Chi dice Italia dice cibo italiano.
E chi dice cibo italiano dice pasta. E chi sono, in ogni famiglia, le migliori detentrici dei segreti culinari? Scommetto che nessuno avrà dubbi sulla risposta: ovviamente, le nonne.
Altro che i Sassi di Matera o la Reggia di Caserta. Sono le nostre carissime vecchine, coloro che amano rimpinzarci ad ogni piè sospinto, uno dei patrimoni dell’umanità. Quando penso alla mia compianta nonnina la prima immagine che mi viene in mente è lei in cucina. Un caso? Io non credo.
E se normalmente veniamo visti, e a volte persino presi in giro, come un popolo che pensa solo al cibo e che mentre pranza parla già di cosa mangerà a cena (assolutamente vero) è altrettanto veritiero che stranieri e turisti sono assolutamente affascinati da questo nostro essere inguaribili mangioni e votati al Dio della pasta.
Pasta grannies, orecchiette e agnolotti a regola d'arte
Difatti Vicky Benninson, signora inglese con casa nelle Marche, è arrivata a capire ciò che a noi continua a sfuggire: qualcuno dovrà pur raccogliere e tramandare ai posteri i segreti del tortello o di una tagliatella fatta a regola d’arte.
Chicche e dosaggi che, se non adeguatamente archiviati, andranno perduti, dal momento che per molti di noi il concetto più vicino alla pasta fresca è la nuova linea Giovanni Rana nel banco frigo.
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Da questa consapevolezza nasce Pasta grannies, un sito web che raccoglie ricette da tutta Italia, dalla Sardegna, alla Puglia, passando per Toscana, Piemonte e Lombardia. Un universo di farina, acqua e impasti per rendere giustizia alla tradizione, nata dalla passione di Vicky per il cibo nostrano e trasformatasi in voglia di documentarne passo passo i processi di produzione.
Così troviamo Nonna Rachele che a 95 anni fa ancora i maccheroni a descita con il sugo di seppia a Sant’Agata di Puglia, o Cesaria, 93, che da uno sperduto villaggio della Sardegna chiamato Morgongiori impasta i lorighittas, pasta simile ,nella forma, a degli orecchini. O ancora i casoncielli lombardi di nonna Giusy, o gli agnolotti piemontesi al Plin di nonna Ida, le orecchiette con le cime di rapa della signora Rosa Laraspata o i tenerissimi Gaetana e Damiano che impastano maccheroni siciliani con la farina di fave del loro orto.
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Un'idea replicabile
Ricette spiegate passo passo, dritti fino all’impiattamento finale. Insomma, Carlo Cracco e Joe Bastianich, levatevi proprio. Un’idea che, peraltro, potrebbe essere perfettamente replicabile con dolci, secondi e quant’altro, addirittura provando a guadagnarci su.
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A parte il suscitarmi una fame pazzesca, certi video risultano quasi commoventi per l’amore, l’attenzione ma soprattutto la maestria che queste donne mettono, alla loro veneranda età, nel preparare una pietanza a regola d’arte.
C’è proprio da dirlo: queste nonnine sembran fatte davvero...di un’altra pasta.
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