mentalità vincente

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Svegliarsi la mattina? Che pxxxe!

Svegliarsi è sempre stato un dramma. 

svegliarsi-prestoParafrasando un poesia di Holderlin: quando si è piccini ci si sveglia allegri e si va a letto tristi, quando si è grandi l’incontrario. D’altronde, che noia alzarsi per dover andare in ufficio!

Per quanto uno possa essere abituato a svegliarsi presto, gli ostacoli ti osservano birichini. Ci mettono un nano secondo a rovinarti la giornata e possono farlo anche nei pochi metri che separano il letto dal bagno. Considerando, inoltre, che da quando si aprono gli occhi a quando si esce di casa è il momento più importante della giornata, occorre fare attenzione.

Dobbiamo adoperarci affinché il nostro stato d’animo, l’energia e la determinazione vengano veicolati positivamente. Ma quali sono i trucchi che ci permettono di essere carichi sin da subito come un pila Duracell?

La sveglia.

yogaÈ importante avere un orologio biologico che funzioni bene. Grazie all'abitudine seguiremo un ritmo di vita regolare, senza nessun malessere particolare. 

E se sabato e domenica esco con gli amici e faccio tardi? Fissa la sveglia sempre alla stessa ora, anche nel week end. Potrebbe essere una scelta poco intelligente considerando che la domenica è il giorno in cui si può dormire di più, ma non è così. Quel che apparentemente è follia, riserva e mette in moto un’abitudine che non lascerà spazio a un disequilibrio biologico successivo.

Un’alternativa tecnologica alquanto efficace  è installare sul proprio smartphone applicazioni di equilibrio energetico. Ce ne sono tantissime e sono in grado di monitorare il giusto sonno e svegliarti non appena si raggiunge l’adeguato riposo.

La ragione vien svegliandosi

colazioneE se trovassimo qualcosa di utile da fare, prima di infilarci in mezzo al traffico? La nostra giornata inizierebbe in modo assolutamente diverso, non trovate? Abbiamo cambiato in questo modo le carte in tavola.

Crearsi una routine e fare fede ad essa è un mezzo non efficace, straordinariamente efficace.

Si può correre, leggere il giornale, augurare il buongiorno ad amici, prepararsi una buona colazione, fare esercizi di meditazione, ginnastica (ad es. stretching ), etc. Anche questa apparente follia, se diventa un’abitudine non può che far iniziare la giornata a mille.

Glu, glu, glu…

C’è una cosa da fare prima di tutte le altre: bere! Non un bicchiere di vino, bensì un buon bicchiere d’acqua. La mattina appena svegli siamo maggiormente disidratati e prima di correre alla macchinetta del caffè, è necessario prendere questa abitudine. Corpo e mente ringrazieranno.

Alzati e cammina!

“Drin, drin, drin, drin...quando finisce? Spengo e aspetto la seconda sveglia? Pazzi. Assolutamente no. Quando suona, tutti in piedi! Inutile girarsi dall’altra parte e pensare ancora cinque minuti.

Il segreto è alzarsi e in riga! La giornata ci aspetta e se non si è puntuali viene sprecata. Inutile rincorrerla. 

luca-mordenti

di Luca Mordenti

 

 
 

 

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Se un anno sabbatico ti cambiasse la vita?

Perderci per ritrovarci

correre-troppoViviamo nell’epoca dei cento metri a ostacoli. Corriamo tutto il giorno, crediamo di essere presenti ma siamo dominati da tantissimi elementi esterni: lavoro, smartphone, etc.

È assurdo pensare che ci muoviamo in una società malata e frenetica che ha portato giovani, soprattutto dai venti ai venticinque, ad avere crisi d’ansia per il futuro.  Addirittura abbiamo dato un nome a questo "stato": quarter life crisis ( o anche detta crisi dei venticinque anni).

L’ansia perenne ci costringe ad aver fame d’aria. Un'angoscia che, se non ascoltiamo, potrebbe rischiare di causarci problemi  più seri.E se allora, contro tutti e tutto, decidessimo di prenderci un anno sabbatico? Non ci sazieremo forse di quell’aria necessaria a scoprirci persone nuove, più equilibrate e propositive?

A prescindere dall’età, fermarsi e mandare tutto al diavolo è atto necessario per chiunque voglia arricchirsi. Quindi quest’articolo lo dedico col cuore a tutti coloro che insoddisfatti vogliono crescere spiritualmente e hanno il coraggio di cambiare la propria vita nonostante le numerose insidie a cui andranno incontro.    

Ragioni pratiche per “fermarsi”

1. COMANDO IO

vitaSei tu il padrone della tua vita. Il fatto che ipotizzi di migliorarti è condizione preliminare necessaria. Il primo passo è compiuto. Successivamente si deve comunicare alle persone care la scelta. Tra le migliori ipotesi, ad esempio: partire per un periodo, godersi il mondo e via dicendo. 

Non aspettarti nulla di buono: c’è chi apprezzerà e chi invece, invidiandoti, ti metterà i bastoni tra le ruote. Tutti ti daranno consigli e sta a te scegliere ciò che ritieni più saggio.  Ad ogni  modo, la verità è una sola: decidi tu.

2. AZZARDA

azzardareOsa. Tentare un'esperienza esclusivamente sulla propria pelle non lascia indifferenti.  Hai mai pensato di stravolgere la tua vita?

Non temere. Ricorda che mentre lo fai, nello stesso momento, un impiegato x  guarda l’orologio in ufficio e vorrebbe essere al tuo posto. Rimpiange di non aver avuto il coraggio di dire: «Me ne frego e voglio vivere».

3. LA MEDICINA

 

È il viaggio ciò che più ti può arricchire. Affacciarsi a culture differenti, assaggiare nuovi piatti. Ogni paese ha la sua tradizione, lingua, etc. A me un solo mese a Buenos Aires ha cambiato la vita; figuratevi un anno sabbatico tutto vostro, ricco di decisioni prese esclusivamente da voi e per voi. Cosa scegliere?

5. TORNARE A CASA

tornare-a-casaSe c’è un punto critico in questi consigli pratici è senz’altro il ritorno. Nulla sarà cambiato, eccetto una cosa: tu. Hai raggiunto l’obbiettivo, il tuo sguardo è diverso e con lui l’anima. Sarai talmente ricco dentro che proverai una sensazione di immenso potere che quasi ti spaventa. Il viaggio ti ha fatto riflettere, confrontare, provare esperienze nuove e nulla ti farà più paura.

Neppure il ritorno.

Non è mai troppo tardi

Non rimandare a domani se il desiderio è oggi. Molla tutto e inizia a vivere. Contrariamente alle chiacchiere da bar nel quale si è soliti dire: «Sono cose che si possono fare da giovani »

No e lo urlo ancora più forte, NO! Si può fare quando si vuole perché è il più sacrosanto diritto, anzi dovere, di un essere umano.

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di Luca Mordenti

 

 

 
 

 

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Sindrome della cucciola bagnata: cos'è?

Sedotti e abbandonati

 

amantiSempre più spesso si sentono storie di persone che si innamorano e poi vengono improvvisamente lasciate sole. Questo capita quando si è amanti e si crede di poter portare via l’uomo dalla propria compagna. Poi, dopo molto sesso e finto amore, tutto termina per aria. Per lei è la fine, per lui una scappatella da vigliacco.

 

Al cuor non si comanda

 

Già di per sé essere amanti non è una scelta ma la necessità di stare, anche per poco, insieme ad una persona che sembra essere la propria metà. Quella che, ironicamente, chiamo la sindrome della cucciola bagnata, ha del tragico. Appena lasciati ci si sente in colpa, frustrati, impotenti. E si ripete di essere stati vittime: sedotti e abbandonati.

L’esperienza è dolorosa ma facile da superare. Vediamo come.

 

 

La saggezza

Osserviamo il mondo così com’è e non come vorremmo che fosse. È assai complesso prevedere il futuro e limitarsi alle proprie convinzioni. Laddove crediamo di avere carattere forse mostriamo i nostri lati più fragili. Quando diciamo: «Non farò mai l’amante», non possiamo esserne sicuri perché le emozioni si prendono gioco di noi proprio quando pensiamo di poterle controllare.

 

Ma, allo stesso modo, non è proibito dedurre che difficilmente un uomo sposato lascerà la moglie per noi. Questo non perché non ne siamo all’altezza ma perché siamo accecati dall’amore. Infatti vediamo il futuro come vorremmo che fosse dimenticandoci della chiarezza del primo incontro: “divertiamoci”.

 

Il dolore della solitudine

sabbiaSentirsi persi, incapaci, aver visto crollare un castello di sabbia sotto i piedi ci causa grande sofferenza. Dapprima perché pensavamo di controllare le nostre emozioni, poi perché ci sentiamo sporchi e anziché vedere l’esperienza come frutto maturo del nostro essere, ci associamo ad una mela marcia.

 

Me la canto e me la suono

“Sedotta e abbandonata” potrebbe essere una nuova hit di successo di Valerio Scanu. Importante è: tanto più ci sentiamo come una cucciola bagnata e più crediamo di esserlo. Il dolore aumenta. Così come se ascoltassimo in loop le canzoni di Scanu.

 

Gli occhi della ragione

Bisogna accettare tutto. Jung affermava: «Ciò che neghiamo, ci sotterra. Ciò che accettiamo, ci trasforma». Quanta verità. Il segreto è quello di aver fatto tesoro  di un'esperienza e conservarla. Non dobbiamo aver nessun rimpianto, non crearci false speranze ma vedere il tutto, sì con il cuore ma anche con la ragione. Il dolore è inevitabile, è umano. Infatti dobbiamo accoglierlo e lasciargli fare il suo lavoro: liberandoci del ricordo dell’amante ma soprattutto delle convinzioni che abbiamo di noi stessi.

 

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di Luca Mordenti

 

 

 

 
 
 

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