Gemporia: la startup che crea anelli per controllare il partner

Di recente, mi è capitato di vedere una delle ultime trovate targate Netflix: “You”.

You-formica argentinaUna serie che ci fa letteralmente entrare nella mente di un professionista dello stalking, un uomo talmente ossessionato dall’amore per una donna da voler sapere tutto di lei. Ogni suo movimento.

Ammetto che la cosa mi ha colpito. Forse perché, se ci pensiamo bene, viviamo in una società dove basta veramente un click per addentrarsi nella quotidianità di una persona e sapere tutto – o quasi – di lei.

Uno a zero a favore dei “malati” di social.

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C’è da dire però che non è sempre così… non tutti gli innamorati sono psicopatici cronici che collezionano oggetti del proprio partner o ne monitorano i movimenti…

“Se ami davvero qualcuno, lascialo libero” dice Richard Bach. E Jim Morrison nelle sue canzoni scrive: “Se ami qualcosa lasciala andare via, solo se torna sarà veramente tua".

Sarà vero per tutti anche nell’era moderna?

gemporia-anello-formica-argentinaSecondo Steve Bennett, fondatore e CEO di Gemporia, azienda specializzata nella vendita di gioielli su internet, molti clienti hanno deciso di utilizzare un sistema che in origine era stato ideato come un antifurto per…. monitorare lo status della propria relazione con il partner.

Mi spiego meglio…

Si chiama anello della fedeltà e stando a quanto dice l'azienda che lo produce, garantirà la buona fede di chi lo riceve.

Prodotto da Gemporia e ideato da Steve Bennet, dietro le pietre preziose di diversi tagli e colori, questo anello nasconde un microchip con tracciatore GPS per localizzare sempre chi lo indossa.

«L'idea in realtà mi è venuta perché cercavo un sistema per rintracciare i gioielli rubati o perduti», spiega Steve Bennett «Per questo ho pensato di montare un chip bluetooth sotto la pietra preziosa. Poi però, quando abbiamo presentato l'idea ai clienti, molti di loro sono stati entusiasti all'idea di regalarne uno al partner».

Che fine farà la nostra privacy?

facebookSecondo il Washington Post, alle prossime generazioni il nostro concetto di privacy sembrerà antiquato e medievale, proprio come oggi giudichiamo concetti come galateo e cavalleria.

Sono d’accordo: viviamo in un’epoca in cui capita a tutti che la propria privacy venga violata.

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Un post sui social network può finire ovunque, al nostro governo può capitare di  essere costretto a spiarci e tutti i nostri dati personali possono finire nelle mani sbagliate…

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Nell’era digitale poi, non sono solo le agenzie governative e la Silicon Valley a tenerci sotto controllo e cercare di fare soldi con le nostre informazioni, ma anche le smart TV, o le automobili futuristiche.

gelosia3La privacy, che un tempo era un diritto, ora non è più nemmeno una "norma sociale". Ma possibile che questa “norma sociale” arrivi a infiltrarsi anche nelle relazioni di coppia? Bennet sostiene che l’anello della fedeltà potrebbe essere un mezzo utile per porre fine a inutili gelosie che possono rovinare un matrimonio…

Tuttavia, mi chiedo: esiste un limite a tutto ciò? Al desiderio di amare coniugato a quello di controllare?

Credo di sì. Forse il limite è il confine sottile oltre il quale l’amore che rischia di trasformare un rapporto in ossessione.

Anche se a volte avremmo l’istinto di voler sapere tutto, la regola migliore è fidarsi del proprio partner. Che tanto, come si dice, i nodi se ci sono, prima o poi vengono al pettine…

Con o senza microchip!

 

di Magda Mangano

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