mentalità vincente

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Come tornare padrone delle tue giornate?

Il tempo è, insieme alla salute, il bene più prezioso di cui disponi

TimeManagementFormicaArgentinaEppure, spesso per comprenderne appieno il valore e sfruttarlo in modo funzionale devi arrivare a una situazione limite. Chi non ha avuto, almeno una volta nella vita, la nitida percezione che le ore a disposizione si stessero “asciugando” e restringendo, a fronte di una massa di impegni in continua crescita?

Sentire che il tempo ti sta sfuggendo di mano, che non hai più la facoltà di gestirlo e controllarlo, piegandolo ai tuoi bisogni può essere claustrofobico. Provoca un misto di frustrazione e impotenza difficile da lavare via.

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TimeManagementDueFormicaArgentinaD’altra parte, anche se ammetterlo a te stesso non è facile né piacevole, il punto è che il tempo, come un cavallo imbizzarrito, si “ribella” e sfugge alla tua volontà quando cedi alle lusinghe della disorganizzazione

Farti trascinare, per inerzia, dal corso degli eventi, innesca un circolo vizioso dagli effetti disastrosi. Focalizzarti su ciò che è davvero importante diventa sempre più faticoso, mentre demandare a fattori e/o soggetti esterni la responsabilità delle tue defaillances si fa tentazione irresistibile come un vasetto di miele.

 

Il tempo non è infinito. Ecco perché è tuo dovere farne buon uso

La giornata ha 24 ore. È un dato di fatto, qualcosa che non puoi modificare; d’altra parte, hai la facoltà di modificare l’approccio verso questa realtà, rimettendo al centro le tue priorità. 

Se il tempo a disposizione è limitato, tanto vale dedicarlo alle cose che contano e che definiscono ciò che sei e desideri. Affetti, professione, hobbies e riposo (non necessariamente in quest’ordine).

Se vuoi mettere a frutto ogni singola ora, devi partire da un’analisi meticolosa delle tue giornate. Un po’ come quando le uscite mensili lievitano – apparentemente inspiegabilmente – e prendere carta e penna si rivela indispensabile per tamponare “le emorragie” di euro.

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Quanto ti ci vuole per svolgere le varie attività? Come si articolano le tue giornate? Sono queste le domande che devi porti in fase preliminare.

Sii presente (leggi: concentrato) su quello che fai

TimeManagementTreFormicaArgentina“Che ci vuole? È la scoperta dell’acqua calda”, starai pensando. E invece no, la faccenda è più complicata del previsto. Infatti spesso senti di aver poco tempo perché, mentre fai qualcosa, la mente è diretta su tutt’altro. E così anche le più semplici attività ti portano via – letteralmente - ore.

Essere in ciò che stai vivendo è un’abitudine mentale dai risvolti salutari: tanto per cominciare, ti dà la motivazione necessaria a mangiare la rana, come direbbe Mark Twain. Smettere di rimandare le cose più sgradevoli e noiose, e anzi a metterle in cima alla lista delle cose da fare, ti permette infatti di gustare appieno il sapore di una giornata in discesa.

Essere presente in ogni singola azione ti fa capire che iniziare presto rende disponibile moltissimo tempo. A cascata, ciò ti permette di dedicare a te stesso almeno un’ora al giorno. Inoltre può essere utile ritagliarsi quotidianamente un momento per svolgere un’attività che richiede disciplina e rigore (sport, collezionismo). Ordine e metodo sono infatti virus benigni: contagiano per contatto anche i settori della tua vita in cui non li hai direttamente applicati.

La “ciliegina sulla torta”? 

RelaxFormicaArgentinaImpegnarti a utilizzare i ritagli di tempo, ovvero le pause tra una fase e l’altra della giornata, per compiti routinari o comunque poco impegnativi mentalmente (stendere il bucato, impostare il programma della lavatrice, lavare i piatti).

Probabilmente dopo aver rivoluzionato il corso delle tue giornate ti ritroverai ad andare a letto pervaso da una certa stanchezza, ma la contropartita sarà una sensazione tanto gradevole e stimolante da dare dipendenza. Ovvero, la soddisfazione di te stesso e la consapevolezza di aver fatto il tuo meglio.

Francesca Garrisi

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 
 

 

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La vita comincia quando smetti di preoccuparti (troppo)

Quanto può essere snervante pensare di rinunciare a un viaggio?

CoraggioFormicaArgentinaIn una scala da 1 a 10, certamente 15, se la decisione non ha a che fare né con salute, né con tracolli finanziari imprevisti  e neppure con improcrastinabili impegni lavorativi.

Lo confesso: ci stavo per cascare anch’io. Solo pochi giorni fa ho rischiato di mandare all’aria il mio primo weekend a Barcellona e, per quanto possiate faticare a crederlo, non per follia manifesta. La mania del controllo, infatti, produce frutti avvelenati, se non la riconosci e decidi, con fatica, di provare a sottrarti al suo monopolio.

Ascolta i pareri altrui, “pesali”… e riservati di verificare con i tuoi occhi

 Mesi fa, scorrendo la homepage di Facebook, si materializza davanti ai miei occhi il post pubblicato da un utente in uno dei gruppi di viaggiatori a cui sono iscritta. Al quesito “Barcellona è una città sicura?” erano seguite decine di risposte, in cui si alternavano rassicurazioni più o meno circostanziate, e racconti di episodi decisamente sgradevoli (truffe, scippi, tentate rapine). 

PauraFormicaArgentinaLa prima reazione che ho avuto è stata una sensazione fisica di panico mista a disorientamento.  Come fare a capire quale versione, tra le due, fosse statisticamente più rilevante e quindi attendibile? Questo genere di dubbi può mandare letteralmente in tilt la facoltà di scelta di chi è ossessionato dal bisogno di controllare le cose.

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D’altra parte, la pretesa di pianificare tutto in dettaglio e con congruo anticipo è un vampiro che succhia energie e tempo, riducendo al lumicino la capacità di “stare sul pezzo”, vivere il presente, e perché no, godere del buono che questo può offrire.

Essere maniaci del controllo significa subire il fascino patologicamente ipnotico dei dettagli  - spesso del tutto irrilevanti – e quindi perdere di vista l’insieme.  Così, quando realizzi di non poter, materialmente, gestire ogni aspetto di un evento, la sola idea di dover fronteggiare incognite e incidenti di percorso ti paralizza, senti di non essere all’altezza … e per tagliare conto, arrivi a privarti del tutto dell’opportunità di vivere quella situazione.

Per quanto a uno sguardo esterno, e quindi non coinvolto, possa apparire illogico, finisci per identificare e sovrapporre il senso e il significato di qualunque cosa ti appresti a fare, con il bisogno di dimostrare a te stesso di essere capace di pianificarla in toto. Così, perfino viaggiare si trasforma in un’attività che ha valore non per il piacere che potrebbe regalarti, ma in quanto ennesima occasione utile a “esercitare” la tua abilità anticipatoria.

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Quando a salvarti è l’ingranaggio che si inceppa

CoraggioFormicaArgentinaTornando al viaggio a Barcellona, se poi ho scelto di partire “nonostante tutto” è stato grazie al fatto che, ogni volta che cercavo risposte definitive alle mie angosce, il caso si ostinava a mettermi davanti il fattore incertezza.

Infatti, i pareri di amici e parenti che hanno vissuto in città o che l’hanno visitata hanno rispecchiato fedelmente la “spaccatura” delle opinioni degli utenti Facebook che tanto mi aveva sconcertata.

Insomma, nessuna soluzione in vista. O meglio, l’unica soluzione possibile era accettare l’imponderabile, e quindi fare i conti con la mia vulnerabilità di straniera che avrebbe visitato la città per la prima volta.

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Il sarcasmo ha smesso di far ridere quando è diventato una moda

CoraggioFormicaArgentinaPensieri, questi, che in prima battuta non riuscivo neanche a formulare compiutamente. Specularmente, però, essere, in un certo senso, con le spalle al muro, e cioè costretta a sopportare che qualcosa non fosse in mio potere, per sfinimento mi ha portata a rilassarmi, a lasciar andare.

Così, il viaggio in Spagna mi ha regalato un sapore quasi completamente sconosciuto, quello della felicità che sgorga spontanea quando non hai niente da perdere a parte le tue nevrosi. Accettare la propria fragilità è incredibilmente liberatorio … e ti ringiovanisce di almeno dieci anni.

Francesca Garrisi

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 
 


 

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Vuoi conoscerti e realizzare i tuoi obiettivi? Comincia prendere carta e penna

Chi l’ha detto che tenere un diario è una cosa da ragazzine?

DiarioFormicaArgentinaAnnotare i propri pensieri, paure e desideri, per quanto confusi e in fase embrionale, consente di mettere a fuoco passato e presente, gettando le basi per il futuro. Il tutto facendo tesoro della giusta distanza; scrivere infatti ci libera del sovraccarico di emotività spesso fonte di rimuginamii e sofferenza.

Scrivere per tenere sottomano ciò che conta: la memoria è infedele

Un errore comune è sovrastimare la capacità dell’attenzione di concentrarsi su quello che ci sta più a cuore, o che deve essere affrontato e risolto con urgenza. Infatti, la mente costretta a destreggiarsi tra troppi stimoli, inevitabilmente perde per strada qualcosa. Esattamente come quando facciamo la spesa: ci illudiamo di poter fare a meno degli scomodi carrellini in plastica, carichiamo frutta, yoghurt e pane in mano…e sul più bello l’anguria si spiaccica a terra.

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Nessun fallimento ci rende inutili, finché riusciamo a stupirci e godere di quello che ci circonda

DiarioDueFormicaArgentinaTenere un diario, quindi, “accende i riflettori” sulle cose inaspettate e positive che caratterizzano la quotidianità. Questo ci costringe a un cambio di prospettiva, smantellando l’approccio da “bicchiere perennemente vuoto”, un abito mentale indossato spesso meccanicamente.

Mettere per iscritto intuizioni, suggestioni e spunti che ci colpiscono all’improvviso è il modo migliore per “fermarli”  e lavorarci – anche inconsapevolmente – in un secondo momento. L’effetto domino e il meccanismo del “contagio” proprio delle associazioni mentali sono strumenti fondamentali per individuare le possibili soluzioni a un problema. Quante volte la cosa migliore da fare emerge attraverso approssimazioni successive, sfogliando come un ideale carciofo l’impulso iniziale, correggendolo, integrandolo o circoscrivendolo?

Il diario è utile a “fare il tagliando” alla propria motivazione

Mettere a fuoco un obiettivo è solo il primo passo verso la realizzazione dello stesso. Tra il punto di partenza e quello di approdo, infatti, è necessario costruire un percorso quotidiano di tenacia, passione e capacità di scelta. Un’abilità, quest’ultima, che si nutre di esperienza. È quindi necessario rileggere periodicamente quello che si è scritto per verificare a che punto sono le azioni “di avvicinamento” che ci eravamo ripromessi di compiere. Magari abbiamo dimenticato qualcosa, o possiamo ricalibrare qualcosa di già fatto per ottimizzarne i risultati. E ancora, tenendo a mente un passo falso, evitiamo di ricascarci.

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Scrivere è un’abitudine da costruire giorno dopo giorno

DiarioTreFormicaArgentinaNon hai mai tenuto un diario perché ti spaventa l’idea di doverci dedicare del tempo ogni giorno? In realtà si tratta di un’azione che, una volta intrapresa, si rivela meno condizionante e impegnativa del previsto. L’importante è fare in modo che diventi un rito legato a un ben preciso momento della giornata; ad esempio, puoi decidere di aggiornare il taccuino la sera prima di andare a dormire. Non devi obbligarti a lunghe e sfiancanti sessioni di autoanalisi: sono sufficienti dieci minuti.

Ultimo, ma non da ultimo, non utilizzare uno stile troppo forbito, perché questo renderebbe le tue parole artefatte. Esprimiti nel modo più naturale possibile, perché l’obiettivo è individuare con chiarezza i tuoi obiettivi e quello che vuoi diventare. Metti su carta i pensieri così come nascono nella tua mente: poco a poco questo ti permetterà di acquisire anche fluidità di azione. Inoltre, la scrittura del diario da noiosa ginnastica mentale si trasformerà in azione necessaria come respirare e piacevole come la brezza di giugno.

Francesca Garrisi

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 
 

 

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