«Volevamo essere i primi nella ristorazione a dire: questo è il futuro!»
dice Nicola Possagnolo, non senza un certo orgoglio. Il digital strategist ha seguito la riapertura di "Dalla Zanze XIV" uno dei più antichi locali veneziani, in via Santa Croce 231. La trattoria riaprirà dopo 500 anni ma sarà la prima in Italia a consentire il pagamento in bitcoin.
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L'obiettivo è unire tradizione e innovazione. Infatti, come in ogni osteria che si rispetti, nel menu c’è solo ciò che il mercato offre quotidianamente. Ogni giorno lo chef Luca Tartaglia seleziona con attenzione le materie prima dai migliori produttori locali.
La cultura del cibo fresco e genuino si unisce però all’avanzare della tecnologia. Spariranno dunque casse e contanti e si pagherà solo in criptovalute.
Perché il pagamento in bitcoin
A sostenere l’idea lo chef Nicola Dinato, che insieme a Nunzio Martinello ( co-fondatore di Noonic, startup padovana di consulenza digitale già famosa all’estero) e Possagnolo, hanno studiato le potenzialità della moneta digitale per molti mesi.
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«Volevamo capire come usarle per portare avanti l’obiettivo di eliminare il denaro dalle sale di Zanze XVI. In più, volevamo dare un segnale forte su Venezia ed essere i primi ad accettare i pagamenti con la moneta del futuro».
Come funziona il pagamento in bitcoin
Chi desidera acquistare riceverà lo scontrino fiscale con il prezzo della cena e potrà poi abilitare la criptovaluta scansionando un Qr code. Il ristorante, per consentire questa tipologia di pagamento, si è appoggiato a Bitpay, società che gestisce il processo di cambio tra moneta ed euro.
Al momento c’è molto curiosità sull’argomento. Va dunque sfruttata l’onda lunga del successo della criptovaluta aspettando di vedere come prenderà piede questa novità.
Un locale senza menù
Zanze XIV ha deciso di fondare la sua reputazione su bontà e freschezza del cibo. Infatti nel ristorante non è presente una lista dei piatti offerti.
«Si può scegliere solo tra menu di mare o terra. Sai quanto spendi ma non sai cosa ci sarà nel piatto» dice Possagnolo. Una strategia che sta attirando più di uno chef. Non si punta su un “cavallo di battaglia”particolare, quanto, piuttosto, sulla certezza di poter sempre degustare prodotti di giornata.
Infatti, l’investimento fatto sul digitale è stato rivolto a creare l’anima del locale e spiegare chi c’è dietro le persone che ne fanno parte, gli ingredienti nei piatti. È stato fatto un gran lavoro di promozione online, creando così brand awareness.
Il prossimo obiettivo, in linea con la strategia commerciale iniziale, è affinare il sistema di prenotazione online. Al momento il 10% delle conferme per pranzo o cena arriva via Internet.
«Regala la cena a un amico è andata fortissimo. Il sito del ristorante sembrava un vero e proprio e-commerce, ne abbiamo vendute circa 200».
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