Distruggere, ricostruire, rinascere
Mai un claim fu più veritiero. Dopo due anni di stop, in cui l’ARF Festival ci ha comunque fatto compagnia con il suo volume di successo Covid-Come Vite Distanti e la mostra Women in comics, la voglia di ripartire era sicuramente tanta.
Si è notato dalla nutrita partecipazione all'evento, svoltosi a Testaccio, tra l’Area dell’ex Mattatoio e l’adiacente Città dell’Altra economia.
E quale miglior modo di ripartire se non dalle realtà giovani?
Infatti, la mia immersione nel mondo del fumetto, è partita proprio dalla Self Area, spazio dedicato alle autoproduzioni, tra gli assolati e colorati stand vicino ai padiglioni interni.
Lì sono stata felice di conoscere alcune delle realtà indipendenti già adocchiate sui vari social, quali l'agguerito collettivo Banda Bendata, gli ironici autori di Sicilan Grandpa, il collettivo Blackboard Autoproduzioni cresciuto come la sottoscritta tra le aule della Scuola Romana del Fumetto, gli ormai storici Antifanzine e molte altre simpatiche penne e matite dell’oggi e del domani.
Di Paco Roca e altre leggende
La passeggiata è poi proseguita nell’area circostante, dove mi ha accolto una gigantografia in cartonato di Emilio, protagonista del mio amato “Rughe”, firmato Señor Paco Roca.
La mostra delle tavole originali del fumettista spagnolo, ormai conclamato e stimato artista internazionale nella nona arte, che andavano da “Ritorno all’Eden”, a “La casa”, passando per “Il tesoro di un cigno nero” e “Memorie di un uomo in pigiama” e, girato l’angolo, la sua presenza in carne e ossa, mi ha mandato in brodo di giuggiole.
Ne approfitto per ricordare che l’esposizione temporanea co-prodotta da ARF! Festival e dall’Instituto Cervantes di Roma, con la partecipazione di Tunué e PressUP, resterà aperta al pubblico gratuitamente fino al 19 giugno presso la Fox Gallery di Roma in via Corso Vittorio Emanuele II, 5. Consigliatissima.
Dopo un giro tra le tavole di Carmine Di Giandomenico (autore anche del manifesto dell’edizione) e dei suoi supereroi, i cui lavori sono stati al centro della mostra Icone, dove reinterpreta i supereroi più famosi con il suo tratto unico, birra alla mano, mi sono accomodata in Sala Talk, via vai di fonti di ispirazione del mondo del fumetto.
In quel momento, veniva proiettato un documentario sul compianto Andrea Paggiaro, alias Tuono Pettinato, pellicola dall’evocativo nome “Tuono”.
Un viaggio commovente all'interno del suo potente spirito artistico attraverso le parole di alcuni dei suoi amici sulla cresta dell’onda, quali LRNZ e Dario Marani, anche regista del documentario.
Parla con me
Ma la Sala Talk è stata un susseguirsi di tanti nomi ormai imprescindibili del panorama italiano e non, quali le lectio magistralis di Silvia Ziche, anche in conversazione con Rita Petruccioli sui suoi personaggi più amati, Silver, papà di Lupo Alberto e Otto Schmitt.
Infine ho concluso il mio ARF Festival 2022 conversando amabilmente con Lelio Bonaccorso, con cui condividiamo origini e passioni, presente alla rassegna romano per presentare il suo “Vento di Libertà”, racconto di un episodio della guerra del Vespro operata dai messinesi contro gli Angioini, raccontato dal punto di vista di Dina, supereroina ante litteram molto cara alla mitologia della città dello Stretto.
Un ampio spazio è stato dedicato anche al pubblico dei giovanissimi, con una ricca area dedicata ai più piccoli.
Le “grandi assenti”, paradossalmente, sono state proprio le majors dell'editoria a fumetti, in rappresentanza con pochi stand.
E se la differenza si è vista in termini di spazi rispetto alle edizioni pre- pandemia, è pur vero che alla fenice si deve dare il tempo di rinascere e dispiegare di nuovo le ali in tutto il suo splendore.
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