We are Social. Be social ☮

Pheramor, la startup che accoppia in base al patrimonio genetico

L’amore è questione di cromosomi

pheramor-1Dimenticate gli stereotipi romantici sulla ricerca dell’anima gemella, i profumi d’amore che inebriano i corpi e la bonaccia d’agosto che non calma i vostri sensi.

Tinder o Meetic? Roba superata. L'amore è un fatto di genetica e preservazione della specie. Il fine ultimo? Una prole forte e sana che garantisca il prosieguo del vostro corredo cromosomico su questa terra. E si trova grazie a microscopi e banchi di laboratorio.

Cos'è Pheramor

 

pheramor-6Nuova startup statunitense, Pheramor ha l’obiettivo di accoppiare i propri utenti in base alle spirali di DNA.

Sull’onda lunga di app come Ancestry e 23andMe, che forniscono servizi di genetica personalizzata per prevenire predisposizione a malattie e disturbi, Pheramor per poco più di quindici dollari fa sperimentare l’ebbrezza del match genetico.

loading...

Come funziona Pheramor

pheramor-10La startup invia ai propri clienti un kit per raccogliere un campione di saliva. Il materiale biologico viene sequenziato per identificare undici geni che fanno parte del cosiddetto complesso maggiore di istocompatibilità (o MHC).

Cioè? Un gruppo responsabile della codifica di proteine sulla superficie delle cellule. Queste ultime aiutano il sistema immunitario a riconoscere gli agenti patogeni, definiti impropriamente anche geni dell’attrazione.

MHC factor

pheramor-4

Da cosa deriva la bizzarra idea alla base dell’app? Alcuni esperimenti compiuti su alcuni esemplari di topi maschi dimostravano che i roditori tendono a scegliere femmine con geni Mhc molto diversi dai propri, riconoscendole in base all’odore ( per la cronaca, i topi hanno una struttura del DNA simile a quella umana).

Un rimescolamento più vario potrebbe dunque garantire maggiore diversità nel DNA della prole, garanzia di una resistenza più forte a diverse malattie.

Stesso discorso per quanto riguarda l’esperimento fatto su un gruppo di donne, in cui quest’ultime dovevano annusare diverse magliette indossate da vari uomini, esprimendo una preferenza sessuale in base all’odore degli indumenti. Risultato? Tendevano a scegliere magliette indossate da uomini con maggiore differenza genetica rispetto alla loro.

 

Sarà vero?

perhamor-4Secondo questa teoria saremmo attratti da persone dal corredo genetico molto diverso dal nostro.

 Non so quanto questi esperimenti siano effettivamente indicativi. L’International Hand Map Project, che ha sviluppato un progetto simile incrociando dati genetici e status sentimentali di persone da tutto il mondo non ha invece elaborato dati rilevanti: la diversità genetica non avrebbe un effetto poi molto significativo sulle relazioni amorose.

Nel dubbio, miei cari single, avete anche questa carta da giocarvi.

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Vero, il nuovo social che fa successo sulle falle di Instagram

Vero.

Vero-1Già il nome e il manifesto dell’app rimandano ad un proposito ben preciso: riportare alla genuinità le relazioni fra amici e persone connesse.

Vero è un social relativamente nuovo, un po’ Instagram, un po’ Facebook lanciato nel 2015 e passato praticamente in sordina. Fino ad ora.

Alla fine della scorsa settimana , secondo le elaborazioni di App Annie, compagnia californiana di analisi dati, Vero è passata in quattro giorni dal numero 566 al numero uno nella classifica dei top download.

Il servizio sviluppato dal milionario libanese Ayman Haririm, l’impresario cinematografico Motaz Nabulsi e l’investitore Scott Birnbaum, ha conquistato 600mila utenti in 24 ore.

Perché?

instagramL’ipotesi più accreditata è lo sdegno degli utenti nei confronti del cambio di algoritmo dei social network di fotografia, primo fra tutti ovviamente, il re dei social per il photo sharing: Instagram.

In primis un cambiamento nel news feed, non più cronologico. Poi i post consigliati. Infine molti hanno arricciato il naso alle richieste di account che servono proprio per comprare followers.

 

Inoltre, con il dilagare di influencer, brand e marchi, tutti stanno virando sempre più verso la foto perfetta, perdendo la spontaneità della condivisione del quotidiano.

I punti forti di Vero

vero-4Cosa ha di diverso rispetto ad altre app, come Instagram, che si stanno sempre più votando ad algoritmi e pubblicità? Il controllo su ciò che si condivide e con chi è totale: al momento dell’iscrizione è possibile selezionare diversi tipi di amicizia da concedere ai contatti: follower, conoscente, amico, amico stretto.

In pratica si utilizza lo stesso registro che si usa nella vita reale, a seconda del tipo di comunicazione che si vuole creare. Su Vero è inoltre possibile condividere ogni genere di contenuto: foto, musica, articoli, citazioni di libri. Il tutto senza copiare e incollare link ma pescando direttamente da Itunes e Ibook.

L’home page presenta uno stream dove vedere tutto quello che i nostri amici hanno condiviso e avremo la possibilità di mettere like, commentare e condividere contenuti. Senza algoritmi né pubblicità.

Non ci sono profili verificati né influencer a dettare legge. Diminuiscono fake news, post oscurati, strategie di marketing e certamente meno ossessione per i dati.

Inoltre Vero ha una grande rapidità di iscrizione. Basta cliccare su nuovo account e compilare un modulo dove viene chiesto di creare nome utente, anno di nascita, indirizzo email, password e numero di telefono. Per pubblicare si clicca su +, si apre un menu dove si seleziona il tipo di contenuto che si vuole creare ed il gioco è fatto.

L’app è gratis per un anno. Successivamente si dovrà pagare una quota ancora non ben definita.

Ma sarà veramente una minaccia?

muretto-9Sono perplessa. Già di per sé, il fatto di riscoprire la vita vera su un social network è un bel proposito, ma assolutamente contraddittorio.

L’unico modo per riscoprire la quotidianità è spegnere i cellulari e visitare i social più vecchio del mondo: la piazza, le strade, i locali.

In secondo luogo queste nuove app mi sembrano tanto le amanti di ogni utente. Belle, seducenti, che portano quella brezza di novità. Ma, dopo qualche tempo, si ritorna  al caro, vecchio, funzionante ovile.

Tuttavia, sono pronta a stupirmi.

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

 
 

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

MEET, nasce a Milano il primo centro internazionale di cultura digitale

Il digitale è il nuovo umanesimo

maria-grazia-matteiSembra una contraddizione ma non lo è affatto. Maria Grazia Mattei, direttrice e ideatrice dal 2005 dell’evento Meet the Media Guru, una delle iniziative più importanti in Italia per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, ha battezzato con questa frase l’inizio dei lavori per il MEET, primo centro internazionale per la Cultura digitale.

Meet: dall’inglese incontrarsi, riunirsi, scambiarsi conoscenze. Dunque, progredire ed evolvere tramite la connessione, non solo wireless, ma in primis tra gli individui. Un nuovo umanesimo, che mette al centro del cambiamento tecnologico la persona.

La struttura sorgerà nello Spazio Oberdan di Milano, estendendosi su circa 1500 metri quadrati interamente dedicati alla diffusione del web 2.0. A contribuire al progetto anche la Fondazione Cariplo che dal 1997 si occupa di attività filantropiche. La vicina di casa? La Fondazione Cineteca italiana con cui ci sarà una stretta collaborazione.

«Perché la condivisione del digitale non si ferma solo all’aspetto tecnico, ma coinvolge anche la creatività e l’arte. Un fatto culturale prima che tecnologico» afferma ancora la Mattei, che grazie alla piattaforma Meet the Media guru è riuscita a portare in Italia alcune delle più importanti personalità del mondo digitale del calibro di John Lasseter, Ben Casnocha, Jane McGonigal.

 

Gli italiani? Digitalmente fra gli ultimi

meetForse a qualcuno questi nomi non diranno assolutamente nulla. Nonostante affermiamo di essere nell’era digitale, in cui tutti possiediamo uno smartphone, un device tecnologico, un computer portatile, tale abbondanza non è direttamente proporzionale alla conoscenza della acque informatiche nelle quali navighiamo. 

Infatti, come per ogni linguaggio, va imparata innanzitutto la grammatica base. E, se molti possiedono il mezzo, non è scontato che la maggioranza sappia anche utilizzarlo al meglio.

L'Italia è infatti al diciottesimo posto nel Desi, indice di diffusione dell’Economia digitale, superiore sola a Romania, Grecia e la Bulgaria. Sul podio invece i Paesi Scandinavi, prima fra tutte la Danimarca.

Risulta dunque non solo necessario ma anche urgente intervenire per allineare il Bel Paese agli altri Stati Europei.

La struttura del MEET

 meet-10Il centro sarà formato da diverse aree, fulcro di attività eterogenee in cui approderanno le ricerche internazionali sull’impatto della cultura digitale. Importanti le collaborazioni con il George Brown College di Toronto e il suo Institute without boundaries che andranno a formare la research and innovation zone.

Poi la content zone: laboratorio creativo che sperimenta nuovi linguaggi e offre prodotti multimediali, format e servizi innovativi e l’education zone, in cui vengono sviluppati corsi, masterclass, workshop e percorsi esperienzali, coinvolgendo persone di età e interessi diversi.

Infine la showcase zone, piattaforma che eredita la produzione di Meet the Media guru, concentrandosi su nuove mostre, conferenze ed esibizioni.

Il fatto che Il Meet nasca a Milano non è un caso, dal momento che il capoluogo lombardo ha sempre avuto un ruolo guida nel far crescere digitalmente il Paese. La città diventerebbe così il punto di riferimento italiano nel campo, così come succede con  altre città d'Europa. 

Meet vedrà la luce entro la fine dell’anno; «Ci siamo dati come obiettivo l’autunno» aggiunge Mattei.«Creeremo un centro dedicato al superamento del vero digital divide, quello culturale, dove il digitale è già nell’aria che si respira».

irene-caltabiano-1

 

Irene Caltabiano

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci