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Emozioni, maneggiare con cura

Internet ci offre ogni giorno Emoticon sempre nuove per dare un carattere emotivo ai nostri altrimenti impersonali messaggi. Ma sappiamo dire a voce alta cosa stiamo provando?  
 
Da eterna bambina dell'Isola Che Non C'è, Inside Out, il nuovo film della Pixar, mi ha emotivamente coinvolta non poco.
E, da adulta, mi sono chiesta: conosciamo davvero le nostre emozioni? Le accettiamo? 
Le sapremo spiegare a noi stessi come agli altri?
Gioia, Rabbia, Disgusto, Paura, Tristezza.
 
 
 
Da bambini tendiamo a vedere il bianco e il nero di ogni cosa, emozioni negative ed emozioni positive sono separate e, quelle cattive, vorremo cancellarle, buttarle via, dimenticarle.
Poi cresciamo, spesso ripetiamo lo stesso errore di chiudere le emozioni brutte nel cassetto e sperare non ritornino mai più, un' operazione totalmente inutile, poiché esse tornano a galla, facendosi spazio per altre strade.
 
Cercano di emergere tra le emoticon, si esibiscono in ragionamenti contorti sui nostri social network, appaiono dispettosamente sui nostri volti e nei nostri toni di voce, le attribuiamo a oggetti inanimati, prendono una forma socialmente accettabile e, in un modo o nell'altro, ci inviano il loro campanello d'allarme.
Un campanello che,  se ignorato ci allontana dalla conoscenza della cosa più importante: i nostri bisogni, primo fra tutti, quello di crescere davvero.
Crescere significa, tra le altre cose, conoscere, imparare, capire non solo gli altri, ma anche noi stessi, d'altronde non si dice che bisogna capire noi stessi prima di capire il mondo?
 
Non possiamo umanamente essere sempre inappuntabili, stabili, prevedibili: prendiamoci il nostro tempo per piangere, se vogliamo, per essere arrabbiati quando qualcosa non va, per essere felici per qualcosa che ci va bene, per provare paura verso le cose nuove ed essere disgustati da tutto ciò che non ci convince. Solo così possiamo conoscerci abbastanza da crescere e soddisfare i nostri bisogni.
 
 
Siamo vergognosamente, emotivamente e limitatamente umani!
 
 
 
 

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Oggi non è la condanna di domani: RESILIENZA!

“CI VUOLE UN FISICO BESTIALE

PER RESISTERE AGLI URTI DELLA VITA

 A QUEL CHE LEGGI SUL GIORNALE

E CERTE VOLTE ANCHE ALLA SFIGA”

Così cantava Luca Carboni e, tra parole ben associate ed una melodia simpatica ed orecchiabile, porta all’attenzione qualche piccola riflessione.

La radio la passa per caso stamattina e mi riporta indietro di anni.

Associo l’ascolto ai ricordi e ne vado a connotare un senso ed un significato quest’oggi.

La vita di ciascun individuo non è mai costantemente una passeggiata al sole su una stradina pianeggiante.

Salite e cadute fanno parte di ciascuna esistenza. E quelle non sono mai prevedibili.

Ciò che si può imparare a fare e sviluppare quelle potenzialità le quali permettono di allenarsi per “rimanere in piedi contro il vento”.

Parlo di quel concetto che ho sempre trovato così affascinante in psicologia: la RESILIENZA!!!

All’origine questa terminologia afferisce alla metallurgia ed è la capacità di un metallo di non distruggersi in seguito ad un urto.

La psicologia “adotta” questo concetto per indicare la possibilità di un soggetto di riorganizzare la propria esistenza in seguito ad un insuccesso, una caduta, una ferita profonda.

Un po’ sulla scia del concetto che ciò che non uccide fortifica.

È sempre possibile rimodulare il proprio approccio alle sconfitte ed è altrettanto possibile attingere da queste stesse sconfitte per trarne forza e insegnamento.

Nessun avvenimento deve necessariamente condannare a vita o deve necessariamente comportare le medesime reazioni.

Essere resilienti significa imparare a “riparare” in qualche modo una propria frattura e partire proprio da questa per riedificare e riorientare la propria prospettiva.

Questa caratteristica non è un dono dall’alto che se si possiede provvede autonomamente a farci diventare dei super eroi. Richiede impegno e cura. Talvolta il buio è così fitto che, essere riusciti a resistere a precedenti difficoltà, non necessariamente implica che tutte le avversità saranno superate nel medesimo modo.

Va coltivata e ALLENATA!

Sono da ricercare in sé stessi, nell’amore e nel rispetto per la vita, nelle relazioni sociali quelle motivazioni che fungono da motore per “aggiustare”, “riparare”, “ri-costruire”.

Ci sono elementi che possono chiaramente nutrire questa capacità (che resta in ogni caso anche in parte innata ma non per questo impossibile da apprendere).

Un approccio ottimistico, attivo, una buona autostima, il controllo, la capacità di rivolgersi all’altro per raccontarsi ed accettare aiuto. In linea generale si tratta di una modifica prospettica che non dà come unica conseguenza di un evento traumatico una condanna senza possibilità di appello.

Il resiliente coltiva un approccio attivo e produttivo; ha imparato a resistere alla sofferenza; sa di restare esposto ai rischi della vita ma non si lascia paralizzare dalla paura; sceglie di percorrere la strada che maggiormente gli corrisponde seppur complicata; legge le sfide come opportunità; ha la percezione delle negatività come momentanee e di passaggio; anche quando il proprio vaso di Pandora ha lasciato invadere i propri giorni da tutte le emozioni più negative, non perde la capacità di guardare sul fondo del vaso per farne uscire la speranza!!!

E voi? Che allenamento scegliete per “resistere agli urti della vita”???

di Carmen Scotti Belli

Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma

I 7 ostacoli da superare nella vita

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Poveri ma belli. La seduzione ai tempi della crisi

Cari figli della crisi, il crollo economico ci ha devastati, se prima avevamo le tasche piene, ora sono vuote. Se erano già vuote ora probabilmente avremo venduto i pantaloni.
Ma se è vero che il disagio economico porta via un po' tutto, dal denaro alle scarpe griffate, fino ad arrivare alle calzature con marche alternative per prendere in giro chi ha le scarpe griffate, di sicuro non ci priva della voglia di avere qualcuno accanto.

 
Ecco di seguito alcuni consigli di seduzione adatti al periodo di crisi.
 
Invitate a uscire la ragazza che bramate esclusivamente di sera: questo vi permetterà di far passare irrimediabili strappi sui jeans per ricercatissimi effetti di alta moda.
Scegliete rigorosamente il  giorno di chiusura dei pub più chic, facendo ben attenzione che gli unici locali aperti siano rivenditori pakistani di birra. Una sana bevuta a prezzo stracciato è una dimostrazione del vostro spirito di adattamento.
Glissate ogni tentativo di consumare qualcosa al coperto difendendo il romanticismo di una serata sotto le stelle. Non  vorrete mica pagare il servizio al tavolo, vero?
 
 
Accordatevi su un posto comodo per entrambi dove incontrarvi. Non hai denaro per il parcheggio, figuriamoci per fare rifornimento di carburante: difendi questa scelta dicendo che sei un ecologista. Dovesse proporti lei un passaggio accetta, ma solo perché sei un accanito sostenitore della parità dei sessi e ogni forma di eccessiva galanteria ti sembra ormai una mancanza di rispetto per il gentil sesso.
 
Se durante la serata la tua amica dovesse essere sul punto di svenire per i morsi della fame, puoi tranquillamente invitarla a casa tua per mangiare qualcosa. Sarà un ottimo modo per rimarcare quanto siano versatili i fagioli in scatola.
Per ogni tipo di proposta che comporti un costo puoi appiopparti il giusto malanno. Pizza? Intolleranza al glutine. Pizza senza glutine? Intolleranza al lattosio.
Pizza senza glutine e senza formaggi? Se volevo bere del succo di pomodoro mi facevo una spremuta a casa.
Se ti chiede che tipo di lavoro fai, di’ tranquillamente che ti occupi di «problem solving» per una società unipersonale. D’altronde risolvere i  tuoi problemi è un lavoro a tempo pieno e di certo non vuoi basare una relazione sulle menzogne.
 
Dovesse informarsi su quanto guadagni, dille che apprezzi le persone dirette, ma non intendi confermarle di essere una persona venale rispondendole.
Giocatela tutta sulla simpatia, evita di trattarla come un pezzo di cristallo o un oggetto di adorazione. Prendila un po' in giro se capita, ma senza cattiveria. Se ha qualche chilo in più magari evita di suggerirle come prossimo tatuaggio lo stemma del prosciutto di Parma, potrebbe fraintendere e lo farebbe pagare a te.
Cerca il contatto con qualche scusa. Prendi la sua mano per vedere meglio l’anello o il bracciale che indossa, ma assolutamente non chiederne il valore, quello è compito del «Compro oro» a cui la porterai al secondo appuntamento.
 
Cari ragazzi, l'amore nei tempi della crisi è ricco di insidie, ma questa guida serve a spiegarvi che, nel bene o nel male, quanto valore può mai avere una persona che bada più al vostro portafoglio che al vostro modo di essere? Se volete un consiglio, anche avendone la possibilità non ostentate, non comprate l'amore di una donna, conquistatelo.
La crisi è una risorsa, aiuta a distinguere chi desidera voi da chi è interessato all’apparenza.
 
E se una persona è interessata solo al “contorno”, non fa per noi.
 
Noi siamo la portata principale.
 
di Paolo Spagna
 
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