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Pornodipendenza, quando il piacere diventa prigione

Piacere o ossessione?

pornodipendenza-1Italia: sette milioni di persone non staccano gli occhi da siti porno. Potrebbe essere del tutto normale che ciascuno di noi ogni tanto guardi qualche video osé.

Tuttavia esiste una linea di confine tra piacere occasionale e vera dipendenza? Sì, ma è molto sottile. Nel nostro paese ci sono sempre più persone che sono dipendenti da siti porno. Qualche decennio fa, quando c’era ancora il VHS e noi baldi giovani scoprivamo il sesso tramite le videocassette, era tutta un’altra storia.

Si aspettava con ansia che papà tornasse al lavoro per prendere in prestito "il materiale" che aveva nascosto con cura. C’era molta strategia nel sottrarlo, a volte si pensava alla missione anche dal giorno prima. Per cosa poi? Per la vertigine di una nuova scoperta.

Nel 2017 dov’è tutto questo?

pornno-dipendenza-6A portata di click. È talmente tutto a disposizione che si finisce per farne un vero e proprio abuso. Ma come riconoscere se non si tratta più di “piacere” e curiosità ma di vera a propria ossessione? Chi cade facilmente in questa trappola? Secondo le statistiche, soprattutto persone dai venticinque ai quarant’anni.

È stato constatato che chi abusa di materiale pornografico ha alle spalle un vissuto tormentato e vive in perenne ansia. Si sente spesso fuori luogo e vittima nel mondo. Tranne quando sta nella propria camera, luogo sicuro, posto dove si ripete la continua visione di materiale pornografico.

Il piacere sessuale quasi si annulla e si entra in un meccanismo dove si è alla continua ricerca di stimolazioni erotiche. Le conseguenze sulla propria psiche possono diventare talmente invasive da interferire con le attività di tutti i giorni, peggiorando le relazioni con altre persone.

Non si fa altro che chiudersi in se stessi. L’anima si spegne e il corpo non è che un oggetto privato della sua natura più intima e passionale. Diventa giocattolo di un tormento psicologico che ha la meglio su tutto, una vera e propria dipendenza.

Io che guardo, sono vittima?

ragazza-6Seppure la linea è molto sottile c’è da tenere in considerazione diversi fattori. Anzitutto un genitore che scopre che il figlio adolescente guarda materiale pornografico non è certo un dramma. 

In genere a quell’età è del tutto normale che un ragazzo si nutra di immagini di quel tipo e “giochi” con il proprio corpo. Ma laddove, a prescindere dall’età,  se ne fa un uso spropositato e non si esce dalla stanza per ore, può essere un campanello d’allarme.

1. Preferire la vita virtuale. Chi dedica gran parte della propria giornata a stare connesso su internet, ha la tendenza a prediligere un tipo di rapporto da spettatore passivo e a non relazionarsi con il mondo reale. Per cui da un punto di vista puramente psicologico c’è una predisposizione alla chiusura con l’esterno e si sguazza in un universo  immaginario governato da pensieri e impulsi privi di reali passioni.

 

2. Ovunque sono, cerco. Così come ogni droga, quando per forza maggiore non si ha la possibilità di starsene tranquilli in casa, ecco che il porno dipendente cerca dal proprio smartphone, foto o video che possono stimolare la propria mente. Si ha quindi una crisi di astinenza. Si cerca di riempire un apparente buco psicologico il prima possibile e senza farsi vedere da nessuno.  

porno-dipendenza-93. Occhio all’impulso. Un disturbo patologico di questo tipo si manifesta laddove, in relazione ad una persona reale, l’immaginazione supera il confine del dialogo. Non si ha la capacità di ascoltare e interagire, ma si vede il soggetto con cui si parla esclusivamente come oggetto sessuale. Tutto il mondo esterno è privato di emozioni e si vedono solo corpi “nudi”.

4. Autoanalisi. Rendersi conto se si conduce una vita parallela dunque quella pornografica (priva di sentimento)  che prevale sulla reale. È il primo accorgimento da prendere per chiunque voglia cercare di uscirne.

L’aiuto. Chiedere la consulenza di uno psicologo è il primo passo decisivo da compiere. Infatti, chi abusa di materiale pornografico non deve sforzarsi a non guardare più porno. Piuttosto deve scoprire perché ha la tendenza a farlo. Come si è arrivati a distruggere il desiderio. Uno specialista andrà a far emergere quei vuoti psicologici e pian piano aiuterà il soggetto ad affrontarli.  

Guardare siti porno non è sbagliato, anzi … ma è opportuno tenere in mente cosa si cerca in essi. Se un conforto o uno stimolo ad aumentare l’immaginazione e il piacere. Superati i diciotto anni il materiale pornografico non ha più età né sesso. È alla portata di tutti e ce n’è per tutti i gusti. E così come ogni cosa bisogna farne un giusto uso e non un abuso.

luca-mordenti

di Luca Mordenti

 

 

 
 

 

 

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Matrimoni precoci: le spose-bambine delle baraccopoli romane

Spose bambine

sposa-bambina-8«A dodici anni mi confrontavo con gli altri che si sposavano e pensavo: E io? Avevo paura di sentirmi sola, diversa»

Normalmente, purtroppo, attribuiremmo queste parole a una bambina indiana o africana. Zone del mondo in cui le spose-bambine sono un fenomeno diffuso, che si cerca costantemente di arginare. E se vi dicessi che è la frase di una ragazzina che vive in una baraccopoli di Roma?

Si crede che tematiche complesse come i matrimoni precoci rimangano circoscritte a determinate aree del globo. Una ricerca dell’associazione 21 Luglio, onlus che promuove i diritti di bambini e bambine, dimostrerebbe il contrario.

Si chiama Non ho l’età il reportage che si interroga sulle nozze di minorenni che che vivono nei quartieri bassi della capitale. Obiettivo? In primis comprendere la natura di tali unioni e, successivamente, offrire spunti interpretativi.

La ricerca

spose-bambine

Risulta che, dopo aver svolto numerosi focus group, su un totale di 142 individui che si sono sposati senza aver compiuto la maggiore età, il 50% ha meno di 18 anni, il 72% tra i 16 e i 17 e il 28% tra i 12 e i 15 anni. Ma, soprattutto, il fenomeno colpisce le donne per un 72%.

La domanda è: perché? Perché in un mondo in cui si lotta per l’emancipazione della donna, per essere riconosciute come tali c’è ancora bisogno di legarsi ad un uomo?

La risposta è complessa. La prima motivazione riguarda l’aspetto socio-culturale collegato alla sfera sessuale. La verginità ha ancora un valore intrinseco e sostanziale per la comunità, per l’uomo ma anche per le ragazze che ne sono portatrici. Perciò il primo rapporto deve necessariamente avvenire dopo il matrimonio.

Sarebbe questo a spingere i minorenni a sposarsi prima del tempo: vivere i propri sentimenti senza essere sottoposti a condanna sociale.

 

Il matrimonio? Unica opportunità di realizzazione

spose-bambine-6Questo quando si tratta di scelta volontaria. Ci sono invece casi in cui il matrimonio forzato è una pura strategia genitoriale per sincerarsi che “la verginità delle proprie figlie venga persa in uno spazio considerato sicuro e socialmente accettabile”.

Per lo stesso motivo i genitori preferiscono che i figli, in età adolescenziale, non frequentino più le scuole: infatti, venendo a contatto con una vasta gamma di coetanei, è più probabile che abbiano esperienze sessuali pre-matrimoniali.

Tuttavia le nozze precoci non sono solo una questione di principio, ma spesso legati a questioni economiche. Venendo da contesti disagiati, la scuola viene percepita dai giovani nè come reale possibilità di elevazione sociale, nè un investimento utile per il futuro. Dunque, soprattutto le ragazze, vedono come una soluzione quella di accompagnarsi ad un uomo il prima possibile.

Il matrimonio rappresenta un’opportunità di realizzazione, un modo di investire tempo, energie e capacità perlomeno in un contesto come quello familiare. La realtà delle baraccopoli infatti è totalmente priva di stimoli.

«Qui al campo non c’è niente da fare. Rimani sempre allo stesso punto, finché non ti sposi e hai un po’ di responsabilità familiare» rivela una delle ragazze intervistate. 

La pressione sociale è fortissima, come emerge dalle parole delle giovani spose. «Se stai con qualcuno per tanto tempo senza sposarti e poi ti lasci, tutti parleranno male di te. Allo stesso modo, frequentare il proprio ragazzo per un lungo tempo prima di decidere di convolare a nozze espone alle critiche
 altrui, perché «se poi ti lasci, tutti parleranno male di te, anche se non avete fatto sesso – diranno che sei maleducata, strana, non sei capace di stare con qualcuno e che sei egoista»; «se stai troppo a lungo con un ragazzo prima di sposarlo allora le persone parlano male di te, dicono che non sei più vergine»; «le persone hanno un atteggiamento negativo verso chi ha un danzato e non lo sposa. Tutti sanno che lui la deve sposare». 

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di Irene Caltabiano

 

 

 

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Uber: prendere un taxi al volo non è più una metafora

Volare è sempre stato uno dei grandi sogni dell’essere umano. 

uber-airMilioni di film di fantascienza, primo fra tutti Blade Runner, hanno immaginato auto che si librano in aria e scenari in cui il traffico quotidiano si sarebbe, un giorno, spostato tra le nuvole.

Oggi non solo l’immaginazione è diventata realtà con le già collaudate macchine volanti, ma sta abbracciando anche settori di pubblica utilità. I taxi, per esempio.

Segnali dal cielo

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La molto discussa Uber, app di noleggio auto che ha rivoluzionato il mondo del trasporto, aggiunge un nuovo tassello ai suoiservizi.

Dopo aver letteralmente conquistato la Terra, (6 continenti, 76 paesi, oltre 450 città e oltre 83.000 utenti unici al giorno tra Roma e Milano) volge lo sguardo verso il cielo. 

Leggi anche: Chariot e Sheba, Uber diventa donna

 

È stata recentemente diffusa la notizia di una partnership intercorsa tra la società di San Francisco e la NASA, peraltro prima collaborazione con un ente governativo. L’obiettivo è collaudare un sistema di gestione del traffico aereo tramite droni radiocomandati. In parole povere? Taxi volanti controllati a distanza. 

Al passo coi tempi

uber-air-4Si chiamerà Uber Air e vuole dare alle persone possibilità di spostarsi in maniera più economica e rapida. È già stato infatti effettuato un test sulla tratta Los Angeles- LA Downtown.  Il vantaggio è evidente: circa 27 minuti contro gli 80 di una corsa in taxi tradizionale.

Leggi anche: Zum, lo Uber per bambini è già un successo

A quando il fantasmagorico servizio? Uber ha dichiarato che già nel 2020 sarà possibile usufruirne e il banco di prova è rappresentato proprio dall’enorme città californiana. Successivamente verranno effettuati ulteriori prove su Dallas e DubaiL'azienda americana vorrebbe rendere efficace il servizio per le Olimpiadi del 2028. 

Vedremo cose che noi umani non abbiamo mai visto.

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di Irene Caltabiano

 

 

 

 
 


 

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