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E se le cooperative supportassero la gig economy?

Come superare i problemi della gig economy? 

gig-economyLe buone vecchie e care cooperative potrebbero essere la soluzione per nuovi problemi della gig economy: quando si parla di app e di lavoro 4.0, è necessario utilizzare paroloni e citare algoritmi e funzioni a vario titolo e livello. In questo articolo però voglio spiegarti in modo semplice e chiaro in che modo le cooperative siano diventate la potenziale soluzione ai problemi della gig economy. 

Con l’avvento di smartphone e app, la nostra vita è diventata a portata di click: in questo, il lavoro su commissione e i presupposti alla base della gig economy hanno un potenziale di sviluppo pazzesco. Ma, per ottenere passi  avanti concreti, ci sono problemi da superare.

La gig economy tra problemi e possibili risposte

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Partiamo da un semplicissimo esempio: gli addetti alle consegne a domicilio, a seconda dell’azienda con cui collaborano(Deliveroo, Glovo o Foodora, non fa grande differenza) hanno un’app di proprietà aziendale che consente loro di ricevere le ordinazioni smistate dal sistema in base alla posizione del fattorino; il più vicino e disponibile alla consegna ottiene il lavoro. Il recapito avviene quindi nel minor tempo possibile e siamo tutti contenti.

Ma se invece di questi grandi colossi internazionali ci fossero le cooperative ad avere possibilità di usufruire di sistemi altrettanto utili per la gestione e la semplificazione del lavoro da svolgere, quale sarebbe il risultato?

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La gig economy applicata alle coop

molenbikeÈ in Belgio che alcuni esperimenti di Platform cooperative, ovvero l'ibridazione tra vecchie aggregazioni cooperative con le più nuove piattaforme informatiche, sta ottenendo grandi risultati.

A Bruxelles esiste una coop di fattorini, la Molenbike: utilizzando un’app creata da un’altra cooperativa che ha sede in Francia e ha ottimizzato un software gratuito per integrare il servizio di consegne di prodotti, la coop belga riesce a consegnare generi alimentari e non, come il settimanale Bruzz

Questo non è l’unico progetto nel settore. Dunque c'è da chiedersi.. a che punto siamo in Italia su questo tema?

Com’è la situazione in Italia?

cooperativa smartNel nostro Paese troviamo presente e attiva la cooperativa Smart, che unisce 1.500 soci e ha un fatturato in positivo per il 2017 con 2 milioni di Euro. Niente male, no? Inoltre, la cooperativa sembra funzionare molto bene non solo in termini di rendimento economico.

La gestione è davvero semplice, grazie al sistema di sostentamento da parte di tutti i soci che versano l’8.5 % dei loro singoli incassi alla struttura,  permettendo di garantire compensi mensili ad ogni lavoratore anche in caso uno o più fornitori si trovino in una situazione di difficoltà o di ritardi sulle fatture. Una certezza economica che fa davvero gola, non ti pare?

Insomma, i primi risultati ottenuti fanno ben sperare. La strada intrapresa sembra quella giusta, ma la volontà di innovare resta uno dei nodi cardine dell’Italia. Intanto ti do un consiglio: se devi ordinare la cena a domicilio, prova uno dei servizi offerti dalle cooperative nostrane e sperimenta tu stesso le potenzialità. 

Cerca con il nome della tua città un’app legata ad una coop e se hai bisogno di ulteriori suggerimenti, lascia un commento. Sarò lieto di aiutarti a scoprire il fascino e la praticità di questo sistema semplice e innovativo.

di Felice Catozzi

 

 

 

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Sussurri e fruscii: il nuovo trend degli youtuber

Altro che sussurrare ai cavalli.

asmr-1Nel web 2.0 si parla sottovoce a milioni di utenti sconosciuti. Ascoltare qualcuno mangiare ghiaccio o masticare aloe? Farsi cullare dal fruscio di una matita che accarezza la carta? O forse da una sconosciuta che sfoglia le pagine di una rivista? Tranquilli, se tutto ciò vi rilassa, non siete strani. Fate parte di quei nove milioni di italiani sensibili all'ASMR.

Cos’è l’ASMR

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Autonomy sensory meridian response, ovvero risposta autonoma del meridiano sensoriale. Il neologismo è stato coniato dalla dott.ssa Jennifer Allen per sottolinearne la natura scientifica esulata da quella erotica.

 

Basta infatti scrivere ASMR su YouTube perché si apra un mondo di video di gente che sussurra, sfiora un microfono con il pennello da trucco, mastica nel totale silenzio, si asciuga i capelli.

Piacere fisico

asmr-8Stanno addirittura prendendo piede gli ASMRartists, specializzati nella produzione di questo tipo di filmati. I fruitori? Soprattutto chi soffre di insonnia, persone che si rilassano nel sentire tale tipologia di suoni amplificati. 

Altri, invece, provano vero e proprio piacere fisico. Orgasmi mentali che stimolano i centri del piacere in modi diversi. Insomma, un altro degli angoli inspiegabili di YouTube, quegli account silenziosi che fanno miliardi di visite.

Una ricerca pubblicata nel 2015 su un campione di utenti americani e europei ha dimostrato che l’82% degli utenti usa effettivamente gli ASMR per dormire, il 70% come anti-stress e solo il 5% ha ammesso di utilizzarlo come materiale pornografico.

In Cina esistono vere e proprie star dell’Asmr. La più famosa si chiama Tingting e vive a Los Angeles. Il suo canale YouTube, censurato in patria, conta quasi 300mila iscritti. Ma abbiamo anche degli esempi nostrani: Chiara ASMR, tra sussurri, fruscii e simulazione di cascatelle, ha raccolto 240000 iscritti. 

 

 Le degenerazioni

asmr-11Un fenomeno che sembra apparentemente innocuo ma che alle volte prende pieghe bizzarre. 

L’ultima moda ASMR riguarda le persone che masticano blocchi di ghiaccio, abitudine che ha mandato in visibilio orde di utenti, soprattutto in Cina.

La censura di Pechino però ha prontamente ordinato di rimuovere i contenuti ASMR dalle piattaforme di video streaming. Alcuni infatti diffondono contenuti pornografici mascherandoli sotto questo particolare tag e categoria.

Un vero e proprio fenomeno che sarebbe parente stretto della misofonia, ovvero chi prova un fastidio fisico nei confronti di determinati suoni. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Da chi si rilassa nel guardare piegare vestiti fino a chi si fa conciliare il sonno col rumore di spazzole per capelli.

Uno dei tanti misteri dell’Internet e della mente umana.

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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Diventare blogger di successo come Chiara Ferragni? Si può. Ecco come fare

Icone di stile

chiara-ferragniQuando si legge il nome di Chiara Ferragni, l’accostamento allo stile e all’alta moda è immediato e ormai diventato naturale: ma la giovane trentunenne cremonese non è figlia di una grande casa di moda né di una famiglia dalle ricchezze altisonanti. 

Scopriamo insieme come Chiara Ferragni sia riuscita ad affermarsi per poter suggerire alcuni consigli preziosi nel caso in cui si voglia prendere ispirazione per seguire questa carriera.

È bene sottolineare fin da subito che non è affatto semplice diventare un’icona di stile internazionale come Chiara Ferragni, che ad oggi è un’imprenditrice di successo, celebrity e moglie di Fedez, altro personaggio nato dal mondo digitale che ha conquistato le vette della musica italiana e dei trend sui social network.

Chiara Ferragni: dai banchi dell’università all’attività imprenditoriale

chiara-ferragniPartiamo dall’inizio, quando Chiara si è spostata dalla sua Cremona per approdare a Milano e iniziare a frequentare la Bocconi -senza terminare gli studi per dedicarsi alla carriera in rapida ascesa-, dove ha conosciuto Riccardo Pozzoli: tra i due è nato non solo un rapporto durato sette anni, ma soprattutto un sodalizio professionale che li ha portati ad essere partners lavorativi e soci dell’impero che è diventato oggi il blog The Blonde Salad.

La coppia, partendo dall’acquisto del dominio con dieci dollari e spendendo altri cinquecento per una macchina fotografica, ha iniziato ad immortalare la fashion blogger per pubblicare gli scatti dei suoi outfit sul blog e su Instagram, social network su cui Chiara Ferragni è approdata forte di una community di fan che la seguiva già da tempo su altri spazi più improvvisati come Netlog e Flickr (oltre ad un sito amatoriale che si appoggiava sulla piattaforma Altervista dall’improbabile titolo Il Sito di Diavoletta87).

The Blonde Salad, una storia di successo

chiara-ferragni-10Chiara, ispirata dalle storie di Riccardo che si era trasferito a New York dopo gli studi bocconiani per un’esperienza lavorativa, ha capito che quello che accadeva negli USA non era nemmeno nell’immaginazione dei brand in Europa e in Italia.

 

La coppia è riuscita a trovare la chiave per raccontare le passioni e il talento creativo della Ferragni con un metodo comunicativo trascinante e completamente coinvolgente ed immersivo.

Il punto di forza di Chiara Ferragni è infatti l’energia infaticabile questa giovane influencer immette in The Blonde Salad, riuscendo a mostrare competenza e chiarezza in ciò che vuole trasmettere al suo pubblico, un’audience globale sempre alla ricerca di suggerimenti e chicche sul fashion. 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Come affermarsi come blogger e influencer professionale

fashion-blogger-15Veniamo quindi al motivo per cui abbiamo illustrato in brevissimo le tappe salienti dell’esperienza di una ragazza di provincia che è riuscita a scalare l’Olimpo del fashion e lifestyle mondiale.

Chiunque voglia cimentarsi in quest’impresa, è importante che tenga a mente di scegliere qualcuno che possa affiancare e supportare le attività richieste per superare i primi passi in cui si investono soldi ed energie senza ricevere nulla indietro.

Rincorrere il successo è uno splendido viaggio dall’incerto punto di arrivo. Ma con le persone giuste, una conoscenza approfondita del settore in cui si vuole concorrere alle migliaia di altre proposte reperibili in rete ed essere supportati dagli strumenti più in voga come i social network, le possibilità di ottenere i primi risultati esistono, sono concrete e raggiungibili.

Lavorare nel digitale, le scelte che fanno la differenza

chiara-ferragni11Da questo punto la svolta può essere cruciale: infatti, ogni azione intrapresa può generare successo o impopolarità; è quindi importante valutare attentamente ogni mossa, da cui dipende il futuro del progetto che si intende far trasformare da amatoriale a professionale.

Scegliere con attenzione gli investimenti utili effettivamente alla crescita è un aspetto fondamentale, ma anche considerare il coinvolgimento da parte di professionisti tecnici e creativi del settore (anzi della nicchia) scelta per affermarsi in rete; ma, soprattutto, cercare di espandere sempre il proprio pubblico a livello internazionale.

Perché la chiave del successo che ha saputo dimostrare Chiara Ferragni è il riconoscimento in tutto il mondo.

In altre parole: Think Big. Think Different.

di Felice Catozzi

 

 

 

 

 

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