Vuoi mollare l’Italia? I consigli di chi ce l’ha fatta a trovare un “posto al sole”

Sabbie bianche, mare cristallino … e un sole contagioso. Insomma, il paradiso terrestre. Un sogno condiviso da molti. Qualcuno lo ha perfino trasformato in realtà, ma non senza pagare un “prezzo”. Ovvero sacrifici, rinunce, e un’abbondante dose di coraggio. Ne sanno qualcosa Franca Leuzzi e Stefano Cergol, che fino a qualche anno lavoravano e vivevano a Trieste con i due figli, Tommaso e Caterina. Finchè hanno mollato l’Italia, alla ricerca del loro posto nel mondo.
Così, sono approdati a Curaçao, nel mar dei Caraibi, dove è iniziato un nuovo capitolo della loro vita. A raccontarcelo, è proprio Franca.
 
Com'è nata l'idea di andar via dall’Italia?
È scaturita dalla disillusione e dalla mancanza di fiducia nel “sistema paese” nazionale e ormai anche di quello europeo, nonostante vi siano dei paesi nel Nord che ancora funzionano bene. Abbiamo quindi deciso di spostare la nostra famiglia verso pascoli migliori sia per noi nel presente che per i nostri figli nel futuro. Dopo avere a lungo cercato abbiamo scoperto quest’angolo delle Antille che accorpa numerose qualità positive, tra cui un buon sistema legislativo, sanitario, educativo, tradizioni antiche e multiculturali, posizione centrale rispetto al continente americano e grande spazio di sviluppo turistico.
 
- In cosa consiste il vostro lavoro?
Abbiamo attualmente due attività: con la prima gestiamo un negozio in franchising, con la seconda, il portale Sabbie Bianche, aiutiamo gli italiani a trovare la sistemazione turistica più adatta a loro per passare una vacanza perfetta a Curaçao. L’isola è ampia e si è aperta al turismo solo da poco più di 10 anni con un pubblico prevalentemente olandese e nord europeo pertanto con esigenze e modalità di fruizione molto diverse da quelle italiane. Per questo motivo ci siamo noi che aiutiamo e diamo i consigli giusti ai nostri clienti, e tutto gratuitamente in quanto riceviamo un fee direttamente dalle strutture che segnaliamo e presso cui effettuiamo la prenotazione.
 
- Che suggerimenti dareste a chi, in questo momento, non si trova bene in Italia?
Imparare almeno  l’inglese, se già non lo si sa, cercare di farsi una specializzazione in qualcosa o sfruttare le proprie attuali conoscenze per cominciare a cercare sui siti delle aziende internazionali nelle sezioni “lavora con noi” se vi sono offerte in qualunque parte del mondo. E partire.
 
- Cosa vi manca dell'Italia e cosa, invece, apprezzate particolarmente dei Caraibi?
Dell’Italia ci manca il cibo e gli amici, di Curaçao apprezziamo il clima favoloso, le spiagge e il mare fantastici, la gente che la frequenta e ci vive, il fatto che le tasse siano a livelli accettabili (30%) e nonostante questo i servizi ci siano e funzionino e che basti lavorare seriamente per riuscire a tirare avanti una famiglia.
 
È facile ottenere la residenza? 
No, non lo è e ogni anno bisogna rinnovare la richiesta dimostrando di avere già o di riuscire a guadagnare il necessario per vivere dignitosamente.
 
E trovare lavoro? 
Per un olandese o per gli americani si, per un italiano no. Bisogna avere in mano una specializzazione molto particolare o una professione molto rara per riuscire ad essere assunti da un’impresa che deve comunque dimostrare di non avere trovato alternative sul mercato locale. Anche aprendo una propria attività, per lavorarci dentro bisogna auto-assumersi giustificando il motivo per il quale non si è potuto assumere un locale. Ad esempio, aprite una società per gestire un bar o un ristorante ma si devono assumere camerieri e barman locali anche se tutta la vostra famiglia potrebbe lavorare al loro posto. Ci sono delle percentuali tra stranieri e locali da mantenere che sono piuttosto restrittive, come tutti i regolamenti in questo senso. 
Noi ci abbiamo messo un anno per capire tutte le regole e riuscire ad aprire le nostre attività, non é stata una passeggiata ma ora siamo felici e speriamo di poter continuare a vivere qui.
 
 
 
 

 

 

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