We make market, l'eccellenza artigiana italiana sbarca online

Primato artigianale 

L’Italia, si sa, è un paese dove l’artigianato, grazie anche alla materia prima di alta qualità, va fortissimo e fa svettare alta la bandiera dell’eccellenza nazionale in tutto il mondo.  

Il grosso problema è però la mancanza delle piattaforme giuste per pubblicizzare il lavoro di tanti professionisti, che, tra fashion e plant designer, ceramisti, pittori, pellettieri e chi più ne ha più ne metta, nel 2022 non può di certo  permettersi di svolgersi solo fisicamente.   

Fino ad ora.  

Cos'è We Make Market?

We Make Market è la startup di e-commerce dove gli utenti trovano un’offerta sui migliori prodotti handmade, con un supporto continuo da parte di un team specializzato, in modo da promuovere la digitalizzazione e l’ampliamento del mercato.  

In principio fu Cargo Market, un evento che riuniva in luoghi storicamente importanti e rappresentativi d’Italia, soprattutto di Genova, i migliori artisti, designer, stilisti e creativi, ciascuno attentamente e rigorosamente selezionato in base allo stile che ogni particolare edizione richiedeva. 

L'idea nasceva dalla mente di Marco Bruschi e Alberto Ansaldo, provenienti da ambiti professionali completamente differenti ma con una gran voglia di rivalutare alcune zone della propria città, e ogni anno accoglieva migliaia di visitatori nel capoluogo ligure.  

Poi arrivò la pandemia, a marzo 2020. Con tutte le difficoltà del caso, si è deciso di ricreare l’esperienza del Cargo Market... online. L’obiettivo principe era dare un supporto alla digitalizzazione e all’artigianato italiano, aggirando lo stop momentaneo imposto dal Covid.  

I fondatori sono riusciti fin da subito a trovare spazio, con un bacino di professionisti pronti a contattarli e unirsi a loro e di utenti interessati a ciò che la startup aveva da offrire.  

La società prende il via con l’obiettivo di mettere a disposizione degli artigiani un e-commerce gratuito, prendendo una percentuale soltanto sul transato. 

Un mercato ibrido 

Nonostante sia nato l’e-commerce, la parte fisica non è certo stata accantonata. Sono state infatti create diverse formule di workshop e tipologie di corsi che variano nella durata, alcuni più lunghi, altri più brevi, in modo da andare incontro a tutti i tipi di esigenze.  

Inoltre i laboratori sono studiati ad hoc in base alla città in cui vengono svolti. Si passa da quelli per la realizzazione del kokedama, metodo giapponese per mantenere le piante senza vaso, ai workshop inerenti il mosaico che si svolgono a Roma, ai corsi sulla ceramica al tornio a Genova.  

Insomma, un laboratorio in pieno fermento creativo che non può far altro che crescere ulteriormente. 

 

di Irene Caltabiano

 


 

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