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Ordini online? Ci pensano i droni

Niente più scuse sul ritardo per il traffico.
I fattorini si chiamano Octocopter e arrivano dal cielo. Amazon, il colosso dell'e-commerce, effettuerà le consegne tramite droni, che porteranno i pacchi direttamente sulla soglia di casa, con consegna garantita entro i trenta minuti. 
Fantascienza? No. Jeff Bezos ha confermato che entro massimo cinque anni verrà attivato il serivzio Prime air, cioè la distribuzione automatizzata degli ordini. L'azienda  di Seattle è ancora in fase di sperimentazione sul progetto  e  sta cercando un punto di equilibrio con le leggi federali e aeronautiche statunitensi. 
 
Come funziona la consegna
 Gli Octocotper sono minidroni alimentati da otto piccoli motori e controllati in remoto da computer. I robot potranno trasportare carichi fino a un massimo di 2, 5 kg (percentuale che rigurada l'86% delle consegne Amazon) e il raggio che coprono è di 16 km dai magazzini in cui vengono preparati gli ordini. Risultato? Dimezzati spese e tempi di consegna, nonché ridotte le emissioni inquinanti. «Molto meglio dei camion per i trasporti, come sottolinea il capo della società americana».
 
Perchè introdurre i droni
Bezos è preoccupato per il futuro dell'azienda. «Amazon un giorno cadrà a pezzi - ha sottolineato l’imprenditore statunitense - e voglio che questo accada dopo la mia morte. Una delle ragioni per l'introduzione dei droni è mantenere in vita le vendite al dettaglio». Un video dimostrativo mostra i robot che partono dai depositi dell'azienda americana, trasportano  i prodotti in piccole scatole gialle e li portano fino alla soglia di casa dei clienti. La localizzazione avviene atrraverso GPS.
 
Persone come robot o il contrario?
Che sia una manovra per cambiare l'immagine dell'azienda, ultimamente non proprio lusinghiera? Recentemente infatti Amazon era finita nella bufera perchè i dipendenti inglesi, sottoposti a eccessivo stress, avevano riscontrato molti problemi sia fisici che mentali. Stessa cosa in Germania, dove i lavoratori si lamentavano a causa di condizioni di lavoro disumane e salari bassi. 
 
Droni: i dipendenti del domani?
Amazon non è la sola azienda che si sta muovendo verso queste sponde. Anche la nota catena statunitense Domino's qualche tempo fa aveva fatto scalpore con il video di un drone volante che consegnava pizze espresso. Oppure la SF Express, società di trasporti cinese aveva sguinzagliato droni capaci di arrivare fino a 100 metri di altezza, capaci di trasportare pacchi di grosse dimensioni. 
 
Con prospettive del genere, chi avrà ancora bisogno dell'uomo?
 
 
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Onego, in arrivo l "all you can fly"?

Dopo l’all you can eat, arriva il "tutto quello che puoi prendere" del volo. 
Non saranno esattamente le 9.99 euro al mese di servizio di streaming musicale ma il concetto è simile. Pagare una quota mensile per accapparrarsi tutti i viaggi che si desiderano. 
 
Onego, questo il nome della piattaforma che propone l’innovativa soluzione. In Nord America, unico area dove al momento è attivo, si sono trovati accordi con le principali compagnie di volo. L’iscrizione  costa 495 dollari e , dopo aver creato l’account, si può scegliere la tariffa da 150 dollari al mese per i viaggi verso la West Coast, che diventano 2300 per quella orientale e 1950 per l'area centrale statunitense. Se la piattaforma avrà successo, potrebbe arrivare presto anche in Europa. 
 
Senza restrizioni geografiche il totale è invece 2950 euro al mese e si  possono prenotare fino a quattro voli contemporaneamente, almeno una settimana prima della partenza, tasse e bagagli aggiuntivi non inclusi. Già disponibile l’app per iOS mentre piattaforma web e app Android sono previste in futuro, ma non è stata segnalata ancora nessuna data.
Invenzione utile o di scarso successo? Staremo a vedere. 
 
Irene Caltabiano
 
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Cereali, zucchero...e pipì

La ricetta segreta dei cereali Kellogg’s.

O almeno non di tutte le confezioni. Purtroppo alcuni malcapitati, a loro insaputa, potrebbero essere incappati nella "limited edition" dei celebri fiocchi d'avena. 

Un dipendente  della fabbrica di Memphis è stato sorpreso a fare pipì sui nastri di produzione.

 

Guarda il video >>

La registrazione risale al 2014 ma la distribuzione dei prodotti incriminati è avvenuta nel corso del 2015. La Kellogg’s ha così immediatamente avviato un’indagine interna: a essere contaminati i Rice Krispies, la torta al riso soffiato e i classici cereali da colazione. 

Kris Charles, portavoce esterno della società ha dichiarato che la situazione è del tutto inaccettabile. « La qualità del cibo è della massima importanza per Kellogg's Company. Siamo rimasti scioccati e profondamente delusi dal video che abbiamo appena visto. Abbiamo immediatamente avvisato le autorità e lavoreremo a stretto contatto con loro».

Episodi del genere fanno riflettere su che cosa effettivamente mangiamo. Questa volta il colpevole è stato inchiodato. Ma se non fosse così per altri impiegati "dalla vescica debole"?

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