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Se a rubarti la scena è un robot

E Ricky Ma creò la donna.
Ma non una qualunque, un robot a immagine e somiglianza di nientepopodimeno che Scarlett Johansson. Chi ha tempo non aspetti tempo. Perciò il graphic designer di New York, non potendo corteggiare la bella attrice, ha deciso di crearsene una tutta per sé.
 
Molto più meccanica e meno attraente, é stata ribattezzata Mark1. Il creatore ha dichiarato che la somiglianza con la musa di Woody Allen è casuale; difficile da credere dal momento che l’occhiolino, anche se robotico, esprime tutta la sensualità della star. 
 
Un anno e mezzo di lavoro e 50.000 dollari per questo prodigio della robotica a grandezza naturale, stampato in 3D per il 70% del suo scheletro. La pelle è in silicone e il robot compie movimenti basici ma la cosa più sorpendente sono le complesse espressioni facciali. Mark1 risponde correttamente agli impulsi verbali. Se infatti le dici «Sei bellissima» risponde quasi sorpresa con un timido grazie. 
 
Sembra che Scarlett non sia ancora venuta a conoscenza del suo clone robotico. E per l’incolumità di Ricky sarebbe meglio che non lo faccia visto che, tecnicamente, la biondona potrebbe richiedere un risarcimento per i diritti di immagine. 
 
A meno che non cominci a commercializzarne talmente tante che non si distingua più qual è l’orginale. 
 
 
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Masaniello "è crisciuto" e lotta contro la mafia

Mangiare la pizza è un gesto politico?

Lo diventa, se ogni singolo ingrediente con cui viene cucinata proviene dai terreni confiscati alla mafia. Masianello, la pizzeria “etica” inaugurata due giorni fa nel centro di Bologna ( Via San Donato 3C) ha scelto il buon cibo per dire no alla camorra. Luca e Marco Caiazza, gestori del locale, hanno lavorato per mesi con il comitato campano Io lotto, selezionando ogni prodotto che condirà i loro piatti. 
 
La mozzarella del caseifico Terre di Don Peppe Diana di Castel Volturno, dove una cooperativa ha riqualificato masserie e allevamenti un tempo dei Casalesi. I friarielli del consorzio Nuova cooperazione organizzata di Aversa che coltiva terreni una volta in odor di mafia.  I prodotti di  Libera  di don Luigi Ciotti e così via.  Gli ingredienti sono stati ribattezzati mafia free
 
I fratelli Caiazza sono partiti da Napoli e hanno portato l’arte della pizza a regola d’arte in giro per l'Europa, passando per Bologna e arrivando fino in Germania e Inghilterra. Tornati nella capitale emiliana hanno dato vita all’interessante progetto. «Mi ha entusiasmato l’idea di abbinare la mia passione per la gastronomia al gesto politico» dice Luca Caiazzo. « Possiamo essere forti contro la criminalità organizzata solo se siamo tutti uniti. Anche in un piccolo gesto come comprare una pizza. Il nostro progetto è fantastico, lo vivo anche come un modo per far sentire la mia voce». 
 
Durante la serata di inaugurazione sono state sfornate 168 margherite e raccolti più di 1000 euro, anche grazie all’offerta speciale "pizza e birra a cinque euro". L’incasso sarà devoluto a  Enza e Tiberio Bentivoglio, i due commercianti di Reggio Calabria che da anni si battono pubblicamente contro i clan e oggi vivono sotto scorta. Tra le iniziative un classico napoletano:  dal caffè sospeso, ovvero offrire una tazzina al prossimo, sconosciuto avventore, si passa alla pizza, per aiutare chi non riesce a permettersela. «Chiederemo alle cucine popolari e al quartiere di invitare chi riterranno più opportuno a passare da noi e mangiare la pizza lasciata sospesa per loro».
 
La lotta alla criminalità organizzata passa anche dai piccoli gesti. Come mangiare un pezzo di pizza. 
 
 
 
 
 
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Mark Zuckerberg "ridà la vista ai ciechi"

Sapreste immaginare Facebook senza foto?
Impossibile, direte voi. Eppure ci sono persone, ciechi e ipovedenti, per cui il social network è stato sempre così. Fino ad ora.
Facebook ha lanciato un sistema, denominato Automatic Text alternative, che descrive il contenuto delle immagini. Solitamente questa cerchia di persone utilizza una navigazione sofisticata nota come screen reader, che renda utilizzabili i loro computer in modo "normale".  Il software trasforma i contenuti dello schermo in descrizione vocale, ma non legge le immagini. 
 
Il tool ATT, sviluppato in cinque anni, si sta già facendo strada verso i dispositivi IOS e sarà presto disponibile per web e Android. Come funziona? Divide oggetti e attività in categorie, andando dal generale al particolare. Ad esempio:
 
 
  • Aspetto - bambino, occhiali, sorridere,  barba, gioielli, scarpe e selfie
  • Ambiente - esterno, cielo, erba, albero, montagna, neve, mare, spiaggia, acqua, onda, sole
  • Cibo - pizza, gelato, dessert, sushi, caffè
  • Trasporti - aereo, treno, bus, nave, auto, moto, bici, strada
  • Sport - tennis, basket, baseball, golf, nuoto, stadio
Momentaneamente il software è disponibile solo in inglese. Gli utenti di iOs possono già provare questa modalità andando in Impostazioni- generale-accessibilità e attivare Voice Over. Il servizio sarà presto accessibile da altre piattaforme mobile e in molteplici lingue. Restiamo in attesa del prossimo miracolo di Mr Facebook. 
 
 
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