L'allattamento al seno è una cosa assolutamente naturale. O no?
Nel 2016 c'è chi considera il semplice gesto di nutrire un bambino in pubblico un atto osceno, un'abitudine poco decorosa che è meglio confinare al privato. Nonostante molti Stati, compresa l'Italia, abbiano pienamente riconosciuto questo diritto, gli sguardi di disapprovazione vanno ancora per la maggiore. Non parliamo solo di occhiatacce; le neo-mamme vengono spesso allontanate in malo modo da bar, locali, ristoranti.
Rimane emblematico l'episodio di Raffaella Sottile, signora di Imperia cacciata da un ritrovo perchè stava allattando il suo bambino. «Maleducata, sempre con la tetta di fuori», le ha detto la gestrice del locale (una donna fra l'altro!). Nutrire il proprio bambino con il latte materno non solo è un diritto, sostenuto dall'Organizzazione Mondiale della sanità, ma un beneficio per mamma e bambino. Il neonato infatti, grazie ai nutrimenti, costruisce il suo sistema immunitario, mentre la madre riduce il rischio di tumori e osteoporosi.
Nonostante le istituzioni siano favorevoli alla pratica, non esiste nessuna legge in merito. In questi giorni, su Change.org, gira la petizione “Allattamento è.. ovunque lo desideri”, promossa dalla stessa Raffaella. La signora Sottile, dopo il trattamento poco garbato ricevuto in più posti, ha riunito un gruppo di mamme per protestare. Ora ha deciso di trasferire la sua battaglia online e ha già raggiunto 22.000 firme su 50.000. Raggiunta la somma, verranno consegnate al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che, dopo la baraonda del fertility day, non potrà certo rifiutare.
L'allattamento in pubblico è una scelta, condivisibile o meno. Ma tutte le neomamme dovrebbero potersi avvalere di questo diritto. Non trovo nulla di sessuale né di antiestetico in una mamma che allatta. E, se dà fastidio, non deve essere certo la signora che sta allattando a dover andar via. Personalmente, in un ristorante, troverei più fastidioso chi si sbrodola addosso il sugo o fa rumore mentre mangia.
Tuttavia, in alcune città italiane hanno già sperimentato alcune soluzioni alla questione. È il caso del progetto Baby Pit stop, promosso da Unicef: diversi box collocati in spazi pubblici come ristoranti, negozi, università e supermercati, dove le mamme si possano sentire a loro agio ad allattare e cambiare pannolini.
Cari ipersensibili a ogni lembo di pelle, cosa dovrebbero fare le neomamme? Chiudersi in casa per almeno un anno o correre a coprirsi a ogni piè sospinto? Viviamo in una società in cui è normale indossare scollature vertiginose e portare la brasiliana inguinale in spiaggia e poi ci scandalizziamo per un seno nudo. Per una mamma che fa una delle cose più naturali del mondo.
di Irene Caltabiano
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