Zucchero: perchè non utilizzarlo come cicatrizzante?
Lo zucchero che cura le ferite
Nell'impasto per i dolci, un cucchiaino dentro il caffè mattutino oppure concentrato in una gustosa fetta di torta.
Nonostante lo zucchero vada assunto in quantità moderate e non sia un vero e proprio toccasana per l'organismo, grazie ad uno studio svolto in Gran Bretagna potremmo forse guardarlo sotto altri occhi.
Pare infatti che il saccarosio sia un buon disinfettante e un perfetto cicatrizzante. Ancora meglio del ben più conosciuto sale. A scoprirlo un team guidato da Moses Murandu, medico di origini africane, professore dell'Università di Wolverhampton nel West Midlands, Inghilterra.
L'uomo, cresciuto in Zimbabwe, utilizzava ( come fanno in molti) il sale per disinfettare le ferite da taglio. A volte però capitava avesse a disposizione solo zucchero, sostituendo così quest'ultimo al primo. Risultato? Non solo la soluzione dolce era più efficace, ma non bruciava nemmeno la pelle.
Così, una volta diventato docente di infermieristica Murandu ha intrapreso il primo studio sullo zucchero come cicatrizzante.
L'esperimento
Moses ha applicato la polvere su un paziente a cui era stata amputata una parte di gamba. Inizialmente ha trattato la ferita con un intero sacchetto, successivamente invece, quando l'amputazione era in via di guarigione, ne ha usati solo 4-5 cucchiaini.
Come agisce?
Lo zucchero è efficace perchè sarebbe in grado di tirare fuori l'acqua dalle ferite evitando che quest'ultima, accumulandosi, ne veicoli la proliferazione batterica.
Sfruttare il lato “meno dolce” dello zucchero non solo sarebbe utile in paesi dove scarseggiano gli antibiotici ma anche lì dove esistono e si inizia a sentire sempre più il problema della resistenza che molti batteri hanno sviluppato nei confronti di alcuni farmaci.
Al momento si tratta di sperimentazioni molto limitate ma i risultati sono stati incoraggianti: pare infatti che alcuni ceppi batterici siano stati inibiti proprio dall'applicazione sulle ferite di alte dosi di zucchero.
Aspettiamo dunque che gli studi vengano approfonditi. E forse, quando ci procuriamo piccoli taglietti, stavolta potremo usufruire di un rimedio più dolce.
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