Che cervello e cuore siano acerrimi nemici è un luogo comune piuttosto coriaceo
Ed il suo corollario è che, per vivere bene (?!?), senza troppi scossoni o cambiamenti, il secondo debba obbedire fedelmente al primo, non meritando (o meglio, non essendo utile) che anche lui possa, in autonomia, raccogliere informazioni dall’esterno, memorizzarle, e registrare emozioni specifiche.
Molto più (ed altro) che un organo preposto a pompare sangue
A ribaltare i dannosi stereotipi sono intervenuti i neurocardiologi: si deve a loro, infatti, la scoperta che il cuore ha una propria rete neuronale composta da circa 40mila neuroni. Un vero e proprio cervello in miniatura che fa esperienza della realtà circostante, da essa impara, e ricorda gli stimoli registrati in precedenza.
Ma non basta. Il cuore secerne ormoni e neurotrasmettitori, sostanze che incidono profondamente sul funzionamento del cervello e, più in generale, del corpo.
Da qui, l’importanza di raggiungere la cosiddetta coerenza cardiaca attraverso l’allenamento costante.
Il cuore tra coerenza e caos
È un’immagine, questa, che va presa alla lettera, anche se potremmo pensare che si tratti di una metafora.
La condizione di caos cardiaco è determinata dal tiro alla fune continuo (Heart Rate Variability) tra sistema simpatico e parasimpatico; il primo viene sollecitato dalle situazioni di stress ed è chiamato a gestirle, il secondo, invece, è incaricato di ripristinare una sorta di stabilità. Il sistema simpatico determina l’accelerazione dei battiti cardiaci, quello parasimpatico lo rallenta tramite il nervo valgo. Le nostre giornate rappresentano, di default, la successione di innumerevoli (talvolta simultanee) situazioni che ci attivano, e di momenti (fisiologici) di recupero organico. Ne consegue l’estrema irregolarità della distanza tra una pulsazione e l’altra: in due parole, il caos cardiaco.
Per raggiungere la coerenza cardiaca, l’alternanza tra accelerazione e rallentamento delle pulsazioni deve assumere un andamento regolare, rendendo il grafico della Variabilità Cardiaca (HRV) assimilabile ad una curva sinusoidale.
La coerenza cardiaca è correlata al miglior funzionamento del sistema ormonale e nervoso, ed al dialogo più “efficace” tra questi. Favorisce inoltre la concentrazione, la capacità di fronteggiare lo stress e l’equilibrio emotivo.
Heart Rate Variability: perché è importante?
Perché è direttamente proporzionale al nostro stato di salute: se il suo valore numerico è basso (a causa dell’esposizione permanente a situazioni di stress, della sedentarietà…), siamo maggiormente predisposti a sviluppare vari tipi di malattie.
Di converso un apprezzabile indice di Variabilità Cardiaca indica che l’organismo è sottoposto a regolare “manutenzione” (alimentazione bilanciata, movimento…), e quindi rischia meno.
HRV ed età sono invece inversamente proporzionali: ogni anno in più, infatti, corrisponde, mediamente, ad una riduzione del 3%.
Coerenza cardiaca: la ginnastica adatta
È sufficiente prendersi 5 minuti per focalizzarsi sulla sequenza inspirazione/espirazione in tre fasi.
Nella prima fase si trattiene per qualche secondo il respiro nel passaggio dall’inspirazione all’espirazione. E si ripete tre volte.
Nella seconda fase si associa alla sequenza inspirazione/espirazione l’immagine del cuore in espansione, come se fosse proprio lui ad agire la respirazione.
In ultima battuta si visualizza mentalmente un luogo, una persona o una situazione che ci trasmette sensazioni gratificanti e di pienezza vitale.
Quando le cose non mi divertono, mi ammalo (H.B.)