mentalità vincente

Allena il pensiero strategico ☝

Un libro per amico: le storie che ci aiutano nei momenti no

Le fiabe hanno un’origine molto antica.

favola1Storie che affondano le radici in tempi lontani, che racchiudono significati di cui si può fare tesoro.

Oggi la letteratura fornisce pile di libri, guide che ci spiegano cosa fare e come fare in ogni aspetto della vita; eppure la narrazione, il mito, suscitano in noi un fascino irrinunciabile.

Lo stesso motivo per cui ascoltiamo canzoni che sembra siano state scritte ad hoc, guardiamo film che trattano di argomenti che ci riguardano e ci commuoviamo o ridiamo con i personaggi in cui  ci immedesimiamo.

In certi momenti della vita siamo però maggiormente predisposti a recepire il significato più o meno manifesto di alcuni libri o film.

Chiavi di lettura che possono fornirci una via d’uscita, se solo siamo disposti a vederla.

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Se sei in uno stato depressivo

harry potterCapita di sentirsi tristi, apatici, immersi in una situazione che non sembra avere via d’uscita. C’è chi si rivolge a un amico, chi a uno specialista, chi pensa di potercela fare da solo.

Qualcuno trova invece aiuto nei libri, nelle storie. Gli amanti di Harry Potter, la saga della scrittrice J.K.Rowling, conoscono bene la figura del Dissennatore,  malvagia creatura che si trova a guardia della fortezza di Azkaban. Chi non ha mai letto i libri invece potrà trovare utili spunti di riflessione.

 I Dissennatori rappresentano la depressione. Vengono infatti descritti così: "Se ti avvicini troppo a un Dissennatore, ogni sensazione piacevole, ogni bel ricordo ti verrà succhiato via. Non ti rimarranno altro che le peggiori esperienze della tua vita". 

Gli indizi che ci fanno intuire questa simbologia sono numerosi:

  • dissennatori6Hanno piú effetto su alcuni: i dissennatori tormentano molto di più Harry rispetto ad altri perché è stato vittima di esperienze dolorose. Come quando si soffre di depressione, gli spettri si presentano spesso a seguito di eventi traumatici e riguardano persone che, più di altre, hanno dovuto affrontare grandi sfide.
  • I dissennatori si nutrono di emozioni positive: stare a contatto con un dissennatore significa rivivere costantemente i ricordi piú dolorosi. Lo stato depressivo ingabbia la nostra mente e ci costringe a un labirinto di pensieri negativi e ricordi spiacevoli.
  • Il bacio: il dissennatore riserva il bacio ai condannati ad Azkaban come tortura finale. Quando lo stato depressivo si protrae per molto tempo, la persona può arrivare a pensare di lasciarsi andare, farla finita.

Tranquilli!

patronus11La Rowling non ha solo descritto la depressione, ha anche fornito gli strumenti per fronteggiarla!

Il patronus: per sconfiggere un dissennatore bisogna evocare un patronus. (come sicuramente sapranno i fan).  Non è semplice, ci vuole tutta la forza di cui disponiamo. E il patronus viene evocato concentrandosi sui ricordi più felici e significativi.

Il patronus è infatti una luce molto brillante, la stessa che si vede alla fine di un lunghissimo tunnel.

Le risorse: non tutti in Harry Potter riescono ad evocare un patronus; come nella vita, non sempre si conoscono le risorse per fare fronte alle difficoltà. Ma la magia c’è, l’abbiamo tutti. Le risorse dunque, sono dentro di noi. Dobbiamo semplicemente esserne consapevoli.

Potremmo stupirci nel vedere quanta luce abbiamo. E come dice il professor Lupin ... il cioccolato aiuta!

Se sei nel periodo delle domande filosofiche...

il piccolo principeIl piccolo principe: opera intrisa di significati allegorici. Come il rapporto fra il pilota e il piccolo principe che rappresenta il rapporto tra età adulta e infanzia o come il rapporto di amicizia spiegato egregiamente dalla volpe.

Se sei in un periodo di stallo:

Mangia prega ama: è un libro che parla di viaggio fuori e dentro se stessi. Si può trarne esempio per imparare ad uscire dalla zona di comfort e perdersi (per poi ritrovarsi) nel mondo.

 Jung diceva che per conoscere l’inconscio collettivo, i valori e le idee di un dato momento storico, bastava studiarne le fiabe. Può essere utile capire il significato simbolico di certi libri per avere un diverso punto di vista su problemi che non sappiamo affrontare.

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di Sara Salini

 
 

 

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Un buon proposito? Comincia a chiamarlo obiettivo

Resettiamoci!

buoni-propositiSe ci sono certezze nella vita (e non ce sono molte quindi teniamoci buone quelle che abbiamo), una di queste è la lista di buoni propositi per l’anno nuovo.

Il nuovo anno è un reset, un "riavvio della playstation", una speranza. La speranza di poter cambiare, facendo un patto segreto con il proprio io.

Rappresenta un “magari quest’anno sarà meglio del precedente!” ( o magari no).

Ecco a voi una tipica lista di buoni propositi:

Smettere di fumare

Smettere con le “siga” è un evergreen, il proposito per eccellenza, segno certo del prendersi cura di sé stessi.

Ognuno ci prova a modo suo. Chi compra la sigaretta elettronica illudendosi che faccia meno male, chi tenta a singhiozzi e quelli del “adesso fumo solo quando bevo”.

Mettersi a dieta/iscriversi in palestra

dieta4Beh anche questo è uno dei propositi più gettonati e quindi, meno rispettati.

Le palestre non falliscono perché sono piene di abbonamenti mai sfruttati di gente che con la tuta indossata aspetta sul divano l’ispirazione... (fumando).

Smettere di soffrire per quello stronzo/a

Ci ha trattati/e male, non si fa sentire, ci h lasciati/e o peggio traditi/e allora scatta il proposito che basta, non si soffre più sfoggiando una dignità che non s’era mai vista, salvo rispondere al messaggino di buon anno e la promessa di vedersi solo per un caffè.

Senza contare laurearsi, trovare un lavoro, fare quei lavoretti in casa che ho tanto rimandato.

Sapete una cosa? Io li adoro i propositi per il nuovo anno.

ottimismoMi hanno sempre dato l’idea del cambiamento e, beh finché c’è cambiamento... c’è vita, positività! Vi sembra poco?

Per quanto non ci siamo piaciuti l’anno precedente abbiamo una spinta per l’anno nuovo!

Dovremmo preoccuparci se non avessimo propositi. Significa che o siamo talmente narcisisti da pensare di essere perfetti (brrrr), oppure, e ancora peggio, significa che non puntiamo più su noi stessi (doppio brrr)!

Riguardiamo insieme i propositi. Vi invito a fare una lista un po' diversa...anziché propositi chiamiamoli obiettivi!

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Smettere di fumare = respira

respirareSe fino ad ora fumare come un camino della Londra ottocentesca è stato il vostro stile di vita, provate a respirare!

Non come fate di solito.

Prendetevi consapevolmente i vostri due minuti di aria, per rilassarvi e meditare!

Mettersi a dieta/iscriversi in palestra

Non giudicatevi (o giudicatevi meglio): Se volete tenervi in salute tanto meglio, ma se l’obiettivo è avere la silhouette della sposa cadavere guardatevi allo specchio e andate alla ricerca di pregi, non demolite la vostra immagine.

  Smettere di soffrire per quello stronzo/a= rispetta te stesso

amare sè stessiDevo aggiungere qualcosa? Ok, se non ti cerca non gli/le piaci, se ti ha tradito/a, non ti ama, se ti ha lasciato/a, no, non ti ama. No, neanche se torna e dice che è pentito/a. Cercatevi qualcuno che guardi incantato il vostro viso.

 I propositi, se non li rispetti, non è poi tanto grave.

Gli obiettivi invece ti danno di per sè la spinta per essere raggiunti;  anche solo chiamarli in modo diverso ci predispone al cambiamento!

Sanno di progetto, di promessa a noi stessi.  La soddisfazione di vedere attuato il cambiamento (miglioramento) non ha prezzo quindi se siete pronti...

I vostri buoni obiettivi 2019?

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Sara Salini 

Blogger ottimista

 

 

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Cambiare vita? Vince la strategia della tartaruga

Centosessantotto ore.

tempo1Questo il tempo di cui ognuno di noi, minuto più minuto meno, dispone durante la settimana.

Cosa fa la differenza? La maniera di utilizzarlo.

L’inizio dell’anno è solitamente ricco di buoni propositi; tutti tendiamo a darci obiettivi alti e nobili.

Risultato? Spesso non sappiamo come portarli avanti, arenandoci a metà strada se non addirittura all’inizio del cammino.

La maggior parte di noi associa il cambiamento alle svolte epocali, allo sconvolgimento dell’esistenza da un giorno all’altro. Come se di punto in bianco un terremoto immaginario trasformasse il panorama.

Spesso non ci si rende conto che la rivoluzione avviene passo passo. Il segreto non sta nel colpo di testa ma nei piccoli gesti quotidiani.

Una strategia che mi sono presa la libertà di rinominare “il metodo tartaruga”. Come funziona?

La regola dei 21 giorni

abitudineStudi scientifici hanno dimostrato che, affinchè un’abitudine si consolidi, servono ventuno giorni. Il passo fondamentale è concentrarsi su motivazioni e forza di volontà.

Mettiamo che si voglia andare a fare jogging tutte le mattine: si deve trovare il tempo, comprare le giuste scarpe da corsa, un contapassi, un paio di pantaloni adeguati, svegliarsi mezz’ora prima.

Ma se la vera motivazione è fare pace con lo specchio e perdere 10 kg non si deve perdere di vista il reale obiettivo.

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Idee semplici

Come amano tanto ripetere gli inglesi, less is more. Ogni pensiero complesso va scisso in step  meno elaborati.

Non devi per forza effettuare cambiamenti drastici ma introdurre piano piano qualche piccola nuova abitudine; tasselli che, aggiungendosi l’uno all’altro, porteranno  a un rinnovamento generale.

Dieci cose a cui pensare prima di cambiare vita

Festeggiare ogni successo

festeggiareAutocelebrare ogni piccolo traguardo non è affatto stupido ma è uno sprone ad andare avanti.

Per ogni obiettivo ottenuto pensiamo a quel viaggio che stiamo progettando, al nuovo maglioncino che abbiamo individuato nel nostro negozio preferito, alla cena con gli amici che programmavamo da tempo.

Insomma, trovate sempre il modo di gratificarvi.

Ogni piccolo gesto funziona come una pacca sulla spalla. Ti aiuta a ricordare i piccoli risultati raggiunti regalando nuova energia per quelli da raggiungere.

Ok, tutto giustissimo.

Ma cosa fare concretamente?

Ecco qualche piccolo consiglio:

tazza di caffèFocalizzarsi su obiettivi concreti:ciò che vuoi raggiungere non deve mai essere mai troppo nebuloso. Individua sempre precisamente in che modo vuoi trasformare la tua vita, definendo le tappe intermedie con cura.

Concentrarsi sulla motivazione: soprattutto quando arriveranno i momenti no, in cui ti verrà voglia di desistere. Essere motivato ti aiuterà a non perdere di vista l’obiettivo e a non prendere strade sbagliate.

Non siamo il nostro curriculum, siamo esseri umani

Ripetere tante volte ogni nuova abitudine: il meccansimo di  reiterazione durante la giornata ti consentirà di inserire la nuova abitudine nei tuoi schemi di comportamento.

Scegliere orari da dedicare al cambiamento: mattina e sera sembrano gli orari più proficui.

Infine il consiglio più importante di tutti: non riflettere, agisci! 

La più piccola azione è più nobile della migliore delle intenzioni.

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di Irene Caltabiano

 

 
 

 

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