mentalità vincente

Allena il pensiero strategico ☝

Altro che Inside Out! Arrivano le app per gestire gli stati emotivi

Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno.
  (Albert Einstein).

io-robotIl cinema pullula di film distopici sulla tecnologia che prende il sopravvento sull’essere umano. E quanto ci siamo spaventanti guadando "Io, Robot", "Blade Runner" o "Matrix"!

Onestamente ne ho visti talmente tanti da piccola che quando venenro messi sul mercato giochi come “Emilio è meglio” o “2xL”, li osservavo sempre con sospetto temendo. Temevo che a un certo punto avrebbero sequestrato i miei genitori!

In ogni caso, che venga considerata buona o cattiva, è indubbio che la tecnologia sia comunque molto utile. Ormai non riusciamo neanche più a immaginare la nostra vita senza Internet e smartphone.

Come facevano i nostri padri, in macchina, a trovare questo o quell’indirizzo, senza navigatore??? (non so a voi, a me è capitato di perdermi ANCHE con il navigatore).

Un caffè con la mia app

inside outMa per quanto abbiamo bisogno della tecnologia per realizzare capolavori culinari, leggere recensioni prima di cenare fuori, prenotare voli online e perfino trovare l’amore, le ultime innovazioni in campo di app (perché diavolo non è venuto in mente a me??) riguardano… la gestione delle emozioni!

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No, non siamo in “The giver, il mondo di Jonas” (per chi non avesse la minima idea di cosa sto dicendo, il film in cui un adolescente vive in un mondo privo di colori e emozioni). E, che ci crediate o no, alcune piattaforme possono davvero darci una mano. Un esempio?

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 Headspace

headspace4Un’app che definirei il personal trainer per la cura della mente. È una guida in caso di stress, aiuta con esercizi di mindfulness e meditazione e fornisce anche consigli (non consigli tipo “come superare un colloquio o un esame senza studiare”. Quelli si chiamano miracoli o botte di c….o).

 Se invece state attraversando quel brutto periodo della vita in cui avete un adolescente in casa che sbatte continuamente porte, non si lava e vive in camera sua, o peggio, siete voi stessi quell’adolescente, allora vi farà piacere sapere che esiste un’app proprio per gestire gli stati (lunatici) dei giovanissimi.

Realizzata su proposta dell’assessore alle Politiche giovanili,  Loredana Panariti, l’app si occuperà di riconoscere gli stati emotivi e fornire strategie per far fronte al disagio tipico dei giovani adolescenti!

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Alyx

alyxNaturalmente tali piattaforme sono una svolta specie nei casi in cui può essere davvero problematico gestire, comprendere e sviluppare le facoltà emotive. No, non parlo del vostro ex ragazzo/a ma di individui che soffrono di autismo.

Nasce in Scozia, a opera di ricercatori della Heriot-Watt University, Alyx! Si tratta di un robot e ha lo scopo di insegnare a riconoscere le emozioni, e capire gli stati emotivi altrui, questione inaccessibile alle persone affette da autismo.

Alyx ha il volto umanoide e può decodificare i segnali del volto.  So cosa state pensando. Già viviamo in un momento in cui siamo costantemente incollati agli smartphone, iper-dipendenti tanto da sviluppare patologie nuove di zecca (nomofobia paura di non avere con sé il telefono e vamping usare i social fino a non dormirci la notte), ma come per ogni cosa, sta a voi decidere l’uso che ne volete fare!

 

 

di Sara Salini

 

 

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Ecco chi dovremmo ascoltare quando pensiamo che qualcosa sia impossibile

Pillole motivazionali

sam bernsOgnuno di noi ha i giorni che io chiamo di pessimismo cosmico. Non importa se tu sia il re o la regina degli ottimisti: ci sono quei momenti bui, che variano dalle 24 alle 48 ore fino a intere settimane  in cui nulla sembra andare per il verso giusto.

Voglio darvi una dritta: negli ultimi mesi ho trovato molta fonte di ispirazione nei TedTalks, interventi in cui numerosi esperti parlano di tecnologia, business, arte, e scienza, tradotti in più di 25 lingue. 

Discorsi alle volte così profondi e incoraggianti da portarmi alla commozione, con perplessità di sconosciuti che in metro mi vedono versare lacrime di fronte allo schermo del cellulare o magari colleghi testimoni dei miei repentini cambi d’umore. 

Sam Berns, il giovane adulto

sam-bernsStamattina il talk che ha maggiormente  attirato la mia attenzione si intitola “My philosophy for an happy life”. Normalmente i video con questi titoloni suscitano in me un misto tra scetticismo e curiosità. Davvero si può racchiudere in uno speech da 12 minuti il segreto della felicità?

 

Tuttavia, mettendo play, mi sono resa conto che questa frase assume un valore sempre diverso a seconda di chi la pronuncia. E se a farlo è Sam Berns, adolescente di 17 anni che soffre di progeria, malattia genetica diagnosticatagli quando aveva poco più di due anni ( più comunemente conosciuta  come sindrome di invecchiamento precoce) forse vale la pena prestargli maggiore attenzione.

Premessa: credo molto nelle energie che riesci e che gli altri riescono a trasmettere. E, di fronte a persone come Sam, per quanto le sue parole siano filtrate da uno schermo, percepisci un’energia speciale, come se il microfono avesse un jack collegato direttamente al suo cuore. Un animo ricco e sensibile, che prescinde malattia e fisicità.

Leggi anche: Potremmo costruirci un'identità senza le nostre gioie ma non senza le nostre sofferenze

Un sogno non è mai troppo piccolo

sam-bernsLa sindrome di Sam, nonostante le aspettative di vita normalmente non vadano sopra i vent’anni, non gli ha mai impedito di realizzare i suoi sogni. 

Desideri e aspirazioni (altra cosa su cui il talk mi ha fatto iriflettere) che non sempre devono coincidere con i massimi sistemi quali il lavoro della vita, una famiglia, uno stipendio migliore per comprarsi una casa.

I sogni possono anche essere, ad esempio, suonare uno strumento nella banda della scuola. «Un tamburo pesa normalmente 40 pounds»dice Berns nell'intervento.

«Il mio peso è sui 50. Così teoricamente non avrei mai potuto suonarlo. Ma non volevo che qualcosa mi bloccasse dal poter esibirmi nello show della FoxBoro High school (il suo liceo). Così io e la mia famiglia, con l’aiuto di un ingegnere, abbiamo sviluppato un tamburo che pesava solo sei pound».

 

La progeria infatti, tra le altre conseguenze, comporta pelle sottile, eccessiva magrezza, crescita stentata e malattie al cuore. Ma nonostante tutto, quando hanno chiesto a Sam: «Qual è la cosa più importante che gli altri devono conoscere su di te?» Lui ha semplicemente risposto: «Che ho una vita felice».

 E, con questo Ted Talk, ci rende partecipi dei suoi motivi per amare la vita.

Leggi anche: Piaccio dunque sono: quando l'approvazione altrui diventa una prigione

Non concentrarti su quello che non riesci a fare ma su quello che puoi fare

sam-berns-7«La domanda che mi fanno molte persone è: come fai a vivere quotidianamente con i problemi che comporta la progeria? Forse gli importerà sapere che la maggior parte dei miei pensieri non riguarda affatto la malattia.

«Quando mi rendo conto di non poter fare qualcosa, ad esempio correre per grandi distanze o salire sulle montagne russe, mi focalizzo su ciò che invece posso fare e su ciò di cui sono appassionato: fumetti, musica, seguire una delle mie squadre sportive preferite».

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Circondarsi delle persone con cui vuoi stare davvero

Non si smetterà mai di dire quanto sia importante avere intorno persone positive, poco inclini alla lamentela. Qualcuno che ti dia forza e ti aiuti a celebrare i traguardi, mantenendo alta la  fiducia in te stesso. 

 

«È ciò che ad esempio mi piace della musica, la possibilità di fare qualcosa insieme di vero, genuino, che superi la progeria. Inoltre nonostante sia stato fatto un documentario su di me e sia andato due volte in Tv (Life according Sam)  le persone di cui mi piace circondarmi sono ancora quelle appartenenti da sempre alla mia quotidianità: la mia famiglia, i miei amici, i miei mentori. Mi hanno sempre fatto sentire bene con me stesso».

Leggi anche: Sono la mia proprità (e non mi sento in colpa)

Guardare sempre avanti

philosophy for an happy life«Che sia per aspettare il prossimo comic book, fare un viaggio in famiglia o la prossima uscita con gli amici. Pensare sempre al futuro in maniera positiva !Quando non lo faccio è come se rimanessi bloccato in una sorta di paradosso, dove non c’è spazio per la felicità o per qualsiasi emozione. Ciò non significa non accettare i momenti no, ma prenderli come vengono e avere fiducia che comunque vada, tutto andrà bene».

 Il post assume una nota amara se si fa caso alle note sull’autore sotto il video. Sam Berns è morto esattamente un anno dopo aver  pronunciato le suddette parole. Ma nella sua breve vita ha certamente lasciato il segno.

Qui il suo discorso completo ( preparate i fazzoletti):

di Irene Caltabiano

 

 

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Stop a mele avvelenate e colf sfruttate. Oggi vince l'anti-principessa

Ragazze, scrivo questo pezzo per l’intero genere femminile.

BiancaneveMa non solo. Il femminismo non interessa più soltanto suffraggette o alle donne più emancipate. Fortunatamente, oggi anche i padri delle nuove piccole donne sono orgogliosi di vederle diventare indipendenti e forti.

Di fatto, nella nostra lunga infanzia, i modelli proposti dai cartoni animati con cui siamo cresciute erano piuttosto, come dire, discutibili?

Tuttavia possiamo anche perdonare zio Walt. In fondo le principesse proposte dai classici Disney sono donne che rispecchiano il contesto in cui le storie vengono proposte.

Parliamo dei primi anni del '900, per cui le protagoniste delle fiabe sono donne fragili ed indifese, aspettano il principe che possa togliere loro le castagne dal fuoco e si inquadrano nel perfetto stereotipo di donna dell’epoca.

Biancaneve e Cenerentola (le più “anziane”) incarnano perfettamente il ruolo. Quindi ogni volta che una bimba guarda Biancaneve, o Cenerentola, una suffragetta si rivolta nella tomba e una femminista muore!

Femminismo significa uguaglianza, non odio per gli uomini

Le principesse

CenerentolaIn primis Biancaneve fronteggia una serie di peripezie per aggiudicarsi il famigerato titolo di... più furba? Più intelligente? No, ma più bella del reame (reiterando l’idea che essere belle in fondo sia un merito).

Finisce a casa di sette uomini e li convince a farla restare con il buon vecchio trucco dell’inquilino in casa di studenti che vuole far capire di essere il candidato giusto. Ovvero? «Faccio tutto io in casa! Cucinare, rassettare, pulire (gratis naturalmente) e altre cose da “femmina” (sigh)».

Con Cenerentola tocchiamo però i più alti livelli di fastidio.

L’unica capace di farsi schiavizzare da ospiti in casa propria e non si lascia sfuggire mai neanche un’ imprecazione! Una donna che fa della gentilezza ad ogni costo il suo tratto distintivo a discapito... beh a discapito di tutto. Persino i topi in soffitta avevano almeno un sindacato!

Manco a dirlo, l’unico modo per uscire da quella situazione è litigarsi un po' il partito migliore del regno con le sorelle (che tanto non la spuntano perché sono racchie) e partire per andare a casa di lui che è sempre più figa e lussuosa rispetto alla condizione di partenza!

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 Anti-principesse

MeridaA ben guardare durante la mia infanzia, scandita da lunghi pomeriggi di libri e film, ho incontrato diverse eroine che di fatto deviavano molto dalla classica principessa in attesa di essere salvata.

Lady Oscar, Belle de La Bella e la bestia, Buffy, Xena, Fantaghirò, Merida. Mi sentivo sempre molto attratta da queste eroine che non volevano sottostare al prestabilito, all’ordine fisso delle cose. Motivi per cui le anti-principesse sono vere femministe.

I Love Mum, mai più scegliere tra famiglia e lavoro

Controcorrente e precorritrici dei tempi

Giovani principesse ribelli, anticonformiste, rifiutano il ruolo di dama imposto dal “papi” e dal mondo in cui vivono.  Leggono (incredibile!), disobbediscono alle imposizioni, non rammendano, non piangono, rifiutano di sposarsi per convenienza con principi dei regni limitrofi e prediligono la propria libertà. Merida (dal film “Ribelle”) principessa scozzese, ama passare le sue giornate a cavallo e a tirare con l’arco. Pur di non sottostare alle regole imposte (dalla mamma in particolare) la fa trasformare in un orso! :)

Coraggio

fantaghiròNonostante il ruolo non glielo imponga, prendono in mano le situazioni e si dimostrano abili, intelligenti e coraggiose. Fantaghirò, parte per battere Romualdo, re (per niente brutto) di un regno vicino, da anni in guerra con il suo. 

In barba alla faccia memorabilmente scettica del padre quando la vede partire, si traveste da uomo e dimostra a tutti che lei, e solo lei sta bene con quel taglio di capelli.  Senza dimenticare che sconfigge la sacra bestia!

Ingegno

 XenaL’arma che davvero le contraddistingue è il cervello! Basta con le donne più ingenue che capellute! Basta Biancaneve che mangia qualunque cosa le venga proposta da ambigue vecchiette, basta Cenerentole che diventano colf sfruttate in casa propria, basta stare agli arresti domiciliari!

L’anti principessa che mi viene in mente è Xena. Xena ha il dono dell’onniscienza, sapeva veramente tutto! Proprietà di erbe, situazioni geopolitiche mondiali, uso e abusi di barbabietole da zucchero e strategie militari che Napoleone levati proprio.

Siamo i nostri principi azzurri e le nostre fate turchine

Accettazione

femminismoIl messaggio vero delle anti-principesse è che il principe (ma per forza un principe nullafacente e cresciuto nella bambagia?) può amarci per ciò che siamo, non per ciò che ci si aspetta da noi.

E dobbiamo fare tesoro di questi anti-stereotipi che finalmente ci fanno vedere l’alleanza fra donne non finalizzata alla conquista dell’uomo (tipo la fata madrina che ti fa bella con la magia così piaci al principe) ma si alleano per insegnarci a credere in noi stesse.

La strega bianca (in Fantaghirò) per esempio, ha un ruolo sovrapponibile alla fata madrina di Cenerentola, ma lontanissimo. La differenza è che rappresenta qui, una guida saggia che insegna sì a combattere, ma anche a dominarsi e a credere in sé stessa (una antesignana di Yoda).

Insomma, invito a riflettere, le mie coetanee trentenni di oggi che come me, sono cresciute con diversi modelli cui ispirarsi, sta a voi scegliere: volete essere quella che viene salvata o quella che SI SALVA?

sara salini

 

di Sara Salini  

 

 

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