foto, musica, articoli, citazioni di libri. Il tutto senza copiare e incollare link ma pescando direttamente da Itunes e Ibook.
L’home page presenta uno stream dove vedere tutto quello che i nostri amici hanno condiviso e avremo la possibilità di mettere like, commentare e condividere contenuti. Senza algoritmi né pubblicità.
Non ci sono profili verificati né influencer a dettare legge. Diminuiscono fake news, post oscurati, strategie di marketing e certamente meno ossessione per i dati.
Inoltre Vero ha una grande rapidità di iscrizione. Basta cliccare su nuovo account e compilare un modulo dove viene chiesto di creare nome utente, anno di nascita, indirizzo email, password e numero di telefono. Per pubblicare si clicca su +, si apre un menu dove si seleziona il tipo di contenuto che si vuole creare ed il gioco è fatto.
L’app è gratis per un anno. Successivamente si dovrà pagare una quota ancora non ben definita.
Ma sarà veramente una minaccia?
Sono perplessa. Già di per sé, il fatto di riscoprire la vita vera su un social network è un bel proposito, ma assolutamente contraddittorio.
L’unico modo per riscoprire la quotidianità è spegnere i cellulari e visitare i social più vecchio del mondo: la piazza, le strade, i locali.
In secondo luogo queste nuove app mi sembrano tanto le amanti di ogni utente. Belle, seducenti, che portano quella brezza di novità. Ma, dopo qualche tempo, si ritorna al caro, vecchio, funzionante ovile.
Tuttavia, sono pronta a stupirmi.
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