Paradise lost
Un tempo famosa per essere una delle mete turistiche più gettonate, Sharm El Sheikh, così come il resto dell’Egitto, sta vivendo una profonda crisi a causa dei recenti attacchi terroristici.
Purtroppo gli attentati si sono concentrati proprio su turisti e punti di aggregazione, facendo desistere sempre più persone a recarsi in questi splendidi luoghi.
Inoltre, se si aggiunge a tutto questo il triste caso di Giulio Regeni, è ovvio che l’Egitto abbia perso molto appeal anche da parte nostra.
Pensate che il numero dei turisti è passato dagli oltre 14 milioni del 2010 agli 8 milioni del 2017, un calo vertiginoso che ha portato i proventi del settore a scendere di due terzi, da 11,6 miliardi fino ai 3,8 miliardi, come ha riportato la Banca Centrale Egiziana.
Aiutare gli italiani espatriati
E a farne le spese sono anche nostri concittadini che hanno investito in quei territori.
Come Riccardo, che vive da più di 13 anni a Sharm dove ricopre il ruolo di General Director Activities and Internal Marketing di tutti i villaggi della Domina Coral Bay.
Un persona che si ritiene fortunata a svolgere il lavoro che ama nonostante sia impegnato h24 e viva in un posto che gli ha cambiato la vita.
Non esiste un luogo così bello che dista solo tre ore e mezza dall’Italia dove puoi avere sole tutto l’anno e goderti una vita spensierata davanti ai fondali marini più belli al mondo.
Investire sulla sicurezza
Certo, la situazione non è facile ma dopo l’attentato all’aereo russo del 2015, il governo egiziano ha investito moltissimo in sicurezza convocando anche esperti stranieri.
Ha reso più sicuri gli aeroporti permettendo alle compagnie di volare e sta rendendo la città di Sharm El Sheikh, insieme a tutta la regione del Sinai, più sicura, con una serie di barriere e recinzioni che servono proprio a difendere i turisti dalla minaccia terroristica.
L’operazione sembra stia avendo successo, molte infrastrutture e materiali militari appartenenti ai terroristi sono state distrutte.
Anche il sito Viaggiare Sicuri della Farnesina certifica il miglioramento avvertendo comunque i turisti di fare attenzione, ritenendo sicuri i resort di Sharm El Sheik e quelli sulla costa del Mar Rosso.
Con la speranza che la situazione migliori ulteriormente per poter restituire a tutti la bellezza di Sharm e permettere ad altri come Riccardo di investire e lavorare in questo paradiso situato all’estremità sud della penisola del Sinai davanti allo splendido golfo di Aqaba.
Dove il costo della vita è molto più basso rispetto al nostro e i prezzi vantaggiosi stanno invogliando nuovamente i turisti a tornare.
Pensate che in media un viaggio di sette giorni in uno dei resort con offerta completa costa sui 560 euro a persona.
di
Marco LombardiSeguici anche su Google Edicola »