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Inventare un'app a ottant'anni. La storia di Masako

C’è sempre tempo per realizzare i propri sogni. 

E tante storie ce lo dimostrano quotidianamente. Masako Wakanya ha ottantuno anni ma lo spirito d’iniziativa di una ventenne. Una volta in pensione la signora giapponese non si rassegna a intrattenersi con i classici hobby ma decide di realizzare qualcosa che ha sempre sognato. Così comincia a prender lezioni di informatica, dopo una vita da dipendente in una delle più grandi banche giapponesi.

Il risultato è Hinadan, attualmente nella lista delle app acquistabili su Itunes e già scaricatissima. Masako l’ha creata proprio pensando ai meno giovani, per regalare occasione di distrazione e divertimento anche a loro. «Un giovane ragazzo mi ha insegnato il linguaggio Swift della Apple via Skype e Facebook Messenger» ha spiegato l'arzilla vecchietta.

La piattaforma altro non è che un gioco che prende spunto dalla tradizionale festa nipponica Hinamatsuri, che significa Giornata delle bambole. Ogni 3 marzo infatti nel Sol Levante vengono allestiti degli scaffali rivestiti di tessuto rosso su cui sono posati pupazzi con le sembianze di imperatore, imperatrice o attendenti alla corte reale. I giapponesi pregano perché, come ad una sorta di bambola voodoo, tutta la sfortuna venga trasferita ai fantocci di pezza.

La tradizione ha così incontrato il digitale per un’app semplice ma scacciapensieri. Scopo del gioco? Vestire le bambole e posizionarle correttamente sugli scaffali. Ma la cosa più incredibile di tutte è questa donna che ci dimostra come rimanga sempre tempo per imparare cose nuove. E che gli anziani forse non sono poi così inesperti di tecnologia; basta trovare qualcuno che insegni loro i segreti del mestiere.

 

di Irene Caltabiano

 

 

 
 

 

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Quella tassa rosa che lascia noi donne al verde

Rasoi rosa, penne rosa…tasse rosa.

borsa-donnaNon nascondiamoci dietro un dito. Già le donne vengono tendenzialmente pagate meno degli uomini. Ma spendono di più, per tutta una serie di beni e servizi (che siano o meno quotidiani), che non sono vitali ma pesano sui conti di fine mese. 

C’è qualcosa che non torna. Stipendio inferiore ma spese al quadrato. E non si parla sempre di frivolezze.

Le rare volte che ho provato ad affrontare l’argomento rimaneva sempre in quel limbo tra il serio e il faceto. Invece ho scoperto che la questione è parecchio dibattuta, soprattutto in America e nel Regno Unito.  Le nostre colleghe statunitensi e britanniche sono addirittura scese in piazza a protestare, causa sovrapprezzo di pressocchè tutti i prodotti femminili rispetto a quelli maschili.

Fateci caso. Già il semplice fatto che sulla confezione campeggino farfalline o cuoricini, il prezzo raddoppia.  Su questo fronte ok,  compriamo le lamette per uomo e passa la paura.  Ma stesso discorso vale per il parrucchiere.  Darci un taglio costa ai maschietti circa dodici euro. Anche per le donne?I coiffeur spesso non se la sentono di rompere il sacro binomio taglio-piega. E inoltre, mentre cerchi di rilassarti, verrai nemmeno troppo sottilmente bombardato da proposte di prodotti miracolosi quali siero lisciante, gocce di luce, alabarde spaziali anti-crespo.

rasoi

Ci vogliamo poi addentrare nel magico mondo dei centri estetici? Tutti quei trattamenti che il popolo finge di considerare facoltativi. Tuttavia, al primo accenno di pelo o sopracciglio alla Elio e le Storie Tese si urla alla scimmia scappata dallo zoo.  Va bene anche questo. Si possono ancora ridurre all’osso le spese scegliendo di abbracciare lo stile nature, con comoda vestaglia di pelo umano di inverno e costume integrale in eco-pelliccia d’estate. Il make up? L’uomo preferisce la donna acqua e sapone ( Peccato che quando abbandoni matita e mascara ti scambia per Casper-femmina.)

assorbentiMa ecco che si arriva a Colui Che Non Deve Essere Nominato, il duo più temuto dal genere maschile: Ciclo e Assorbente. Sapevate che secondo la legge italiana i tamponi sono tassati con IVA al 22%, perché considerati beni di lusso? Quindi attenzione perchè i ladri potrebbero adocchiare la vostra scorta di Lines Idea.

 I rasoi da barba da uomo invece rientrano nella agevolazioni aliquota sull’IVA come beni di prima necessità. Dunque per noi potrebbe essere una ragionevole opzione rintanarci nel nostro letto di morte e sangue per tre giorni mentre gli uomini no, hanno proprio bisogno di tornare sbarbatelli. Peraltro, con tutti gli hipster dalle barbe chilometriche che si vedono in giro, la Gillette non sarà seriamente in crisi?

Non è voler cercare il pelo nell’uovo, ma un dato di fatto.  Forse, considerata tutta questa serie di fattori, farsi offrire la cena non sembra più una scelta tanto scorretta. 

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

 

 
 

 

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Parto o suicidio, basta che sia in diretta

Vita e morte.

Ysis-LorennaUn binomio ancestrale che ha attraversato generazioni di poeti e letterati. Anche oggi sui social sembrano essere temi che fanno molta presa, ma per motivi tutt'altro che nobili. Dopo i suicidi live che non riescono ad essere offuscati in tempo (vedi la triste storia di Katelyn Nicole Davis, la cui morte è rimasta a disposizione dei curiosi per almeno due settimane) la nuova frontiera del narcisismo è il parto in diretta.

Mamme orgogliose di documentare giorno per giorno i progressi della gestazione, dalle prime settimane fino al grande live finale. Il web è una miniera di esempi. Ysis Lorenna , blogger/vlogger di moda, lifestyle e parenting , brasiliana trapiantata in Galles, ha deciso di aggiornare i follower di Channel Mum una delle principali community per mamme inglesi, con status continui sul secondo pargolo, destinato a nascere prematuramente. Il web in ( dolce?) attesa di #BabyIsabella: 5mila follower su Instagram, 4mila mi piace sulla Pagina Facebook, 50mila iscritti sul canale YouTube. Un crescendo emotivo a suon di like e cuoricini, inviti a seguire gli aggiornamenti, giunto a otto live consecutivi a poche settimane dalla nascita. Roba da far impallidire gli esperti di social media.

Ma la piccola Isabella non è certo l’unica a essere famosa ancora prima di nascere. Un’altra blogger americana, Ruth Iorio, Ruth-Iorioha documentato il parto naturale e ancor prima il travaglio del piccolo Nye, fino al trasferimento con urgenza perché la placenta non era stata espulsa del tutto. Le foto sono state in seguito censurate da Facebook, Twitter e Instagram perché considerato materiale pornografico.

Ok, probabilmente chiamarla pornografia è un termine piuttosto forte. Ma da qui a mostrare al mondo ciò che dovrebbe essere un momento intimo tra la neo-mamma e il partner, con il necessario tramite del medico, ce ne vuole. C’è chi  ha definito il parto in diretta la nuova frontiera dell’arte. L’artista newyorchese Marni Kotak, 36 anni,  si fa portavoce delle neo-mamme social. Della nascita di Ajax, suo primo figlio, ne ha fatto addirittura una performance, all’interno della Galleria d’arte di Bushwick a Brooklyn. Una folla di spettatori, prenotatisi da giorni, si è radunata impaziente per assistere all’evento.

parto-in-direttaL’artista ha spiegato la sua scelta affermando che mettere al mondo un bambino è la testimonianza più diretta della forza creativa della vita.  Dietro ci sarebbe anche il lodevole intento di cambiare la percezione del parto inteso come un doloroso incubo, un desiderio femminile di  scardinare un tabù ancora presente nella società.

La nascita di un bambino è uno degli eventi emotivamente più forti nella vita di una donna. Ma continuo a pensare che ci siano sensazioni ed emozioni che è meglio tenere per sé. Solo a me sembra l’ennesima forma di esibizionismo? Che dirà il figlio in questione quando scoprirà che la sua prima apparizione a questo mondo è circolata sull’Internet per l’intero globo? Probabilmente sono solo una timidona antiquata. E comincia ad esserci poco posto in questo mondo per chi ha ancora a cuore la sua privacy. 

E tu cosa ne pensi a riguardo? Scrivici nei commenti!

 

di Irene Caltabiano

 

 
 
 
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