Veromarmo, amore per la propria terra
30.10.2015 16:29
Quando si pensa a Verona vengono in mente Giulietta e Romeo, l’Arena, il vino. Ma pochi pensano alla roccia che la caratterizza.
Alice Zantedeschi, 26 anni, studentessa di moda al Politecnico di Milano, ha creato Veromarmo, il primo tessuto ottenuto dalla polvere di scarto della celebre pietra. L’obiettivo era un progetto di tesi che rendesse omaggio alle sue radici e che, allo stesso tempo, fosse innovativo.
La scelta è dunque ricaduta su questo materiale, sia perché è tra i prodotti locali meno conosciuti, sia per la sua duttilità. La giovane veneta ha dunque provato a combinare la miscela con diversi tipi di tessuto, come l’organza, la lana e il poliuretano (utilizzato principalmente nei tessuti sportivi).
Il risultato conferisce sfumature e ombreggiature del tipico colore della roccia del Garda: il rosa pallido. Ma è anche possibile utilizzare il marmo di Carrara, che dona agli abiti un bellissimo effetto di bianco cangiante.
I cinque prototipi, due cappotti e tre impermeabili, hanno aperto alla Zantedeschi le porte del Carrara Marble Weeks e
della scorsa edizione della fiera Marmomacc. La consacrazione è arrivata con l’ammissione di Veromarmo al programma di finanziamento della startup Impresaximpresa di Confindustria Verona. Il progetto è stato scelto tra duecento candidati.
Le primissime prove sono state fatte artigianalmente, stendendo resina sui tavoli della cucina.
«Ho fatto divertire e impazzire le mie coinquiline» dichiara Alice. « Lo sviluppo della tesi è stato un periodo lungo e intenso. Ero sempre tra Verona, Brescia e Milano, per non parlare di tutte le altre aziende che ho incontrato in fase di sperimentazione per riuscire a ottenere la giusta resa. Ho viaggiato per mesi con sacchi di polvere di marmo nel baule della macchina, i miei genitori e amici mi credevano pazza! Poi con il passare del tempo si sono appassionati tutti al progetto e mi hanno sempre supportato».
Gli step successivi hanno a che fare con la ricerca dei tessuti, e la verifica delle loro possibilità tecniche. Purtroppo i capi non sono ancora commercializzabili, ma la Zantedeschi è determinata a portare avanti il suo brand. Un importante aiuto le è stato offerto, in fase di sviluppo da aziende come la Vagotex e la Ferrari, colossi dell’industria settentrionale. Questi hanno infatti suggerito accurate soluzioni tecniche.
Una prova tangibile che forse, in Italia, è ancora possibile realizzare i propri sogni.
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