L’insoddisfazione verso la vita che conduciamo, per quanto sembri strano, può essere una benedizione, e non automaticamente una condanna
È il salvifico campanello d’allarme che ci fa capire che serve una sterzata (se non proprio un’inversione di rotta), ma diventa un pericoloso boomerang se non si traduce in azioni propositive, fattive, e dotate di una strategia complessiva.
Che fare, ad esempio, se in Italia non ci sentiamo più a casa, ma al tempo stesso i Paesi del Nord Europa, a dispetto della decantata efficienza, non ci ispirano particolare fiducia né esercitano su di noi alcun attrattiva? Banalmente, i fattori climatici possono giocare un ruolo rilevante: l’influenza sulle attività quotidiane è infatti considerevole. Peraltro, non sempre siamo preparati a confrontarci con culture estremamente distanti dalla nostra.
Così, può rendersi necessario trovare una soluzione intermedia, che concili un contesto geografico familiare, o perlomeno non troppo diverso da quello d’ origine, con un tessuto sociale accogliente e inclusivo. Un luogo dove non si paghi lo scotto della frenesia e dell’incuria umana indotta dal mix letale tra globalizzazione disordinata e crescente precarietà professionale. In tal senso, la Costa del Sol può rappresentare una meta particolarmente ghiotta.
Perché sceglierla?
Tanto per cominciare, la provincia di Malaga viene annoverata tra i dieci luoghi più appetibili dal punto di vista geografico. Il merito è del microclima locale, che mescola elementi dell’area mediterranea e di quella sub-tropicale. La luce e il sole, costanti durante l’anno, contribuiscono a rendere le persone cordiali e rilassate, disponibili a interagire con l’altro, anche a dispetto dell’alto tasso di disoccupazione.
A tenere alto il morale della comunità contribuiscono peraltro le istituzioni, che si impegnano su più fronti: non solo, infatti, supportano materialmente gli strati più disagiati fornendo concrete opportunità di qualificazione e reinserimento, ma garantiscono anche infrastrutture di qualità. Trasporti, complessi fieristici, e non solo. Una menzione speciale merita il comparto sanitario, in virtù dell’elevata presenza in loco di inglesi, tedeschi, e scandinavi, che desiderano, ovviamente, ritrovare gli standard a cui sono stati abituati in patria.
Come evitare facili abbagli
In termini umani la Costa del Sol rappresenta sicuramente un luogo allettante e promettente, ma prima di decidere di lasciare l’Italia per questo lembo di Spagna è consigliabile valutare attentamente anche l’altra faccia della medaglia. L’alto tasso di disoccupazione determina infatti un affollamento del mercato del lavoro dal lato della domanda, dunque, per vincere la concorrenza, è necessario offrire un ventaglio ampio e diversificato di competenze. Il mix ideale è quello tra elevato grado di specializzazione nel proprio settore e conoscenza di almeno due lingue straniere (inglese e spagnolo). Se poi si “mastica” anche tedesco, olandese o lingue scandinave si può vantare un considerevole vantaggio competitivo.
Chi desidera aprire un’attività in proprio dovrebbe approdare in Costa del Sol dopo aver definito, perlomeno a grandi linee, gli step da seguire. L’improvvisazione, per i motivi succitati, rischia infatti di rivelarsi improduttiva e anche dispersiva dal punto di vista economico. Inoltre, laddove sia necessario collaborare con qualcuno che già opera in loco, è meglio diffidare di chi minimizza i problemi da affrontare, o addirittura si guarda bene dal menzionarli e prospetta un quadro idilliaco: i professionisti si riconoscono dall’oculatezza, dalla prudenza ... e dai costi equi.