Ridare la vista ai ciechi.
Solo Gesù Cristo si diceva ne fosse capace, ma grazie alle nuove tecnologie ci avviciniamo al miracolo. Aipoly, nuova arrivata dell' Apple Store, permetterà ai non vedenti di osservare la realtà. Come? Beh, se non con i propri occhi, perlomeno avendone un'accurata rappresentazione.
Lo strumento base? Uno smartphone con il quale sia possibile scattare foto. Dopo il clic, il programma la trasmette via Internet a un server, che la confronta con altri milioni di immagini relative a oltre 300 mila oggetti diversi. Quando trova quella che corrisponde all' instantanea, invia la risposta tramite text to speech, cioè descrivendo a voce alta e in tempo reale ciò che l'utente ha catturato. Così, per esempio, il non vedente saprà riconoscere cartelli stradali, ostacoli, prezzo e aspetto di vestiti.
L'idea è di due giovanissimi startupper: l'australiana 26enne Marita Cheng e il 22enne italiano Alberto Rizzoli. Lei, esperta di robotica premiata come Giovane dell'anno 2012 nel suo Paese, lui figlio di Angelo, ex editore del Corriere della sera. Il promettente studente, laureatosi a Londra in gestione aziendale, ha ricevuto un finanziamento di 30mila euro da Google per sviluppare il progetto all’interno della Singolarity University. L’istituto è nato nel 2008 e ha come scopo il migliorare la vita di un miliardo di persone entro dieci anni.
É necessario avere un vastissimo database di immagini (molto superiore alla memoria umana) perchè l'applicazione funzioni. L' operazione di archivio è stata infatti assegnata a un gruppo di programmatori. La piattaforma è stata inoltre sperimentata da un campione di 88 ciechi, che si sono detti entusiasti del risultato.
Si stima che entro il 2020 almeno un terzo dei 285 milioni di ipovedenti al mondo utilizzerà un cellulare con Aipoly integrato. L’idea dell’app sfrutta la tecnologia machine vision , sviluppata al momento soprattutto nel settore automobilistico. Il dispositivo studia reti di neuroni adoperate dagli esseri umani per identificare elementi all’interno di una figura.
Tecnologia e qualità della vita è un binomio sempre più frequente per i giovani inventori. Senza contare che l'idea alla base di Aipoly potrebbe avere usi molteplici nel campo della robotica. «Non è difficile immaginare un assistente casalingo che sia in grado di ricordarci dove abbiamo lasciato le chiavi» afferma la Cheng,« o un robot che possa guidarci all’interno di luoghi in cui è difficile orientarsi, come gli aeroporti.»
Quali vantaggi dà Aipoly? E' stato chiesto ai diretti interessati...guarda il video!
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