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In che modo possiamo essere intercettati attraverso Facebook?

Intercettazioni

cesare-battistiRecentemente abbiamo assistito alla cattura del terrorista Cesare Battisti, in fuga dalle forze dell’ordine da quasi 40 anni. L’arresto è avvenuto grazie alle intercettazioni del brigatista tramite connessioni non sicure su Facebook.

Incautamente il fuggitivo ha messo Mi Piace, postato foto e video e inviato messaggi attraverso il suo profilo.

In che modo è dunque possibile essere intercettati compiendo un'attività che tutti noi svolgiamo ogni giorno?

Scopriamolo insieme, cercando di dare qualche suggerimento per mantenere la privacy (ancora) garantita.

Abbiamo rinunciato in parte alla nostra vita privata per condividere le nostre esistenze sul web con i social network: questo ha effettivamente aperto la strada a molti vantaggi, quali restare in contatto nonostante la distanza e lanciare business dalla portata globale comodamente seduti sul divano di casa.

Come si arresta un criminale grazie ai social network

intercettazioni10Cesare Battisti si era iscritto su Facebook a dicembre 2016 e da quel momento non ha avuto alcuna remora nel pubblicare post, foto e mettere Mi Piace: è nata anche una pagina ufficiale di suoi fan;

Le indagini condotte per 37 anni hanno quindi ricevuto un improvviso slancio grazie alla tecnologia di intercettazione della posizione degli smartphone.

Cosa succederà se possiedi un account Facebook fake

Il terrorista, non avendo mai preso provvedimenti per celare la sua reale geolocalizzazione, ha praticamente rivelato posizione e spostamenti via telefono rivelando di essere in Bolivia e consegnandosi in pratica nelle mani della giustizia.

Intercettazioni via Facebook: come funzionano?

cina-dittaturaBasta collegarsi ad una rete Wi-fi locale senza usare protezioni, attraverso semplici app che creano una rete privata virtuale (VPN) attraverso cui si può facilmente celare la propria posizione inserendone una differente dove si preferisce.

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Questo accorgimento ovviamente non viene diffuso, esattamente per non incentivare la criminalità.

È bene precisare che esistono molti luoghi in cui ci sono guerre o dittature e adottare questo tipo di accortezze diventa essenziale per la propria sicurezza, senza rischiare di essere identificati: ad esempio, in Cina è molto diffusa questa pratica per ovvie ragioni.

Come proteggere la propria privacy?

privacyNon è possibile rendere pubbliche le proprie informazioni su Facebook e mantenere alto il livello di privacy. Ma ecco per voi un rapido vademecum: è bene non rendere pubblico il proprio profilo né tantomeno l’elenco dei propri amici;

Messenger: anche Facebook terrà al sicuro le nostre chiacchiere

Creare liste in cui separare i gradi di contatto: dagli amici più stretti ai conoscenti della rete e utilizzarle per ogni post condiviso, selezionando chi possa effettivamente visualizzare il post pubblicato;

Ricordare sempre di non condividere status con la localizzazione della propria posizione come il percorso da casa a lavoro e il tempo trascorso fuori dalla propria abitazione.

Molti furti in ville e appartamenti, ad esempio, sono stati architettati proprio studiando queste informazioni; prima dei social potevano essere ottenute dai criminali solo con appostamenti davanti la casa.

Ma quando non sai che qualcuno ci spia, come si fa a tutelarsi? Semplice e ovvio. Non fornendo informazioni sensibili.

felice-catozzi

 

di Felice Catozzi

 
 

 

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Solo wedding: moda o fenomeno sociale?

Il matrimonio è, per definizione, una scelta di vita.

solo-wedding-1Una scelta d’amore. Il coronamento del rapporto con un partner che è la nostra anima gemella (o almeno si spera che lo sia).

Ma cosa faremmo se scoprissimo che la nostra anima gemella si trova ogni giorno di fronte ai nostri occhi, guardandoci allo specchio?

Jenilyn Rodriguez, trentenne originaria di New York, ha scelto di celebrare un matrimonio a tema unico: il partner sarà...lei stessa. Una cerimonia con tanto di abito nuziale, anello al dito e ricevimento.

sposaLa trentenne sostiene di aver maturato questa decisione dopo una serie di relazioni sbagliate con uomini violenti.

Come Jenilyn, anche Laura Mesi, istruttrice di fitness di Lissone (provincia di Monza e Brianza), ha deciso di convolare a nozze con se stessa.

Laura è la prima sposa single d’Italia che a 40 anni ha organizzato un vero e proprio matrimonio con parenti e amici, culminato con un viaggio di nozze in Egitto.

«Abito da sola da 5 anni e da quando ne ho 38 ho dichiarato che a 40 mi sarei sposata. Se non avessi trovato il principe azzurro sarei comunque convolata a nozze e così ho fatto».

Ma cosa spinge una donna a questa scelta?

In un primo momento, ho pensato che l’unico tirante fosse la solitudine.

Il bisogno di esorcizzare la paura di restare sole architettando una vera e propria celebrazione del proprio status di single a vita. Poi però, guardando l’intervista di Laura, ho cambiato punto di vista.

«Amati perché nella vita conosceremo tante persone. Amici, colleghi familiari e conoscenti entrano ed escono dalla nostra vita. Ma la persona che di certo rimarrà con noi per sempre siamo noi stessi».

Vale ancora la pena sposarsi?

Gli sposi single: un nuovo business

sposa-giapponeseIl fenomeno del matrimonio per single non riguarda mica solo il Bel Paese. In Giappone, spesso pioniere di mode bizzarre, è diventato un vero fenomeno sociale: il solo wedding.

Sono infatti nate agenzie ad hoc per donne e uomini single che si occupano di tutto: dalla cerimonia all’organizzazione del viaggio di nozze.

La Cerca Travel di Tokyo ad esempio, non appena aperti i battenti, ha subito registrato trenta prenotazioni.

Si occupa di bouquet, hairstyle, prenota il servizio di limousine e il pernottamento in hotel. Mette a disposizione persino il fotografo per l’album ricordo.

Secondo il Japan Times sono i cambiamenti sociali in corso a determinar tale “moda”: l’urbanizzazione massiccia, l’invecchiamento della popolazione, matrimoni in età sempre più avanzata  e aumento dei divorzi che pare creino un senso di ansia, soprattutto nelle donne.

Da qui la voglia di regalarsi l'emozione di quel giorno, anche se, in qualche modo, fittizia.

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Continuo a credere che sia una scelta bizzarra.

sposa-singleA tratti discutibile (secondo alcuni sposarsi con se stessi è un ossimoro come a dire: bistecca vegetariana o più semplicemente un’operazione di puro marketing).

Organizzare matrimoni gay: un nuovo business

Tuttavia ho cominciato a farmi alcune domande: qual è la differenza fra un matrimonio autoreferenziale e la scelta di restare sigle o non avere figli?

Ok, Laura ha speso più di diecimila euro per ufficializzare uno status che per molti uomini e donne è semplicemente uno stile di vita.

Ma se questo bastasse a farci sentire felici, che male c’è? Chi è davvero solo? Chi sta talmente bene con se stesso al punto da volersi sposare o chi si ama come conseguenza di un rapporto di coppia da cui è dipendente?

«Amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta la vita» ha scritto Laura sui social il giorno del suo sì, dichiarando di essere certa che tutto filerà liscio nella sua nuova vita sentimentale.

«Se dovessi trovare il principe azzurro, sarò felicissima di condividere la mia vita con lui ma non credo mi risposerò più, quindi non credo divorzierò mai da me stessa».

Attenzione però, non tutto è rose e fiori.  Le rotture avvengono, proprio perché ci consideriamo partner al pari degli altri. Quindi, care spose single, occhio alle crisi e ricordate che la regola vale anche per voi. Rischio divorzio sempre in agguato: cinquanta su cinquanta!

Magda-Mangano

 

di Magda Mangano

 

 

 

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Cosa succederà se possiedi un account Facebook fake

Pulizia contatti

profilofakeMark Zuckerberg si è dato alla pulizie di primavera...in pieno inverno.

Dopo i recenti eventi che hanno portato il celebre social  e il mondo digitale al centro di contestazioni, causa smercio della privacy di miliardi di utenti, il grande capo dell’azienda Mark Zuckerberg ha  fatto piazza pulita di contatti.

Si parla infatti di una cancellazione di oltre due miliardi di profili fake.

Dati sensibili

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facebook17Chi non ha creato almeno una volta nella propria vita un account falso?

Parliamo anche di quelli che possiamo definire di prova, come ad esempio mail o profili sui social per introdurci e capire come funziona il meccanismo.

Bene, questa è solo una piccolissima parte della fetta che comprende più di due miliardi di account che hanno proliferato su Facebook fino al 2018, quando è scoppiato lo scandalo della compravendita delle informazioni personali sensibili degli utenti che violavano i diritti di privacy degli utilizzatori di questo social.

Facebook corre ai ripari

cyberbullismo8Secondo il Community Standards Enforcement Report, Facebook non si è solo limitata a far sparire sul social questi due miliardi e oltre di account falsi.

Ha addirittura aperto una vera e propria crociata contro il dilagante fenomeno delle fake news, dell’intramontabile spam non dimenticando le molestie e il cyber bullismo.

Insomma, una profonda ripulita per il colosso gestito da Mark Zuckerberg. I numeri parlano chiaramente: si parla di 2 miliardi di fake account accertati e 15,4 milioni di contenuti ritenuti violenti;

Inoltre, si attesta al 96% le volte in cui Facebook riesca ad anticipare ed eliminare le violazioni delle nuove rigide regole imposte dal social per tutti gli iscritti, prima che giungano segnalazioni dagli utenti.

Abbiamo notato tutti, gli assidui tanto quanto gli sporadici frequentatori ed utilizzatori di FB, che c’è stato un netto cambiamento della lista di informazioni, contenuti e messaggi veicolati da questo social, non è così?

Bene, perché la rivoluzione sembra essere quasi giunta alla sua seconda fase, ovvero quella di fare in modo che certi errori (che sembrano essere stati isolati e risolti) non accadano più. Ma qual è il prezzo per tutto questo? Lo scopriremo indubbiamente presto, molto.

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di Felice Catozzi

 

 

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