“Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia coi pulcini,
la mamma coi bambini.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna”
Era quella che mi dava più serenità da bambina.
Spero arrivi fin lassù.
Ne sento tante in questi giorni:
“Colpa della politica", "Colpa di chi strumentalizza la morte per raggiungere i suoi subdoli obiettivi", "Forse il corpicino è stato messo in quella posizione artificiosamente”...
Quante parole, quante congetture, quanta demagogia semplicistica. Eppure sono passati pochi giorni e già quell’immagine sta sfocandosi nell’atrio del dimenticatoio.
Quelle acque che avrebbero dovuto salvarti si sono tramutate nel carnefice più spietato. Il simbolo assoluto della vita ti ha trascinato nel suo opposto. Qualsiasi parola non porterà il tuo dolce viso a sorridere ancora. Il tuo peluche bianco non sarà conservato nella tua scatola dei ricordi.
Nemmeno volendo provare ad usare tutta la mia esperienza di donna adulta e tutta la mia capacità di entrare in sintonia con le emozioni di chiunque, posso avere la benché minima idea di cosa i tuoi occhi profondi hanno visto in soli tre anni. Avrai avuto così tanta paura quando hai perso anche le braccia sicure del tuo papà.
Non voglio in questo momento usare queste parole per toccare i temi che tanto scuotono il dibattito internazionale in questi giorni.
Non servirebbe. Non ho fiducia in chi ha già permesso questo orrore.
Scrivo solo a te.
Perché ora quanto meno tu possa respirare serenità.
Non la riesco a guardare quella foto.
Ha fatto il giro del mondo.
Eppure siamo bravi a commuoverci per poi tornare alle nostre faccende.. come rassegnati ad uno stato di fatti che ci fa sentire impotenti.
Se avessimo tanto coraggio quanto il tempo che impieghiamo in sterili giudizi ed in fittizie lamentele… forse… potremmo innestarlo sul serio un cambiamento in questo mondo che sempre meno ha di umano.
Oggi preferisco guardare la foto in cui sei con il tuo fratellino e pensare che siete insieme a giocare tra le nuvole. Le zavorre che vi hanno trascinato a fondo sono restate quaggiù e voi finalmente potete ridere. Non dovete più scappare dalla guerra.
Non dovete più capire cosa significa lottare per una sopravvivenza che sarebbe dovuta essere un diritto. Non siete più costretti a camminare in punta di piedi per essere più adulti dei vostri 3 e 5 anni.
Buonanotte piccoli angeli!