Il primo make up.
I primi tacchi.
Le prime autoreggenti.
I primi passi verso quella scoperta del proprio essere donna.
La femminilità che si faceva spazio tra felpe e scarpette da ginnastica.
Lo sguardo incuriosito dal corpo che si modificava; rotondità che prendevano forma: dapprima imbarazzavano ma pian piano diventavano causa di orgoglio.
I primi battiti di un cuore che nemmeno immaginava quanto ci avrebbe impiegato a lasciarsi andare sul serio.
Quel corpo da donna manteneva l’ingenuità di una bambina e la trattenne a lungo.
Già, coltivava il sogno, percepiva la vita come favola rosa ove i ruoli erano stabiliti e il futuro sembrava essere chiaro.
Eppure qualcosa andava cambiando.
Il mattino non aveva più lo stesso sapore.
Tutto ciò che fino a quel momento era sufficiente a rendere speciale una giornata cominciava a non essere più abbastanza!
Il pomeriggio passato a giocare donava un po’ del suo tempo all’atteggiarsi di fronte allo specchio;
Il tempo dedicato ai cartoni cominciava a dividersi con i telefilm che parlavano d’amore…
Il calore ricercato nell’abbraccio materno cominciava a essere evitato per dimostrare che si stava diventando grandi!
Niente più ninna nanne.
Niente più zucchero filato.
Niente più giochi.
La mente cominciava ad essere sollecitata da pensieri inconfessabili di cui un po’ ci si vergognava un po’ ci si spaventava.
Che caos percepiva il cuore!
Cambiava lo sguardo con cui osservava il mondo!
E’ così che cominciano i problemi!
Cresci e il mondo improvvisamente ti rende noto che esserci è una gran fregatura!!!
Tutti i sogni e le speranze che avevi da bambina? Beh, puoi assolutamente buttarle via e faresti meglio a non pensarci più di tanto che tanto rammaricarsi non serve poi a molto.
Il primo chiaro segno sono i tuoi genitori che cominciano a pretendere all’improvviso che tu diventi una perfetta donna di casa.
L’odore di fregatura già comincia a farsi sentire forte.
Cominciano poi a pretendere che guardi almeno un telegiornale. Eh sì, devi cominciare a SAPERE cosa accade intorno a te.
E lì il dramma si fa serio.
Insomma, che fine hanno fatto le risate e i lieto fine di favole e cartoni?
Vogliamo poi parlare della scuola? Cominci a sentirti a disagio a stare seduta accanto al tuo amichetto di banco che fino a quel momento odiavi e basta.
All’ improvviso? Che succede? Quell’odio dov’è finito? ti imbarazza e lo cerchi.
Devi sicuramente avere qualcosa che non va.
Stai impazzendo, non ci sono altre possibilità.
Oltre al fatto che fino a quel momento l’obiettivo principale era essere la più brava e portare a casa ottimi voti. Poi tutto d’un tratto, meno fai e più ti senti una grande.
E ci vogliamo mettere il fatto che cominciamo a piangere? E non perché siamo cadute dalla nostra bici o perché la mamma o il papà ci hanno richiamate o perché non viene assecondato un nostro capriccio.
No… piangiamo e basta. Senza spesso essere consapevoli dei motivi.
Il cuore comincia a sentire una stretta strana.
Gli ormoni (che mica lo sappiamo cosa sono) impazziscono.
Ebbene sì!
Diventare grandi è la cosa più sconveniente che esista!!!
Se provo a ricordare la bambina che ero avverto una gran nostalgia.
Le lotte e le salite ripide cominciano presto. Anche se, forse per dono divino, una buona parte della mia ingenuità sono riuscita a tutelarla a lungo.
Il che mi è costato caro in taluni casi ma mi ha permesso di non smettere troppo in fretta di dare fiducia alle persone e alla vita stessa.
Tuttavia mi manca quella me che sognava senza timore e con sana speranza.
E’ complicato stare al mondo, questo mondo che intrappola la nostra linfa vitale più spesso di quanto le permetta di fluire libera
Eppure la vera follia è che la voglia di credere ha ancora la sua dimora nell’anima e continua a sussurrare all’orecchio una dolce melodia; quella che ogni giorno mi e ci …fa scegliere di restare in piedi e conservare, senza dirlo a voce alta, uno sguardo timido che si rivolge in avanti curioso.