Il connubio Internet –gattini è una certezza inconfutabile.
I felini sono i re del web, battendo in maniera indiscussa tutte le altre categorie. Ma nessuno aveva mai pensato di associarli a uno spot contro il fumo. L’originale campagna pubblicitaria #CATmageddon di Truth, lega americana contro il tabacco, parte da questo sillogismo; I gattini sono i più amati del web,il fumo fa male ai gatti, e se i gatti muoiono non ci saranno più video su di loro. Lo spot si conclude dicendo: «Sii la generazione che smette di fumare». Lanciato settimane fa, ha giustamente vinto un Grammy Awards.
A volte la genialità è solo questione di cambiare punto di vista.
Impedire il gesto estremo: un'app per prevenire il suicidio
18.02.2016 16:52Se l’avessi ascoltato di più , se non fossi andato al lavoro quel giorno, se fossi stato capace di percepire i sospiri della sua ultima telefonata.
Il suicidio di una persona cara lascia in chi rimane profondi sensi di colpa e domande su cosa si sarebbe potuto fare per evitare la tragedia. Spesso chi decide di compiere l’insano gesto ci invia segnali e, nell’era di Internet, lo fa anche attraverso i social.
Sono proprio post e tweet un po’ strani e malinconici il punto di partenza dell’app che vorrebbe prevenire il suicidio. a A ideare il progetto il Liverpool Merseycare e Stanford University. «Funzionerà come una sorta di Grande Fratello, che monitora i profili social delle persone, dalla posizione geografica al contenuto di messaggi e conversazioni» dice David Fearlet, direttore del centro di salute mentale inglese.
Se il potenziale suicida salta un appuntamento con il medico o afferma di avere pensieri autodistruttivi, l’app è in collegamento diretto con gli specialisti, in modo che la persona riceva da subito il supporto adeguato. « Pensiamo di poter prevenire il gesto con molta più probabilità di quanto si riesca a fare oggi, e quindi fare qualcosa in più per salvare una vita». L’applicazione dovrebbe essere pronta per essere testata in un semestre.
Non è la prima volta che sono stati fatti studi su algoritmi che foniscono informazioni personali di questo genere. L’Università di Darthmouth ha sviluppato un meccanismo che identifica le parole più utiliizzate dalle persone che stanno pensando di togliersi la vita. Il risultato è stato che il 65% di loro aveva usato frasi simili prima di uccidersi. Poi un tentativo della fondazione inglese Samaritans Radar, che individuava le frasi sospette e mandava un link del tweet all’amico.
Tematiche di cui non è facile parlare. Ma è necessario farlo.
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Google apre la "caccia alla bufala"
18.02.2016 15:33Racconta-balle e inventori di notizie false, è giunta la vostra ora!
Big G ha inserito una funzione che, per alcuni risultati, verifica le fonti. La novità è stata svelata dall’azienda FoxTail marketing; il meccanismo è ancora in fase di sperimentazione, ma pare che , su alcuni termini, appaia una piccola freccia a discesa che mostra informazioni sulla veridicità della fonte.
Era da tempo che Google parlava dell'introduzione di un algoritmo di ricerca che mostrasse risultati sulla base dell'attendibilità più che sulla popolarità. Sappiamo infatti che molti link che compaiono tra i risultati non sono affatto quello che sembrano; pagine non ufficiali di aziende o personalità importanti, pubblicità ingannevole mascherata da titoli sensazionalistici. L’utente, grazie a questa funzione, sarà finalmente guidato nella navigazione, evitando la beffa e alimentando la scrematura delle informazioni.
Mr G, era ora.
Irene
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