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Brain2market, i desideri del consumatore...in un battito di ciglia

Cosa provano i consumatori?

Domanda principale dei marketing manager in una società in cui pubblicità e strategie di vendita la fanno da padrone. Tuttavia esiste uno strumento che potrebbe rappresentare un punto di svolta nel settore.

Si chiama eyetracker, l’ultima frontiera nel campo delle ricerche di mercato. Brain2market, startup milanese, vuole applicare le neurotecnologie alle strategie aziendali per ottimizzare i processi decisionali in marketing, comunicazione e design. La neo-azienda, nata solo nel 2014, oggi può vantare clienti come American express, Sky e Rti Interactive (Gruppo Mediaset) ma anche  società private, politici ed enti locali che stanno pensando di affidarsi a i test neurologici. 

"Occhio al prodotto"
Questionari e focus group  rilevano solo un aspetto del comportamento dei consumatori, spesso guidati da motivazioni inconsce. Il 95% della clientela infatti matura le decisioni di acquisto in maniera irrazionale, sulla scorta di impulsi momentanei.   L’obiettivo di Brain2Market è arrivare all'origine degli input, leggendo direttamente onde cerebrali e movimenti degli occhi. La nuova metodologia  si basa sull’analisi di reazione  e interazione dei soggetti a stimoli percettivii. Minore o maggiore attenzione ed emozione rispetto a prodotti, pubblicità o interfacce web viene analizzata a livello biologico, senza condizionamenti di carattere sociale e culturale. 
 
Il software 
L’eye tracker è una speciale apparecchiatura che legge i movimenti oculari quando il consumatore è esposto a determinati stimoli.  I dati, una volta tracciati, sono poi rielaborati da un software che rivela se il prodotto ha generato interesse nel consumatore. A supporto vengono spesso utilizzati  strumenti di biofeedback per rivelare la funzione che entra in gioco (battito cardiaco , velocità respiratoria e elettro cardiografia)
 
Inoltre, attraverso l’uso di caschi per l’elettroencefalografia e neuroimaging, strumento per analizzare il metabolismo cerebrale si possono determinare intensità e valenza  delle attività cerebrali in un dato momento. «L’analisi delle onde – sottolinea il presidente di Brain2Market – permette di misurare emozioni e carico cognitivo del soggetto».
 
I vantaggi
«La ricerca non solo produce risultati biologici diretti e immediati, limitando ed eliminando interferenze e filtri interpretativi, ma riduce anche costi e tempi d‘indagine» assicura Valerio Ginnasi, founder della start-up. Non solo marketing ma anche industria del gaming e dell’intrattenimento, passando per education e public speaking, fino alla creazione di siti web. La neurotecnologia  sta diventando anche in questi campi strumento fondamentale per lanalisi e valutazione  della user experience.
 
Un mercato in continua espansione
«Siamo stati chiamati a presentare questa tecnologia anche in ambito militare – ricorda Ginnasi – dove è importante stabilire se si è idonei o no, se si è veloci, coraggiosi, se si focalizza l’obiettivo». Dopo essersi aggiudicati un primo round di finanziamenti da 400mila euro grazie al bando Smart and Start di Invitalia, la Brain2Market sta lavorando per rendere la ricerca sempre più precisa. «Stiamo progettando sensori e software per l’elettroencefalografia più funzionali e inoltre, stiamo testando nuove metodologie di misurazione della memoria». E intanto, lo sguardo è rivolto anche ad altri mercati: «Abbiamo contatti e stiamo cercando partnership nell’Europa dell’Est, negli Emirati Arabi e in Sud Africa.Tutte aree emergenti, in cui c’è minore concorrenza e maggiore potenziale di sviluppo».
 
 
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Mail e contanti sono (già) roba da dinosauri

C’è stato un tempo in cui avere una mail era privilegio di pochi e tutti ci chiedevamo cosa fosse la posta elettronica. 
Ma questo accadeva circa trent’anni fa. I millenials, cioè i nati negli anni 2000, mettono al primo posto le applicazioni  di messaggistica, dedicando solo l’1%  del loro tempo al controllo della posta in arrivo. 
 
Il potere dei video
L’instant messaging ormai vige sovrano. I giovani tra i 13 e i 24 anni, ma anche la fascia dai 25 ai 44 sceglie ormai la comunicazione in tempo reale. Gli over 45 invece rimangono ancorati a Gmail, Hotmail o Yahoo. 
Adolescenti e pre-adolescenti  sono  anche i principali fruitori di contenuti video da mobile, guardando in media il doppio di filmati rispetto agli ultraquarantenni. 
 
Spese online 
E lo shopping? Per mancanza di tempo o per semplice pigrizia si acquista sempre più in rete.  Gli utenti tra 25 e 44 anni in questo caso hanno il primato di tempo trascorso sulle piattaforme di compra-vendita online. 
 
La maggioranza di social o app si sta impegnando per migliorare il proprio servizio di messaggistica, istantanea, creando un tipo di comunicazione business to consumer. Niente più bombardamenti pubblicitari, ma annunci ad hoc misurati sull'utente. Ad esempio sembra che Facebook stia lavorando per dosare l’advertising in base a brand precedentemente consultati e con i quali i clienti hanno precedentemente interagito.
 
Meravigliosi sorti et progressive, per dirla alla Leopardi? L’ondata dell’instant messaging non si arresta e potrebbe ridisegnare, ancora una volta, la nostra quotidianità. 
 
 
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L'ora di religione? Si fa su Internet

Le ore di religione ai tempi del liceo.

Chiacchiere e affanno nel copiare la versione di latino della lezione successiva. Il professore non si sforzava nemmeno di insegnare le basi della religione cattolica, figuriamoci delle altre. Fa piacere sapere che esiste ancora qualche insegnante che ci tiene a fare il suo lavoro con intelligenza. 

Luca Paolini, della scuola media statale Borsi di Livorno ha scelto di “far avvicinare alla fede” i suoi studenti grazie al linguaggio digitale. Si chiama Religione 2.0, il blog che il professore toscano ha creato mettendo a disposizione materiali utili anche ad altri docenti. Consapevole che i ragazzi sono ormai nativi digitali ed è sempre più difficile catturare la loro attenzione con metodi tradizionali, ha sfruttato l'uso quotidiano che i giovani fanno della tecnologia. Videogiochi come Minecraft, una sorta di lego virtuale, per far costruire l’Arca di Noè, le catacombe romane, la basilica di San Pietro. Dall’edificare al parlare del perché quelle opere sono state messe in piedi il passo è risultato breve. Gli studenti infatti hanno avuto bisogno di documentarsi, studiare e capire come realizzare le costruzioni…e, senza accorgersene, hanno imparato. 
 
Non solo Minecraft, ma anche strumenti come Bible Map o Mozaik education, dove si possono trovare edifici a carattere  religioso con animazioni 3D. Tra le iniziative anche un incontro virtuale con le monache di clausura del monastero domenicano Maria di Magdala di Moncalieri.. Le monache, infatti, hanno creato un sito, canale con il quale entrano in contatto con le persone e dialogano con l’esterno. Roba da Angeli e demoni
 
Il blog contiene anche un calendario comparato di tutte le religioni e mette  a disposizione una serie di giochi online, dal puzzle sulla Pietà di Michelangelo a quello sul Giudizio universale. All’interno della piattaforma mappe concettuali, poster, quadri riassuntivi e consigli bibliografici. Le sorprese però non finiscono qui; a completare il quadro anche una serie web “Occhi al cielo”, gioiello di autoironia realizzato da frati cappuccini piemontesi. L’ora di religione può diventare divertente e la tecnologia non è affatto “ uno strumento del diavolo”. 
 
Amen. 
 
 
Guarda la prima spiritosa puntata di Occhi al cielo! >>
 

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