We are Social. Be social ☮

Falsificare un risultato elettorale? Un bravo hacker lo fa in 7 minuti

Donald Trump, quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti.

Dopo una lunga ed estenuante campagna elettorale, il tycoon repubblicano ha battuto la democratica Hilary Clinton. Un’ ascesa piuttosto inaspettata, che fa dubitare sulla modalità con cui è avvenuta.

Al centro della tempesta mediatica anche il meccanismo di voto. L’e-voting, sistema elettronico di espressione della preferenza politica, è da molti considerato inaffidabile, soprattutto per i possibili attacchi di hacker. Nonostante sia una comodità poter votare con un click, gli scetticismi non sono del tutto infondati.

Gli esperimenti

Nel 2010 il District of Columbia ha voluto dimostrare come l’e-voting rappresenti un rischio tangibile nell'elaborazione dei risultati.  Durante l’elezione per il consiglio scolastico, Alex Halderman, esperto di informatica dell’università del Michigan, è stato invitato, insieme ai suoi alunni ad aggirare la sicurezza e modificare a posteriori l’esito delle votazioni. Risultato? In sole 36 ore sono stati capaci di fare eleggere Bender, famoso robot del cartoon Futurama. Come? Hanno individuato un piccolo errore nelle migliaia di righe di codice, una piccola porticina da cui farsi spazio per causare danni. Distrazione che, in altro contesto, sarebbe potuta costare caro.

Ulteriore conferma della facilità di manipolazione delle piattaforme arriva dalla Princeton University. Un team di ricercatori in soli 7 minuti è riuscito ad installare un programma alieno in grado di rubare voti al candidato di un partito, assegnandoli automaticamente all’avversario. La piattaforma hackerata era il Sequoia Advantage, una delle più utilizzate, collegata al dispositivo AVC Edge, con VVPAT (voter verified paper audit trail, meccanismo che conferma se il voto è pervenuto correttamente) e possibilità di cambiare lingua.

Quali sono le altre e come funzionano?

I portali principali utilizzati per le elezioni sono quattro:

  • -Premier Election Solution e il dispositivo AccuVote, si sceglie tramite touch screen e la preferenza viene confermata grazie a una ricevuta.  
  • Hart Intercivic, con dispositivo eSlate, che elenca le principali opzioni di voto e consente di effettuare la scelta grazie a un pulsante centrale.
  • -Election Systems and Softwares, con il dispositivo iVotronic, con touch screen e sistema VVPAT. 
Votare online non è ancora sicuro

La rete è molto meno infallibile di ciò che pensiamo. Nonostante antivirus e alert, quanti di noi sono capaci di riconoscere quando un sistema è compromesso o capire se un software sta facendo davvero ciò che gli chiediamo?

Facile calcolare rapidamente i risultati con un computer; altrettanto difficile intuire se quei dati sono corretti. Nonostante la complessità dei software, non c’è ancora un meccanismo che accerti al 100% l’identità del votante. Un processo obbligato e fin troppo delicato in un sistema come quello elettorale. 

Che nella presidenza di Trump vi sia qualche falla del sistema? Sarebbe più consolante pensare di sì. 

 

Irene Caltabiano

Ti è piaciuto quest'articolo? Leggi anche: 

ISCRIVITI al canale YouTube
 
 
Continua...

Smartphone-dipendenti: il nuovo video di Moby esagera o descrive la realtà?

Lobotomizzati dalla tecnologia.

A tal punto che tutto ciò che vediamo viene ormai filtrato da uno schermo e l’ autenticità diventa un lontano ricordo. Nel nuovo singolo Are you lost in the world like me, Moby descrive, grazie all’efficace collaborazione con l’illustratore Steve Cutts, la nostra dipendenza da smartphone, con sguardo piuttosto cinico e disperato.

D’altronde anche il titolo dell’album è evocativo: These systems are failing fa riferimento alla nostra attuale società dominata da consumismo e indifferenza. «Per me il video parla delle interazioni tra le persone, o meglio, dell'assenza di interazioni. L'accento è posto sul fatto che la tecnologia ci influenza, ci desensibilizza» ha affermato Moby riguardo a questo video.


«Abbiamo costruito grandi città, grandi industrie, grandi sistemi, eretti per proteggerci, renderci liberi. Invece hanno inquinato la nostra aria, ucciso gli animali e massacrato la terra - e siamo noi ad aver creato la distruzione. Pensavamo di aver risolto i problemi legati a distribuzione di cibo e ricchezze, ma siamo più infelici che mai».

Alcune immagini, nonostante il taglio cartoon sono davvero un pugno allo stomaco. Cosa ne pensate? 
 
 
 
GUARDA IL VIDEO

 

di Irene Caltabiano

 

ISCRIVITI al canale YouTube

 
 
Continua...

NoMa: si può sconfiggere la mafia con un'app?

Mafia.

Può una sola parola evocare così tante immagini e suggestioni? La realtà criminale con cui molti (purtroppo) ancora identificano la Sicilia è un cancro che continua a serpeggiare.  Come ogni tumore, bisogna almeno provare a sconfiggerlo. E i “medici” che hanno tentato di estirparlo si chiamano Giorgio Boris Giuliano, Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino.

Nomi che dovrebbero rimanere stampati nella nostra mente e presi continuamente ad esempio. Spesso però non regaliamo la giusta importanza a individui fondamentali per la memoria storica. Come dare nuovo peso a determinati eventi e personalità?

NoMa, guardare Palermo con occhi diversi

Niente lapidi o commemorazioni, ma NoMA (No Mafia), un’app che grazie alla realtà aumentata e alla voce di personaggi dello spettacolo rigorosamente siciliani, permette di visitare Palermo alla scoperta  dei luoghi in cui sono avvenuti attentati o episodi importanti legati alla lotta alla mafia. Sulla piattaforma presente anche una sezione in cui vengono proposti itinerari pizzo-free, suggerimenti per visitare il capoluogo siciliano passeggiando tra ristoranti, alberghi negozi, che promuovano un turismo pulito e sostenibile. Neanche un euro andrà a finire nelle mani sbagliate.

I promotori dell’app non sono sconosciuti. In occasione della festa di Addiopizzo (famosa organizzazione anti-mafia) Tiziano di Caro, famoso architetto e organizzatore di eventi palermitano, incontra Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif. L’idea dell’irriverente iena, al cinema in questi giorni con il nuovo film In guerra per amore, era organizzare un museo dell’anti-mafia.

«La proposta mi incuriosì» racconta Tiziano. «Era però un periodo in cui ero particolarmente interessato alla realtà aumentata e così, un istante dopo, sono stato io a proporre a Pif un nuovo progetto: perché pensare a un solo luogo fisico e chiuso quando Palermo è un museo a cielo aperto, dove si trovano, per le strade, lapidi di vittime della mafia? Perché non sviluppare un’app che guidi cittadini, turisti e ragazzi in quei luoghi, per far sapere loro cosa è successo?».

Purtroppo la mafia significa anche intimidazione, paura, omertà. Si deve perciò spingere, soprattutto le nuove generazioni, a camminare a testa alta e capire l’importanza della testimonianza. Nasce così l’associazione culturale Sulle nostre gambe fondata da Pif, Emanuela Giuliano (figlia del capo della squadra mobile Boris), Roberta Iannì (figlia dell’imprenditore alberghiero Carmelo Iannì) e naturalmente, Tiziano. Il progetto NoMa è stato patrocinato dal comune di Palermo mentre lo sviluppo tecnico curato dal TiLab, laboratorio di ricerca e sviluppo di Tim.

Fondamentale la partnership con le Teche Rai, che ha reso possibile recuperare immagini di repertorio per una fruizione a 360 gradi. NoMa mescola foto, animazioni digitali e materiale audiovisivo per raccontare le dinamiche di un attentato mafioso,  consultare note biografiche, immagini d’epoca e interviste ai parenti delle vittime; il tutto accompagnato da voci d’eccezione: Pippo Baudo, Giuseppe Tornatore, Luigi Lo Cascio, Leo Gullotta, Teresa Mannino, Nino Frassica e tanti altri.

22 storie per 22.000 download

Le storie da scoprire sono tantissime, anche di eroi meno conosciuti, come Mario Francese, Pietro Scaglione, Paolo Giaccone. Il dato importante non è tanto il numero di download, ma piuttosto chi ha scaricato l’app: tantissimi ragazzi che, grazie a un linguaggio più vicino alla loro realtà quotidiana quali gli smartphone,  hanno scoperto personalità che non si studiano sui libri di storia, ma sono comunque  parte importante del vissuto collettivo.

NoMa è riuscita nel suo intento: creare un circolo virtuoso che portasse il pubblico, grazie a questi piccoli semi, a informarsi, conoscere, acquisire sempre più consapevolezza.  Fino a far camminare “le loro idee sulle nostre gambe”.

 

di Irene Caltabiano

 

ISCRIVITI al canale YouTube

 
 
Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci