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Come si fa a far uccidere un bambino da un cane

Non ci sono (ancora) riusciti, questi genitori
Non solo a farlo uccidere, ma neppure a farlo mordere. Verrebbe da dire “peccato”, se non fosse che il bimbo, povera stella, è innocente esattamente come il cane.
Di cosa sto parlando?
 
Di questo video che spopola su You Tube

Quello che succede al cane è spiegato molto dettagliatamente dalle scene e dalle battute (chi non sapesse l’inglese, comunque, non credo capisca come  tutti i segnali prima di calma e poi di stress che generano nel povero rottweiler).
 
Quello che NON succede al bambino è solo un miracolo!
Mi verrebbe da dire che è la prova che Dio esiste… ma in realtà, no: se esistesse davvero avrebbe fatto in modo che il cane si scrollasse di dosso il bambino e si mangiasse entrambi i genitori.
Quello che manca al video è un commento al comportamento dei genitori, che gradirei esprimere con leggiadra eleganza, per esempio così:IDIOTI!
 
Esperimenti sociali demenziali.
Ma la cosa peggiore è che, purtroppo, di video simili su Youtube se ne trovano a valangate. Forse non fino a questo livello di idiozia, ma molti ci vanno vicino. Anzi, non è neppure questa la cosa peggiore, in verità: il vero dramma sono le risatine, i cuoricini e gli "amazing!" che si leggono nei commenti al posto dei "quintali di vaffanculo" che andrebbero indirizzati alle famiglie.
 
Poi questi sono i cani che inspiegabilmente, ogni tanto, danno un "morsetto" di pura esasperazione al bambino di turno, ovviamente lo mandano all’ospedale con la faccia devastata (perché un morsetto di un rottweiler  o di un cane dalla mole equivalente, è più che sufficiente per fare danni irreparabili) e vengono soppressi perché impazziti, perché non avevano mai fatto così prima, perché chissà quale misterioso motivo ha fatto scattare la loro aggressività.
 
Questi sono i genitori che dopo gli incidenti piangono disperati e che dicono che non riescono a spiegarsi cosa sia successo, che il bambino al cane non ha fatto nulla: perché, per loro, quello che si vede nel video è “nulla”.
 
E’ tutto nella norma.
Il giorno in cui il cane si rompe, sempre sacrosantamente, le palle e si libererà di questa tortura, loro cascheranno dalle nuvole ed increduli, diranno alla televisione di turno che il cane è improvvisamente impazzito.
E davvero non sanno perché: davvero non se lo spiegano.
 
Personalmente non mi spiego, invece, come faccia un qualsiasi cane a subire un simile trattamento senza reagire.
Siamo circondati da cani santi e non ce ne rendiamo neppure conto.
 
Duccio

 

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Flash mob virtuale: gattini per colpire gli arroganti

Un flash mob virtuale per riportare la “pucciosità” su di un Facebook strumentalizzato da politici, personaggi e comunità che diffondono contenuti violenti, bigotti o razzisti: questa l’idea di “Progetto Kitten”, il cui scopo è portare “pucciosi gattini messaggeri di amore sulle bacheche di chi se la prende troppo sul serio!”

L’evento #gattinisusalvini del 7 maggio consisteva nel pubblicare in massa foto di dolci gattini ritratti in pose buffe sul profilo del leader della Lega: una protesta divertente e innocente per tamponare, seppur momentaneamente, la boria di Salvini, abilissimo nel veicolare slogan triti e ritriti facendo leva sul populismo più becero.

Ci ha provato, Salvini (o il suo Social Media Manager), a cancellare le immagini dei teneri mici che la community condivideva sulla sua bacheca, ma la partecipazione al flash mob è stata talmente alta da sfuggire a qualunque controllo.

Oggi “Progetto Kitten” ha lanciato un’altra sfida: invadere le bacheche di Sentinelle in Piedi (#gattiasentinelle), la comunità dei paladini della famiglia tradizionale contrari alla legge sull’omofobia, e quella della sorella d’Italia Giorgia Meloni (#gattonisullameloni).

La pagina di Progetto Kitten al momento vanta la bellezza di più di 8.600 iscritti e di loro ne parlano le principali testate giornalistiche: non male per dei buffi gattini, vi pare?

 

 

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Jesus in Turin: il sosia di Gesù è virale

 
A Torino, tra i turisti in coda per l'Ostensione della Sindone, si aggira un ragazzo coi capelli lunghi e la barba incolta, vestito con una lunga tunica.
 

Evidentemente qualcuno deve essersi infastidito, o forse si è sentito minacciato, tanto da arrivare a chiamare la polizia. In effetti, un sosia di Gesù che va in giro ad abbracciare la gente e a scattare selfie è un soggetto potenzialmente pericoloso.

Ma Jesus in Turin (così è il nome della sua fan page) coglie l’occasione per fare un po’ d’ironia: pubblica la foto della volante e commenta: “E luce fu”. Geniale!

Pare che dietro a questa trovata ingegnosa ci sia un montatore cinematografico rimasto senza lavoro che racimola spiccioli portandosi appresso una cesta per le offerte con scritto “Jesus Crowdfunding”.

Non mancano i detrattori, certo, ma intanto il baldo giovane con la sua pagina Facebook ha già accumulato più di 30.000 “discepoli” che lo incoraggiano a proseguire la sua opera, a dispetto di chi lo accusa di...di cosa? Mistificazione?

Come un fan di Jesus in Turin ha giustamente commentato: ”Attenti che anche ai suoi tempi il vero(?) Gesù non fu capito e vittima di scherni/sospetti....e se stessimo commettendo anche noi lo stesso errore?????...meditiamo...”

Meditate gente, meditate…oppure, come cantano gli Stato Sociale in Questo è un grande paese: “me ditate”.
E va bene così.

Continua...

 

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