mentalità vincente

Allena il pensiero strategico ☝

Siamo il nostro peggior nemico?

Per quanto ci crediamo liberi...

nemico-1 Viviamo in catene e siamo schiavi di noi stessi. Quante volte abbiamo sbattuto la testa sullo stesso punto convinti di aver ragione? Quante volte ce la siamo presa col mondo? E se fossimo il nostro peggior nemico?

Col passare del tempo abbiamo dato vita a convinzioni che ci schiavizzano. Ed ecco che vediamo manifestarsi ansia, nervosismo e tutte le conseguenze di uno stato vitale infettato quando ormai è troppo tardi.

Identificazione

nemico-9Se consideriamo che i pensieri che si fanno in un giorno sono centinaia di migliaia, come ordinarli? Non importa scriverli tutti. Se fate attenzione vi renderete conto che ci sono riflessioni ricorrenti e dominanti, quelle che permangono giorno dopo giorno. Gli stessi che diventano parte integrante della giornata, dello stato vitale e di conseguenza delle azioni. Individuarli è il primo passo da compiere.

Passato, presente, futuro

Gli stoici ci hanno insegnato a vivere l’attimo ma noi continuiamo a rimuginare sul passato, arrivando addirittura a colpevolizzarci. “Sono così, non ci posso fare niente”. Quanto è limitante? Cambiamo ogni giorno e se facciamo un tuffo nel fiume, l’acqua in cui siamo entrati non è certamente la stessa dalla quale usciremo.

 

Tutto scorre e siamo in continuo cambiamento. Essere sicuri della nostra identità e continuare e mantenere le stesse posizioni equivale alla “morte”.

La cura di sé

curare sè stessiCi si può prendere cura della mente ma dimenticare il corpo. Dobbiamo rammentare che siamo soggetti psicofisici. Laddove non arriva la mente subentra il corpo e viceversa. Prendersi ulteriore tempo da dedicare alla cura di sé significa andare incontro a conseguenze sorprendenti. Ben presto ci renderemo conto di quale potenziale abbiamo a disposizione.

La corsa

La condizione in cui viviamo, ovvero la società, è nevrotica. Attenzione, questo non significa che dobbiamo esserlo anche noi. Prendiamoci del tempo per respirare ogni giorno. Correre non porta a nulla, anche per quanto riguarda il lavoro. È dimostrato che se si teme di non terminare gli obbiettivi che ci si è posti durante la giornata, certamente quest’ultimi non verranno portati a termine.

In genere quando si entra dentro una stanza l’attenzione si focalizza solo su determinati oggetti. Se vi rendete conto che non riuscite a portare la vostra attenzione su tutto ciò che vi circonda, avete una percezione limitata. Imparate ad osservare tutto ciò che avete intorno in ogni sua sfumatura.

Domandare è lecito

aiuto-10L’essere umano da solo non andrà da nessuna parte. Ecco perché è importante un confronto, chiedere aiuto quando ce n’è bisogno. Non abbiate timore di chiedere una mano alle persone accanto a voi. 

Siamo tutti esseri umani, persone con problemi e limiti.

luca-mordenti

di Luca Mordenti

 

 

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Vivere il qui e ora è una questione di allenamento

Sessantamila.

overthinkingQuesto il numero di pensieri che facciamo giornalmente. E non in maniera ordinata, ma confusionaria, sovrapponendo argomenti l'uno all'altro. Così capita che la nostra mente passi veloce dal "cosa mangerò a pranzo"  alle riflessioni sui massimi sistemi. 

La totale concentrazione, il cosiddetto stato di grazia, tra smartphone, social e mail, sembra ormai un lontano miraggio.

Siamo talmente abituati a giostrarci tra mille cose da fare che abbiamo sempre l’ansia del futuro, senza riuscire a focalizzarci sul presente.

La concentrazione infatti è uno stato mentale, che aiuta a incanalare la nostra attenzione su quello che facciamo e vogliamo. Funziona esattamente come un muscolo: più lo esercitiamo, più migliorano i risultati che otteniamo.

La mente è come il mare

Secondo il famoso psicoterapeuta Stephan Bodian, che segue la filosofia buddista zen, il trucco per la pace mentale non riguarda le circostanze, ma il modo in cui vi rispondiamo. 

La capacità di concentrarsi su un singolo obiettivo è molto importante. Le persone determinate e concentrate tendono a lavorare di più e eseguire le attività più in fretta. Di solito hanno un lavoro meglio retribuito e reti sociali più estese.

concentrazione-7

Dobbiamo considerare che la nostra mente è come il mare: quando in superficie imperversa la tempesta, nelle profondità dell'oceano vige la massima calma. 

 

Quando la concentrazione finalmente impregna mente e corpo siamo in grado di mettere da parte paure e preoccupazioni. In questo modo le nostre prestazioni migliorano perché ci concentriamo sul presente, sul qui e ora e ci sentiamo meglio.

Dunque l'obiettivo non è cambiare le cose che ci stanno intorno ma il modo in cui ci relazioniamo a ciò che accade nella vita. 

Scegliere le priorità

lavoro-creativoArrivati a questo punto vi starete chiedendo se abbiamo per voi alcune chicche per rimanere concentrati:

1) Fate prima il lavoro creativo.

Normalmente si fa prima il lavoro noioso e ripetitivo, lasciando per ultimo quello maggiormente impegnativo. In realtà dopo un’ora non si ha più la stessa capacità di concentrazione e focalizzazione, quindi sarebbe meglio fare il contrario.

2) Distribuite intenzionalmente il vostro tempo.

Sapevate che secondo degli studi siamo realmente concentrati soltanto sei ore a settimana? È il caso di essere veramente diligenti nello scegliere le attività che svolgeremo in quelle ore.

Meglio dunque cercare di capire quando siano davvero i momenti migliori per noi. In questo modo però abbiamo perso la capacità di rimanere concentrati, trattando la distrazione come fosse un’abitudine e allenando il cervello... ad essere disattento.

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Quella forza egoista e creativa chiamata amore

Specchio, ponte, fonte di desiderio

Cosa rappresenta davvero per noi la persona amata?

Forse i sentimenti andrebbero attraversati e goduti senza porsi domande, né cedere alla tentazione di razionalizzarli. D’altra parte, quando l’esperienza diretta e i racconti altrui ti restituiscono l’immagine di un legame troppo spesso vissuto con intenzioni assai diverse dalle due parti, “chiamarsi fuori” dai giochi e fermarsi a riflettere è quasi inevitabile.

Né crocerossina né mamma

AmoreNon ci giro intorno. Anch’io ho fatto l’errore di sovrapporre inconsciamente l’amore frutto di un coinvolgimento epidermico e totalizzante con l’idea di cura, accoglimento, e ascolto costante.

A distanza di tempo ho realizzato che tali atteggiamenti, pur apprezzabili in linea di massima, fossero tuttavia riconducibili all’amore materno, l’unico sentimento davvero gratuito, disinteressato e granitico. Da qui il robusto sospetto che l’essere sempre presente e pronta ad anteporre il rispetto della libertà dell’altro ai miei desideri derivasse da un mio bisogno inconscio, più che dall’esperienza reale e consapevole delle caratteristiche del ragazzo da cui ero attratta.

Il mix letale tra amore e ricerca di approvazione

AmoreA volte capita che un libro, un film o una canzone facciano il loro ingresso nella tua vita nel momento esatto in cui sono necessari. Così, ti mettono faccia a faccia con le risposte – forse scomode, ma senza dubbio necessarie – alle domande che ti animano/agitano.

“Vestire” l’amore sentimentale con un atteggiamento materno è una stortura frequente. Un modo, credo, per sublimare, “nobilitare”, ciò che proviamo, nella convinzione che, se accogliamo interamente l’altro, quest’ultimo dovrà volerci al suo fianco. Magari è anche così, ma nel medio e lungo periodo il ruolo che avremo non sarà certo quello della compagna desiderata e rispettata.

Nei giorni scorsi mi sono capitate tra le mani le Riflessioni sull’amore (Mimesis Narrativa/Meledoro, 2013) di Lou Andreas Salomé, scrittrice e psicoanalista tedesca di origini russe che lasciò il segno nella vita e nelle opere di uomini quali il poeta Rainer Maria Rilke e il filosofo Friedrich Nietzsche. Non esagero se dico che questo libro è stato una sberla salutare a cui forse, inconsapevolmente, già da un po’ mi preparavo.  

Amore è cercare in un altro qualcosa che parla di noi? Questo sentimento ha un’etica? Ecco la risposta lucida e disincantata di Lou Andreas Salomé.

AmoreLa passione amorosa è fin dal principio incapace di accettare oggettivamente un altro, di interessarsi a lui - ma in essa ci interessiamo piuttosto quanto più profondamente possibile di noi stessi. La passione è solitudine moltiplicata per mille, ma una solitudine che, come contornata da mille specchi scintillanti, pare ampliare se stessa e diventare un mondo che tutto comprende. Tuttavia l'oggetto amato vi ha solo il ruolo di un pretesto stimolante: forse come un suono o un profumo, che ci sfiorano nel sonno, ci inducono a sognare. […] L’amore erotico contiene così tutte le esagerazioni sia dell’egoismo che della benevolenza […] E come se nella nostra vita intima si producesse una sottile fessura attraverso la quale ci potessimo riversare, inebriati, su tutta l’esuberanza della vita fuori di noi, proprio mentre stiamo vivendo l’egoismo più appassionato”.

La vita contiene innumerevoli paradossi. Uno di questi è l’amore. Così, capita che mentre ci specchiamo, compiaciuti, nell’altro, investiamo la realtà circostante con febbrile e copiosa creatività. Che sia questo un modo inconscio per sdebitarci con il caso del sacro sortilegio offertoci?

 
francesca garrisi

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci